
L'italia è finita.. oppure c'è qualche speranza?
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- Iscritto il: mer ott 28, 2015 5:49 pm
L'italia è finita.. oppure c'è qualche speranza?
parliamone.. 

Re: L'italia è finita.. oppure c'è qualche speranza?
Boh ma sotto che punto di vista intendi? C'e' n'e' a iosa comunque... Magari sul breve termine vacillera' ancora in campo economico, ma conunque non mi sembra che ce la passiamo troppo male neanche... E' che dopo il boom e' ovvio che ci siamo abituati bene... Ma c'e' spazio per una ripresa in futuro. E per un'altra ricaduta pure. L'unica cosa su cui dovremmo metterci d'accordo e' quanto ci metteremo/te/anno.
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Re: L'italia è finita.. oppure c'è qualche speranza?
L'Italia non e' finita: non c'e' mai stata.
Con l'eccezione di un certo governo che riusci' per un breve periodo a dare agli italiani un certo senso di identita' nazionale, siamo culturalmente e storicamente divisi da millenni: cominciando dai celti al nord e greci al sud (ed etruschi in mezzo), passando per i relativamente piccoli (come estensione territoriale) stati del nord e il regno di Napoli al sud (e il papa in mezzo), per finire con un'unificazione che fu in realta' conquista armata e colonizzazione.
Anche oggi che le lingue locali, impropriamente definite dialetti per motivi politici, vanno sempre piu' scomparendo o comunque "diluendosi" nella lingua artificiale creata a tavolino basandosi su quelle parlate nel centro Italia, restiamo comunque "caratterialmente" divisi tra un nord europeo e un sud mediterraneo; l'uno piu' somigliante a Svizzera e Germania, l'altro piu' simile a paesi come la Grecia ed altri paesi mediterranei.
Prima di saltarmi addosso e dichiararvi orgogliosamente italiani, pensate al paragone con l'America, dove il contadino del medio Ovest, l'intellettuale di New York, il cinematografaro di Los Angeles e il petroliere del Texas si sentono soprattutto e prima di tutto americani, e poi eventualmente texani, californiani, ecc.
Da noi la cosa va al contrario. Almeno dalle mie parti, nella cosiddetta terronia, ci si sente prima di tutto napoletani, siciliani, calabresi o quello che sia, e solo secondariamente italiani.
E' un problema in parte culturale (mediterraneo vs. europeo come dicevo prima) ma c'e' anche il risentimento vecchio di oltre 150 anni ma mai dimenticato, di essere stati aggrediti, conquistati, soggiogati, derubati, impoveriti, e come se non bastasse, accusati di essere la causa di tutti i mali economici e sociali della penisola, il che in alcuni casi e' anche comprensibile, visto il comportamento di certa gente, ma non bisogna fare di tutt'erba un fascio.
Chissa' che l'arrivo di un nuovo capro espiatorio non ci aiuti ad unirci contro il "nemico comune", in questo caso i poveracci venuti dall'estero che essendo ancora piu' poveri disperati e affamati dei loro predecessori terroni, si presteranno benissimo al ruolo di unificatori del popolo italiano.
OK, e adesso vediamo se prevarranno gli insulti, le prediche, o le cazziate.
Con l'eccezione di un certo governo che riusci' per un breve periodo a dare agli italiani un certo senso di identita' nazionale, siamo culturalmente e storicamente divisi da millenni: cominciando dai celti al nord e greci al sud (ed etruschi in mezzo), passando per i relativamente piccoli (come estensione territoriale) stati del nord e il regno di Napoli al sud (e il papa in mezzo), per finire con un'unificazione che fu in realta' conquista armata e colonizzazione.
Anche oggi che le lingue locali, impropriamente definite dialetti per motivi politici, vanno sempre piu' scomparendo o comunque "diluendosi" nella lingua artificiale creata a tavolino basandosi su quelle parlate nel centro Italia, restiamo comunque "caratterialmente" divisi tra un nord europeo e un sud mediterraneo; l'uno piu' somigliante a Svizzera e Germania, l'altro piu' simile a paesi come la Grecia ed altri paesi mediterranei.
Prima di saltarmi addosso e dichiararvi orgogliosamente italiani, pensate al paragone con l'America, dove il contadino del medio Ovest, l'intellettuale di New York, il cinematografaro di Los Angeles e il petroliere del Texas si sentono soprattutto e prima di tutto americani, e poi eventualmente texani, californiani, ecc.
Da noi la cosa va al contrario. Almeno dalle mie parti, nella cosiddetta terronia, ci si sente prima di tutto napoletani, siciliani, calabresi o quello che sia, e solo secondariamente italiani.
E' un problema in parte culturale (mediterraneo vs. europeo come dicevo prima) ma c'e' anche il risentimento vecchio di oltre 150 anni ma mai dimenticato, di essere stati aggrediti, conquistati, soggiogati, derubati, impoveriti, e come se non bastasse, accusati di essere la causa di tutti i mali economici e sociali della penisola, il che in alcuni casi e' anche comprensibile, visto il comportamento di certa gente, ma non bisogna fare di tutt'erba un fascio.
Chissa' che l'arrivo di un nuovo capro espiatorio non ci aiuti ad unirci contro il "nemico comune", in questo caso i poveracci venuti dall'estero che essendo ancora piu' poveri disperati e affamati dei loro predecessori terroni, si presteranno benissimo al ruolo di unificatori del popolo italiano.
OK, e adesso vediamo se prevarranno gli insulti, le prediche, o le cazziate.
- BlindFaith
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- Iscritto il: mar set 15, 2015 9:22 pm
Re: L'italia è finita.. oppure c'è qualche speranza?
no zio hai centrato in pieno i problemi dell'Italia..che d'altra parte sono anche i problemi dell'europa.
"Pronto, Barbarella! Sei una tipica terricola femmina??" (cit. SuBuRbAsS)
"You don't possess me, don't impress me, just upset my mind. Can't instruct me or conduct me, just use up my time."(King Crimson)
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Re: L'italia è finita.. oppure c'è qualche speranza?
io al prossimo giro votero 5 stelle perchè poi ho provato di tutto quindi.staremoa vedere
kaixo 
