Intervista a Nativa: il Franchising Italiano della Marijuana
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Intervista a Nativa: il Franchising Italiano della Marijuana
Bella l'idea di escludere le coltivazioni idroponiche cercando di incentivare produzioni outdoor ma...
A me tutta stà storia che chi ha i soldi vuol far da padrone non mi piace granchè.
Hai il tuo pezzo di terra?
Coltiva le tue varietà, seleziona un prodotto che possa valorizzare il tuo territorio e se dovessi avere rese superiori al tuo farbisogno puoi rivolgerti ad eventuali associazioni stabilendo di volta in volta prezzo e quantità.
Così potranno finalmente nascere prodotti con qualità locali, così sarà il contandino più bravo ad avere i benift migliori e non l'impresa che lo commercializza.
Lavorare sotto contratto con genetiche stabilite dall'associazione può davvero valorizzare e aiutare le produzioni locali?
I soliti furbi del solito sistema...
A me tutta stà storia che chi ha i soldi vuol far da padrone non mi piace granchè.
Hai il tuo pezzo di terra?
Coltiva le tue varietà, seleziona un prodotto che possa valorizzare il tuo territorio e se dovessi avere rese superiori al tuo farbisogno puoi rivolgerti ad eventuali associazioni stabilendo di volta in volta prezzo e quantità.
Così potranno finalmente nascere prodotti con qualità locali, così sarà il contandino più bravo ad avere i benift migliori e non l'impresa che lo commercializza.
Lavorare sotto contratto con genetiche stabilite dall'associazione può davvero valorizzare e aiutare le produzioni locali?
I soliti furbi del solito sistema...
Re: Intervista a Nativa: il franchising italiano della marijuana
Io sono ottimista. Anche se penso che prima che inizino a fare qualcosa anche fuori dai grandi centri urbani, ne passerà di acqua sotto i ponti.
L'importante non è pagarla molto, poco, tassare, non tassare o fare a gara a chi la coltiva meglio.
L'importante secondo me è che non venga rovinata la vita ad una persona con decine di anni di analisi solo perchè viene trovata con una canna il sabato sera.
L'importante non è pagarla molto, poco, tassare, non tassare o fare a gara a chi la coltiva meglio.
L'importante secondo me è che non venga rovinata la vita ad una persona con decine di anni di analisi solo perchè viene trovata con una canna il sabato sera.
Re: Intervista a Nativa: il franchising italiano della marijuana
Interessante come progetto e sicuramente questi signori sono ben preparati , tuttavia nell'intervista non ho ben visto la risposta alla domanda sul monopolio , ho una sensazione , come se , costui ci abbia "girato intorno" alla domanda.
Definire il 2016 l'anno della legalizzazione è sicuramente un'affermazione avventata , ma se costoro hanno una Lobby abbastanza potente ben venga , sicuramente questa lobby sta facendo anche i miei interessi.
Definire il 2016 l'anno della legalizzazione è sicuramente un'affermazione avventata , ma se costoro hanno una Lobby abbastanza potente ben venga , sicuramente questa lobby sta facendo anche i miei interessi.
Le monde est à Nous
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Non credete a ciò che scrivo
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Re: Intervista a Nativa: il franchising italiano della marijuana
Infatti ben venga se possono in qualche modo favorire la depenalizzazione della pianta ma la loro strategia sembra quella di aggiudicarsi una grossa fetta di mercato ancor prima che questo mercato possa esistere (legalmente).
Mi sembra un'iniziativa tronfia di avidità che, a mio parere, è destinata a fallire almeno sulle produzioni locali. Sento comunque una certa puzza di esportazioni, sembra quasi che loro vogliano vendere un prodotto italiano all'estero usando un marchio che appunto possa certificarne la provenienza. Sicuramente in Olanda il costo di produzione al grammo sarà maggiore che in Italia, ma sono abbastanza sicuro che se in Italia venisse legalizzata allora l'Olanda perdere la maggior parte dei consumatori.
Ma queste son tutte ipotesi abbastanza campate in aria.
Chi vivrà vedrà !
PS: sono sicuro che Il giorno in cui sarà legale pianatare un paio di semi allora mi basteranno 2metri quadri esposti a sud per soddisfare tutti i miei consumi

Mi sembra un'iniziativa tronfia di avidità che, a mio parere, è destinata a fallire almeno sulle produzioni locali. Sento comunque una certa puzza di esportazioni, sembra quasi che loro vogliano vendere un prodotto italiano all'estero usando un marchio che appunto possa certificarne la provenienza. Sicuramente in Olanda il costo di produzione al grammo sarà maggiore che in Italia, ma sono abbastanza sicuro che se in Italia venisse legalizzata allora l'Olanda perdere la maggior parte dei consumatori.
Ma queste son tutte ipotesi abbastanza campate in aria.
Chi vivrà vedrà !
PS: sono sicuro che Il giorno in cui sarà legale pianatare un paio di semi allora mi basteranno 2metri quadri esposti a sud per soddisfare tutti i miei consumi

