Riflessioni esistenziali di mezzanotte
Riflessioni esistenziali di mezzanotte
Scusate il thread, ma riascoltando la mia playlist "nostalgia" mi e' sopraggiunto l'insopprimibile impulso di pensare alle cose. E conoscendo la vostra simpatia verso i discorsi universalistici e esistenziali, scrivo qui un po' di cose. Sono sobrio al momento.
Partendo proprio dalla musica, avete mai realizzato quante canzoni esistono al mondo? Quanta varieta' la gente riesce ad ottenere a partire da sette (per semplificare) note? Ed ogni singola canzone trasmette un'emozione che l'artista vuole esprimere; ma ogni ascoltatore prova una sensazione diversa, che non coincidera' mai con quella originale, ne' con quella di qualsiasi altro individuo che ascolti quella stessa canzone. Ogni variabile conta; il momento, la storia dell'ascoltatore, le droghe che ha in corpo, come gli/le e' andata la giornata. E la musica non e' neanche l'unica forma d'arte (dove per arte io di solito intendo una forma di 'creazione' -passatemi il termine- che ha come scopo il trasmettere idee e/o concetti e/o emozioni). Pensate alla fotografia, al disegno, alla pittura, persino i videogiochi in qualche modo possono far questo. C'e' un'incredibile riserva di emozioni ed idee che l'umanita' ha immagazzinato per millenni, dalla quale possiamo attingere liberamente per creare nuove opere d'arte che andranno a contribuire a questa wikipedia di concetti. E quante opere sono state perse; e comunque abbiamo a disposizione piu' bellezza di quanta possiamo apprezzarne in un'intera vita.
E gli artisti? Sono una piccola parte della specie umana. Siamo 7'300'000'000 circa, stimando per difetto. Approssimando per decine di milioni. In vita al momento presente, sul pianeta Terra. Che ci affaccendiamo con piu' o meno voglia alle faccende quotidiane dettate dalle leggi di natura, dagli impulsi primali a cui abbiamo dato maschere di eleganza e onore. Ci salva la distinzione fra naturale ed artificiale, fra cemento e legno, fra OGM e non. Dimenticando che gli stessi elementi che costituiscono un fiero giglio di montagna sono quelli che bruciano nelle centrali termoelettriche, che vanno ad azionare lampade che danno energia e vita a quelle piante di ganja che vi tenete in casa. Che la natura e' il piu' pazzo e geniale ingegnere biologico di tutti; che avvengono piu' mutazioni mortali in natura che in laboratorio. Che le reazioni nucleari altro non sono che processi naturali, accelerati dall'enzima uomo. Diamine, anche l'uomo e' naturale. Forse che i nidi di rondine non sono naturali? E i leoni dovrebbero cacciare senza artigli? No. E perche' l'uomo non dovrebbe usare la ragione? Perche' non gli e' concesso di costruire case? Di avere piu' probabilita' di sopravvivere? Lasciate che sia la natura a stabilire le regole.
Tornando ai numeri, e' probabile che in tutta la storia umana siano morte 108'000'000'000 di persone. Sempre approssimando. Io non riesco neppure a concepire questa cosa; non e' tanto il numero, finche' pensi ai numeri non e' granche' come notizia. Ma se provo ad immaginare il carattere, i pensieri, i ricordi, le emozioni che tutti questi miliardi -miliardi- di esseri umani, di persone come noi devono aver provato prima di noi, e che probabilmente sono stati simili ai nostri stessi ragionamenti, alle nostre paure e ambizioni e dubbi, mi sento un po' spaesato. E' una doccia di umilta'. Io con i miei parenti faccio una 70ina di persone; ai pranzi di famiglia riempiamo un campetto da calcetto fra tavolate e altro. Settanta e non conosco neanche tutti; e certamente non so ne' sapro' mai neanche una minima parte dei loro pensieri. Cento e otto miliardi di menti sono passate su questo pianeta. Cento e otto miliardi di menti che hanno pianto, amato e ucciso, e dato vita ad altre menti, chiedendo nel mentre ad un dio costruito a Loro immagine e somiglianza, un senso a tutto questo.
