Il termine Alessitimia è stato introdotto agli inizi degli anni settanta da John Nemian e Peter Sifneos (1976) per definire un insieme di caratteristiche di personalità riscontrabili nei pazienti psicosomatici.
Deriva dal greco “Alexis thymos” e letteralmente significa non avere parole per le emozioni.
Nello specifico Peter Sifneos coniò questo termine per indicare un disturbo delle funzioni affettive e simboliche che spesso rende sterile e incolore lo stile comunicativo dei pazienti psicosomatici.
L’alessitimia si manifesta attraverso una serie di difficoltà rispetto a:
identificare, descrivere e interpretare i propri e gli altrui sentimenti;
distinguere gli stati emotivi dalle percezioni fisiologiche;
individuare quali siano le cause che determinano le proprie emozioni;
utilizzare il linguaggio come strumento per esprimere i sentimenti, con conseguente tendenza a sostituire la parola con l’azione fisica.
Celentano; grande alessitimico