Re: Intervista a Nativa: il franchising italiano della marijuana
Trovo più che altro interessante che queste persone siano così convinte della imminente legalizzazione da investire soldi in una società. Il fatto che non rilascino nomi mi fa pensare che qualcuno possa dare spallate "importanti" alla politica perché questo accada.
Di conseguenza potrebbero avere notevoli agevolazioni o comunque far lavorare un po' la politica per loro.
In ogni caso, apprezzo la strategia di mettersi subito sul mercato e mi sembra abbiano le idee chiare sul marketing.
Di conseguenza potrebbero avere notevoli agevolazioni o comunque far lavorare un po' la politica per loro.
In ogni caso, apprezzo la strategia di mettersi subito sul mercato e mi sembra abbiano le idee chiare sul marketing.
Re: Intervista a Nativa: il franchising italiano della marijuana
Se non è il 2016 sarà comunque a breve,avete notato come il tema cannabis venga trattato con molta più leggerezza rispetto a pochi anni fa e di come l'argomento abbia preso piede fra i media mainstream? Foglioni verdi stampati anche sui calzini,film commercialissimi con gli attori che fumano torbe degne di Bob Marley,battute sulle canne un pò ovunque.
Per quanto non guardi mai la tv di mia spontanea volontà, a volte mi capita, ho visto un aumento spaventoso dei riferimenti alla ganja! Questo è bene, ma da un lato potrebbe essere anche un male,non è comunque un tema da trattare con troppa leggerezza,per molti sfondarsi di cannoni non è cosa saggia!Sopratutto da ragazzetti,non tanto per il danno fisico,ma più che altro per quello sociale,si perdono di vista le cose importanti,si è molto più propensi a non fare una minchia,si tende a diventare vuoti,(non dico valga per tutti ma per come vanno le cose ora in italia e nel mondo,l'approccio che hanno le nuove leve e che fra l'altro ho avuto anche io è totalmente sbagliato)
Avendo studiato un po di marketing a scuola quello che stanno facendo i media oggi è tutta pubblicità. IMHO
Tesi avvalorata dal fatto che mia nonna,72 anni di vecchina,mi abbia praticamente strappato di mano una canna per dargli N°4 boccate belle piene,seguite da un minuto pieno di anziani scatarramenti,sicuramente la cosa non c'entra na cippa ma visto quanto è influenzata mia nonna dalla tv dato che ci perde come minimo 10 ore della sua giornata la cosa mi ha fatto un po pensare!Fra l'altro è sempre stata sul piede di guerra per convincermi a smettere di fumare.
Stando un po più IT direi che queste persone alla fine dei conti hanno avuto una saggia idea,già in passato mi era capitato di fantasticare su questo genere di investimenti,perchè più che fantasticare non posso fare,avendo le risorse e i mezzi perchè non anticipare i tempi? Se poi questo serve a snellire i tempi di un fantomatico iter benvenga!
Per quanto non guardi mai la tv di mia spontanea volontà, a volte mi capita, ho visto un aumento spaventoso dei riferimenti alla ganja! Questo è bene, ma da un lato potrebbe essere anche un male,non è comunque un tema da trattare con troppa leggerezza,per molti sfondarsi di cannoni non è cosa saggia!Sopratutto da ragazzetti,non tanto per il danno fisico,ma più che altro per quello sociale,si perdono di vista le cose importanti,si è molto più propensi a non fare una minchia,si tende a diventare vuoti,(non dico valga per tutti ma per come vanno le cose ora in italia e nel mondo,l'approccio che hanno le nuove leve e che fra l'altro ho avuto anche io è totalmente sbagliato)
Avendo studiato un po di marketing a scuola quello che stanno facendo i media oggi è tutta pubblicità. IMHO
Tesi avvalorata dal fatto che mia nonna,72 anni di vecchina,mi abbia praticamente strappato di mano una canna per dargli N°4 boccate belle piene,seguite da un minuto pieno di anziani scatarramenti,sicuramente la cosa non c'entra na cippa ma visto quanto è influenzata mia nonna dalla tv dato che ci perde come minimo 10 ore della sua giornata la cosa mi ha fatto un po pensare!Fra l'altro è sempre stata sul piede di guerra per convincermi a smettere di fumare.
Stando un po più IT direi che queste persone alla fine dei conti hanno avuto una saggia idea,già in passato mi era capitato di fantasticare su questo genere di investimenti,perchè più che fantasticare non posso fare,avendo le risorse e i mezzi perchè non anticipare i tempi? Se poi questo serve a snellire i tempi di un fantomatico iter benvenga!
Re: Intervista a Nativa: il franchising italiano della marijuana
boh,io ci vedo una gran bella cosa,perchè piu una cosa è presente,piu passa indisturbata,io non faccio il mestiere di al tair,ma nel 900 quando mi muovevo nelle grandi citta ,anche se c'era tante persone venivo subito avvistato come indio,adesso vuoi la globalizzazione, vuoi piu sudamericani in europa, la gente fa meno caso a me.lo stesso per la marijuana.una volta è venuto un tipo statale in casa mia,ha visto la pianta e mi ha chiesto quante ne avevo,al che io essendo impossibilitato a mentire,gli ho rispsoto che ne avevo solo una.e mi ha detto"per una pianta non ti fanno niente,nemmeno se fosse due metri"
kaixo 