A prima vista sembra che il caso non abbia voce in capitolo. Tutto ha una causa: il tuono e' dato dal fulmine, la pioggia dalle nuvole, i fiori dai semi. Con l'avvento della fisica e della chimica il rapporto di causa-effetto, tanto criticato da Hume, mette su casa fra i ragionamenti della gente, visto l'enorme successo che il nuovo metodo scientifico riscontra a livello pratico. Batteri, elettricita', reazioni chimiche, magnetismo e tutte le scoperte e le teorie scientifiche forniscono all'uomo una visione meccanicista e razionale sul mondo. Che viene accolta a braccia aperte per l'innalzamento della qualita' della vita che porta con se'. Ma la logica lascia giustamente sempre un margine di dubbio; c'e' una nicchia di probabilita' molto piccola e inverosimile in cui tutte le cose dette e provate sinora sono solo coincidenze, e ci sono altre leggi e intelligenze che muovono il mondo. Qui nascono le teorie pseudosientifiche, la magia, la spiritualita', le religioni. Logica e irrazionalita' sono inscindibili e presenti in tutti gli esseri umani. Chi nega uno dei due sta mentendo a se stesso; non venitemi a dire che logicamente non puo' esistere un gallo invisibile, o che dato un numero pari questo potrebbe essere indivisibile per 2. La logica e' uno strumento che l'uomo ha per sopravvivere meglio, si puo' applicare a partire da presupposti che non sono presenti in natura; ma se una societa' definisce dei postulati comuni, allora e' possibile ragionare assieme a partire da quelli. L'immaginazione e' lo stesso; aumenta le probabilita' di vita; e' pero' piu' inaffidabile e piu' soggettiva, nonche' piu' flessibile e adatta ad un maggior numero di situazioni. La ragione ti da' la spiegazione piu' probabile, l'immaginazione ti da' tutte le spiegazioni. Tu non puoi sapere quale delle due da' la risposta al problema. Sceglierai in base a fattori quali educazione, mentalita', equilibrio biochimico, stimoli esterni ecc. ecc.
La domanda a cui vorrei piu' di tutte trovare una risposta, e': "Perche' esiste un universo cosi' fottutamente grande e vario che sembra infinito e forse lo e' e dove tutto sembra avere un motivo? Perche' ci sono queste leggi fisiche che dicono che un polo negativo attrae un positivo? Perche' la materia si annichilisce con l'antimateria? Chi e' la mente malatissima che ha inventato tutta sta roba? Chi gliel'ha fatto fare? Troppo tempo da perdere? Puoi farti di qualsiasi droga per l'eternita' ed invece ti metti a creare universi? Sei serio?" -@DioCristo
No vabbe', vorrei solo sapere se c'e' un motivo e quale. Basta.
Qualche idea?
Partendo proprio dalla musica, avete mai realizzato quante canzoni esistono al mondo? Quanta varieta' la gente riesce ad ottenere a partire da sette (per semplificare) note? Ed ogni singola canzone trasmette un'emozione che l'artista vuole esprimere; ma ogni ascoltatore prova una sensazione diversa, che non coincidera' mai con quella originale, ne' con quella di qualsiasi altro individuo che ascolti quella stessa canzone. Ogni variabile conta; il momento, la storia dell'ascoltatore, le droghe che ha in corpo, come gli/le e' andata la giornata. E la musica non e' neanche l'unica forma d'arte (dove per arte io di solito intendo una forma di 'creazione' -passatemi il termine- che ha come scopo il trasmettere idee e/o concetti e/o emozioni). Pensate alla fotografia, al disegno, alla pittura, persino i videogiochi in qualche modo possono far questo. C'e' un'incredibile riserva di emozioni ed idee che l'umanita' ha immagazzinato per millenni, dalla quale possiamo attingere liberamente per creare nuove opere d'arte che andranno a contribuire a questa wikipedia di concetti. E quante opere sono state perse; e comunque abbiamo a disposizione piu' bellezza di quanta possiamo apprezzarne in un'intera vita.
E gli artisti? Sono una piccola parte della specie umana. Siamo 7'300'000'000 circa, stimando per difetto. Approssimando per decine di milioni. In vita al momento presente, sul pianeta Terra. Che ci affaccendiamo con piu' o meno voglia alle faccende quotidiane dettate dalle leggi di natura, dagli impulsi primali a cui abbiamo dato maschere di eleganza e onore. Ci salva la distinzione fra naturale ed artificiale, fra cemento e legno, fra OGM e non. Dimenticando che gli stessi elementi che costituiscono un fiero giglio di montagna sono quelli che bruciano nelle centrali termoelettriche, che vanno ad azionare lampade che danno energia e vita a quelle piante di ganja che vi tenete in casa. Che la natura e' il piu' pazzo e geniale ingegnere biologico di tutti; che avvengono piu' mutazioni mortali in natura che in laboratorio. Che le reazioni nucleari altro non sono che processi naturali, accelerati dall'enzima uomo. Diamine, anche l'uomo e' naturale. Forse che i nidi di rondine non sono naturali? E i leoni dovrebbero cacciare senza artigli? No. E perche' l'uomo non dovrebbe usare la ragione? Perche' non gli e' concesso di costruire case? Di avere piu' probabilita' di sopravvivere? Lasciate che sia la natura a stabilire le regole.
