I Terpeni (articolo di Dolce Vita n°61)
Inviato: dom gen 10, 2016 12:48 pm
I TERPENI, L'INGREDIENTE "SEGRETO" DEGLI ODORI IN NATURA E DELLE PROPRIETA' TERAPEUTICHE DELLA CANNABIS
Quando si parla di cannabis, delle sue varie applicazioni e della ricerca che se ne fa, la prima cosa che viene in mente sono termini come THC o cannabinoidi. Delle parole che abitualmente si collegano a caratteristiche importanti della pianta, e che spesso vengono utilizzate per descriverne l'identità. L'errore che si commette è quello di non considerare uno degli elementi che determinano realmente il risultato finale nella marijuana: i terpeni.
I terpeni sono anche presenti in frutta, verdura,erbe, spezie e altri elementi relazionati con la botanica. Si tratta di complesse molecole dall'elevata volatilità. Alcuni terpeni attraggono le api o determinati insetti che trasportano il polline da un fiore all'altro; altri servono alla pianta per difendersi dai predatori che sarebbero ben felici di mangiarsela. questo spiega, inoltre, perchè noi esseri umani ci sentiamo attratti da alcune piante e non da altre. E anche perchè l'odore della cannabis ci risulta così piacevole e gradevole. David Watson fu uno dei primi creatori di ibridi di cannabis (nella fattispecie la Skunk#1) a parlare dell'importanza dei terpeni in virtù del loro impatto sul THC. Insieme al suo collega Robert Connel Clark creò HortaPharm, un'aziendaolandese che si occupoa di ricerca e che ha incrociato migliaia di varietà di cannabis e ne ha studiato le proprietà medicinali. Per decidere quali varietà combinare fra loro, le odoravano. Dopo anni di ricerca, entrambi sono riusciti a dimostrare che questo ingrediente aumenta gli effetti del THC, com'era già stato suggerito nello studio "Effects of marihuana in laboratory animals and in man" del 1974.
Gli scienziati sono oggi arrivati ad identificare circa 20mila terpeni diversi. Circa 200 di questi terpeni sono stati trovati nella cannabis, alcuni di loro (120) con alte concentrazioni. La quantità presente è determinata principalmente da luminosità e composizione del terreno. Oltre alla fragranza che generano, i terpeni posseggono anche diverse proprietà medicinali. Curiosamente, ogni terpene presenta benefici terapeutici ben definiti, mentre altri generano effetti interessanti solo se combinati tra loro. Il beta-Mircene è il terpene che si trova più facilmente nella cannabis, come già reso noto nell'"Essential oil of Cannabis sativa L. strains", pubblicato nel 1997 dal Centro Svizzero di Agroecologia ed Agricoltura. Presente anche in mango, alloro e limoni, dall'odore piccante e balsamico, aiuta a calmare il dolore se combinato col THC, le infiammazioni se combinato con il THC-A e le psicosi se combinato con il CBD, così come gli spasmi muscolari.
Anche il Limonene si trova nella cannabis. E' inoltre presente in modo abbondante nelle bucce di agrumi e in numerosi fiori. A livello di effetti, risulta antidepressivo, immunostimolante (come l'aglio), antitumorale e aiuta la regolazione del flusso gastrico. Inoltre, combatte funghi, batteri e insetti. Per quanto riguarda il Linaolo, lo si usa per contrastare stress e ansia; in aromaterapia per migliorare lo stato d'animo, qualità del sonno e vitalità. Il Cariofillene stimola i reccettori CB2 del corpo.
Il Fitolo profuma di fiori ed ha un effetto balsamico e naturale; oltre che come colorante nell'industria alimentare, si impiega per curare ferite dove la cicatrizzazione è tipicamente lenta. Citiamo anche il Pinene (classico aroma di pino) per migliorare la capacità mnemonica e l'energia mentale e il Cariofillene(con aroma di pepe, legno e chiodo di garofano; aiuta a curare le ulcere e a combattere l'artrite). Com'è possibile che un elemento così prezioso per la nostra salute, e che è presente in quantità così elevate nelle piante di marijuana, sia passato inosservato nella maggior parte dei casi?
Un po' di storia. La struttura chimica del THC è nota dal 1964, individuata da Raphael Mechoulam e Y.Gaoni. Dopo che per decenni la psicoattività del THC fu definita come la principale caratteristica della pianta, nel 1999 i risultati di altri studi evidenziarono un altro importante composto, il cannabidiolo (CBD). Successivamente, la britannica GW Pharmaceuticals iniziò studi clinici su di un estratto di marijuana che conteneva quantità simili di CBD e THC. Alcuni pazienti di sclerosi multipla riscontrarono che l'estratto -da cui avrà luogo poi il noto "Sativex"- era più efficace nel ridurre dolore e spasticità rispetto a un estratto con alto contenuto di THC e poco CBD
Ora, gli scienziati stanno formalmente confermando che l'aroma di una pianta di marijuana (derivante dai terpeni presenti) si associa con i suoi effetti. I Cannabinoidi della pianta (molecole composte da 21 atomi di carbonio che si trovano solamente nella cannabis) non hanno odore. Perchè sono i terpeni (unità di ripetizione di una molecola chiamata isoprene di carbonio 5 che compone degli "oli essenziali" della pianta) che creano la fragranza.