Re: Intervista a Nativa: il franchising italiano della marijuana
Qui parlano dell'intervista a Nativa e non ne sono molto contenti.
http://www.millionmarijuanamarch.info/2 ... nabis.html
Non saprei, ma pensare alla legalizzazione e conseguente istituzionalizzazione della cannabis mi fa un po' paura. Certo sarebbe bellissimo, ma c'è da stare attenti a cosa può combinare il mercato.
E chi può controllare il mercato?
Non mi dispiacerebbe se fossero lasciate fuori dalla questioni grandi marchi, ad esempio imponendo che nessuno può produrre più di tot ganja, così che chi non può/vuole autoprodurre può rivolgersi a dei rivenditori autorizzati che rimangono per forza piccoli artigiani, per salvaguardare una pianta dal degrado della coltivazione intensiva. Pochi € a tanti, non credo il potere ne sarebbe felice.
"Piccolo OT poetico, dato che si parla di ganja e sono in pieno high"
Mi immagino di girare le vie del centro, dove tra un antica ferramenta con articoli ormai sconosciuti e una trattoria rustica gestita da 2 innamorati settantenni, si trova un negozio senza luci al neon lampeggianti, con un umile portone senza scritto "saldi" e orario di lavoro, che nasconde nel retro una coltivazione magistrale, dove il fido custode parla alle cime sottovoce invocandone i doni e senza fracasso, senza code, con il massimo del rispetto le persone entrano e sussurrando parole d'amore chiedono di poterne godere.

http://www.millionmarijuanamarch.info/2 ... nabis.html
Non saprei, ma pensare alla legalizzazione e conseguente istituzionalizzazione della cannabis mi fa un po' paura. Certo sarebbe bellissimo, ma c'è da stare attenti a cosa può combinare il mercato.
E chi può controllare il mercato?

Non mi dispiacerebbe se fossero lasciate fuori dalla questioni grandi marchi, ad esempio imponendo che nessuno può produrre più di tot ganja, così che chi non può/vuole autoprodurre può rivolgersi a dei rivenditori autorizzati che rimangono per forza piccoli artigiani, per salvaguardare una pianta dal degrado della coltivazione intensiva. Pochi € a tanti, non credo il potere ne sarebbe felice.
"Piccolo OT poetico, dato che si parla di ganja e sono in pieno high"

Mi immagino di girare le vie del centro, dove tra un antica ferramenta con articoli ormai sconosciuti e una trattoria rustica gestita da 2 innamorati settantenni, si trova un negozio senza luci al neon lampeggianti, con un umile portone senza scritto "saldi" e orario di lavoro, che nasconde nel retro una coltivazione magistrale, dove il fido custode parla alle cime sottovoce invocandone i doni e senza fracasso, senza code, con il massimo del rispetto le persone entrano e sussurrando parole d'amore chiedono di poterne godere.

Giusto o sbagliato non può essere reato! Free drugs!
Re: Intervista a Nativa: il franchising italiano della marijuana
La violenza, nella fattispecie lo Stato, può controllare il mercato. In effetti il mercato in sé non mi spaventa granché, anzi, ma se dall'alto calano provvedimenti che lo rendono poco libero cominciano un po' di problemi, il mercato si "ammala".Psycore ha scritto:Qui parlano dell'intervista a Nativa e non ne sono molto contenti.
http://www.millionmarijuanamarch.info/2 ... nabis.html
Non saprei, ma pensare alla legalizzazione e conseguente istituzionalizzazione della cannabis mi fa un po' paura. Certo sarebbe bellissimo, ma c'è da stare attenti a cosa può combinare il mercato.
E chi può controllare il mercato?![]()
Questa cosa di prendersela con Nativa mi sembra inadeguata. Se si mura vivo il mercato lasciando solo qualche spiraglio è fisiologico che quei buchi vengano riempiti, ma non è di chi li riempie la colpa, quanto di chi ha murato il resto.