Tornando ai numeri, e' probabile che in tutta la storia umana siano morte 108'000'000'000 di persone. Sempre approssimando. Io non riesco neppure a concepire questa cosa; non e' tanto il numero, finche' pensi ai numeri non e' granche' come notizia. Ma se provo ad immaginare il carattere, i pensieri, i ricordi, le emozioni che tutti questi miliardi -miliardi- di esseri umani, di persone come noi devono aver provato prima di noi, e che probabilmente sono stati simili ai nostri stessi ragionamenti, alle nostre paure e ambizioni e dubbi, mi sento un po' spaesato. E' una doccia di umilta'. Io con i miei parenti faccio una 70ina di persone; ai pranzi di famiglia riempiamo un campetto da calcetto fra tavolate e altro. Settanta e non conosco neanche tutti; e certamente non so ne' sapro' mai neanche una minima parte dei loro pensieri. Cento e otto miliardi di menti sono passate su questo pianeta. Cento e otto miliardi di menti che hanno pianto, amato e ucciso, e dato vita ad altre menti, chiedendo nel mentre ad un dio costruito a Loro immagine e somiglianza, un senso a tutto questo.
A prima vista sembra che il caso non abbia voce in capitolo. Tutto ha una causa: il tuono e' dato dal fulmine, la pioggia dalle nuvole, i fiori dai semi. Con l'avvento della fisica e della chimica il rapporto di causa-effetto, tanto criticato da Hume, mette su casa fra i ragionamenti della gente, visto l'enorme successo che il nuovo metodo scientifico riscontra a livello pratico. Batteri, elettricita', reazioni chimiche, magnetismo e tutte le scoperte e le teorie scientifiche forniscono all'uomo una visione meccanicista e razionale sul mondo. Che viene accolta a braccia aperte per l'innalzamento della qualita' della vita che porta con se'. Ma la logica lascia giustamente sempre un margine di dubbio; c'e' una nicchia di probabilita' molto piccola e inverosimile in cui tutte le cose dette e provate sinora sono solo coincidenze, e ci sono altre leggi e intelligenze che muovono il mondo. Qui nascono le teorie pseudosientifiche, la magia, la spiritualita', le religioni. Logica e irrazionalita' sono inscindibili e presenti in tutti gli esseri umani. Chi nega uno dei due sta mentendo a se stesso; non venitemi a dire che logicamente non puo' esistere un gallo invisibile, o che dato un numero pari questo potrebbe essere indivisibile per 2. La logica e' uno strumento che l'uomo ha per sopravvivere meglio, si puo' applicare a partire da presupposti che non sono presenti in natura; ma se una societa' definisce dei postulati comuni, allora e' possibile ragionare assieme a partire da quelli. L'immaginazione e' lo stesso; aumenta le probabilita' di vita; e' pero' piu' inaffidabile e piu' soggettiva, nonche' piu' flessibile e adatta ad un maggior numero di situazioni. La ragione ti da' la spiegazione piu' probabile, l'immaginazione ti da' tutte le spiegazioni. Tu non puoi sapere quale delle due da' la risposta al problema. Sceglierai in base a fattori quali educazione, mentalita', equilibrio biochimico, stimoli esterni ecc. ecc.
La domanda a cui vorrei piu' di tutte trovare una risposta, e': "Perche' esiste un universo cosi' fottutamente grande e vario che sembra infinito e forse lo e' e dove tutto sembra avere un motivo? Perche' ci sono queste leggi fisiche che dicono che un polo negativo attrae un positivo? Perche' la materia si annichilisce con l'antimateria? Chi e' la mente malatissima che ha inventato tutta sta roba? Chi gliel'ha fatto fare? Troppo tempo da perdere? Puoi farti di qualsiasi droga per l'eternita' ed invece ti metti a creare universi? Sei serio?" -@DioCristo
No vabbe', vorrei solo sapere se c'e' un motivo e quale. Basta.
Qualche idea?
Sounds of life inside
Riflessioni esistenziali di mezzanotte
Bella riflessione, davvero!
Un giorno mi sono fatta un viaggio sulla musica. Sul fatto che non potessero essere solo 7 fottutissime note, che ci dovesse essere un modo per rendere la vibrazione, quello che trasmette chi suona con quello che le persone percepiscono. Quella sorta di scambio e tutte le emozioni che ne scaturiscono.
Una sorta di linguaggio universale che unisse musica ed emozioni.
In quel momento mi sembrava impensabile che quella fosse musica da poter mettere su un pentagramma, che fosse inchiostro su 5 linee. Sentivo davvero che c'era un modo e che qualcuno fosse in grado di farlo, da qualche parte nel mondo; è stato MERAVIGLIOSO.