Quando si parla di cannabis, delle sue varie applicazioni e della ricerca che se ne fa, la prima cosa che viene in mente sono termini come THC o cannabinoidi. Delle parole che abitualmente si collegano a caratteristiche importanti della pianta, e che spesso vengono utilizzate per descriverne l'identità. L'errore che si commette è quello di non considerare uno degli elementi che determinano realmente il risultato finale nella marijuana: i terpeni.
I terpeni sono anche presenti in frutta, verdura,erbe, spezie e altri elementi relazionati con la botanica. Si tratta di complesse molecole dall'elevata volatilità. Alcuni terpeni attraggono le api o determinati insetti che trasportano il polline da un fiore all'altro; altri servono alla pianta per difendersi dai predatori che sarebbero ben felici di mangiarsela. questo spiega, inoltre, perchè noi esseri umani ci sentiamo attratti da alcune piante e non da altre. E anche perchè l'odore della cannabis ci risulta così piacevole e gradevole. David Watson fu uno dei primi creatori di ibridi di cannabis (nella fattispecie la Skunk#1) a parlare dell'importanza dei terpeni in virtù del loro impatto sul THC. Insieme al suo collega Robert Connel Clark creò HortaPharm, un'aziendaolandese che si occupoa di ricerca e che ha incrociato migliaia di varietà di cannabis e ne ha studiato le proprietà medicinali. Per decidere quali varietà combinare fra loro, le odoravano. Dopo anni di ricerca, entrambi sono riusciti a dimostrare che questo ingrediente aumenta gli effetti del THC, com'era già stato suggerito nello studio "Effects of marihuana in laboratory animals and in man" del 1974.
Gli scienziati sono oggi arrivati ad identificare circa 20mila terpeni diversi. Circa 200 di questi terpeni sono stati trovati nella cannabis, alcuni di loro (120) con alte concentrazioni. La quantità presente è determinata principalmente da luminosità e composizione del terreno. Oltre alla fragranza che generano, i terpeni posseggono anche diverse proprietà medicinali. Curiosamente, ogni terpene presenta benefici terapeutici ben definiti, mentre altri generano effetti interessanti solo se combinati tra loro. Il beta-Mircene è il terpene che si trova più facilmente nella cannabis, come già reso noto nell'"Essential oil of Cannabis sativa L. strains", pubblicato nel 1997 dal Centro Svizzero di Agroecologia ed Agricoltura. Presente anche in mango, alloro e limoni, dall'odore piccante e balsamico, aiuta a calmare il dolore se combinato col THC, le infiammazioni se combinato con il THC-A e le psicosi se combinato con il CBD, così come gli spasmi muscolari.
Anche il Limonene si trova nella cannabis. E' inoltre presente in modo abbondante nelle bucce di agrumi e in numerosi fiori. A livello di effetti, risulta antidepressivo, immunostimolante (come l'aglio), antitumorale e aiuta la regolazione del flusso gastrico. Inoltre, combatte funghi, batteri e insetti. Per quanto riguarda il Linaolo, lo si usa per contrastare stress e ansia; in aromaterapia per migliorare lo stato d'animo, qualità del sonno e vitalità. Il Cariofillene stimola i reccettori CB2 del corpo.
Il Fitolo profuma di fiori ed ha un effetto balsamico e naturale; oltre che come colorante nell'industria alimentare, si impiega per curare ferite dove la cicatrizzazione è tipicamente lenta. Citiamo anche il Pinene (classico aroma di pino) per migliorare la capacità mnemonica e l'energia mentale e il Cariofillene(con aroma di pepe, legno e chiodo di garofano; aiuta a curare le ulcere e a combattere l'artrite). Com'è possibile che un elemento così prezioso per la nostra salute, e che è presente in quantità così elevate nelle piante di marijuana, sia passato inosservato nella maggior parte dei casi?
Un po' di storia. La struttura chimica del THC è nota dal 1964, individuata da Raphael Mechoulam e Y.Gaoni. Dopo che per decenni la psicoattività del THC fu definita come la principale caratteristica della pianta, nel 1999 i risultati di altri studi evidenziarono un altro importante composto, il cannabidiolo (CBD). Successivamente, la britannica GW Pharmaceuticals iniziò studi clinici su di un estratto di marijuana che conteneva quantità simili di CBD e THC. Alcuni pazienti di sclerosi multipla riscontrarono che l'estratto -da cui avrà luogo poi il noto "Sativex"- era più efficace nel ridurre dolore e spasticità rispetto a un estratto con alto contenuto di THC e poco CBD
Ora, gli scienziati stanno formalmente confermando che l'aroma di una pianta di marijuana (derivante dai terpeni presenti) si associa con i suoi effetti. I Cannabinoidi della pianta (molecole composte da 21 atomi di carbonio che si trovano solamente nella cannabis) non hanno odore. Perchè sono i terpeni (unità di ripetizione di una molecola chiamata isoprene di carbonio 5 che compone degli "oli essenziali" della pianta) che creano la fragranza.