Per le domande penso nessuno abbia una risposta.
Poi anche lì, potrei dirti la mia idea, però avrebbe il significato che le do io in base a quello che ho vissuto, provato e pensato nel corso della mia vita.
Mi potresti dire che è vero, che condividi la mia idea, ma sarebbe un'idea diversa da quella che vorrei trasmetterti. Quindi come possiam pensare che ci sia una risposta? Possono esserci tante risposte quante persone siamo anche solo partendo da una stessa teoria. Non so se ha senso... Mi sa che è meglio se vado a dormire ahah
Un giorno mi sono fatta un viaggio sulla musica. Sul fatto che non potessero essere solo 7 fottutissime note, che ci dovesse essere un modo per rendere la vibrazione, quello che trasmette chi suona con quello che le persone percepiscono. Quella sorta di scambio e tutte le emozioni che ne scaturiscono.
Una sorta di linguaggio universale che unisse musica ed emozioni.
In quel momento mi sembrava impensabile che quella fosse musica da poter mettere su un pentagramma, che fosse inchiostro su 5 linee. Sentivo davvero che c'era un modo e che qualcuno fosse in grado di farlo, da qualche parte nel mondo; è stato MERAVIGLIOSO.
Per le domande penso nessuno abbia una risposta.
Poi anche lì, potrei dirti la mia idea, però avrebbe il significato che le do io in base a quello che ho vissuto, provato e pensato nel corso della mia vita.
Mi potresti dire che è vero, che condividi la mia idea, ma sarebbe un'idea diversa da quella che vorrei trasmetterti. Quindi come possiam pensare che ci sia una risposta? Possono esserci tante risposte quante persone siamo anche solo partendo da una stessa teoria. Non so se ha senso... Mi sa che è meglio se vado a dormire ahah
"Allo stesso tempo scossa e scuotitrice e del tutto pervasa da forze non equilibrate ed eterogenee”
Re: Riflessioni esistenziali di mezzanotte
Direi che ci sono precisazioni e approfondimenti che si possono fare seguendo quello che hai scritto.
Visto che è uscito l'argomento musica-creazione, ti dico subito che secondo me quello che hai scritto è il giusto modo di approcciarsi all'arte e alla sua parte creativa, cioè vederla come la parte crittografata e riportata sotto una forma astratta e ben specifica (quella musicale per esempio) delle proprie idee, che rispecchiano tutta la tavolozza delle emozioni e del modo di concepire il mondo. L'unico "problema" è che, come si può notare nelle opere di tantissimi compositori, tutto questo, dipende maledettamente dal periodo storico in cui sono vissuti, dalle inflessioni culturali che hanno subito (musica che hanno ascoltato e maestri con cui hanno studiato) e dalle commissioni che gli sono state assegnate, visto che il musicista deve pur sempre trovare un modo per mangiare. Ergo, per molti la creazione musicale è già filtrata da tutti questi fattori. Esistono però quelli che hanno deciso di andare contro-tendenza e di creare i propri canoni musicali sbattendosene di quello che gli ronzava intorno. Se ti interessa, cerca Igor Stravinsky, uno che all'inizio del '900 ha scritto musica che ancora oggi, per molti, rappresenta uno stacco clamoroso dalla cultura musicale occidentale.
Piccola precisazione da fare sulla questione delle "7 fottutissime note", visto che ho letto in te e in khora uno sconvolgimento pazzesco. E' estremamente riduttivo pensare che ci siano solo 7 note su cui sono stati creati migliaia di anni di musica, scritta e non. Già nel sistema tonale, che, per intenderci, è quello su cui si basano quasi tutti gli stili di musica, classici e moderni, degli ultimi secoli, esistono 24 tonalità, se si pensa a tutte le note e alle loro possibili alterazioni, quindi 24 linguaggi diversi. Non solo, in epoca moderna (dal '900 in poi) rimanendo negli schemi della musica tonale, moltissimi compositori hanno mischiato le varie tonalità, creando risultati pazzeschi.
Questa ovviamente non vuole essere una lezione di musica, voglio solo riallacciarmi al vostro discorso sulle incredibili possibilità che la creazione musicale ha in se.
Ora, su logica e irrazionalità.
Sono d'accordo sul fatto che siano inscindibili all'interno di una mente umana, proprio il modo di ragionare e di essere cosciente di se, come hai detto tu stesso, crea la possibilità di attraversare i limiti materiali e guardare la realtà in modo molto più amplio e di abbattere, per lo meno in teoria, i confini materialisti.
Anche un ateo non può prescindere dalla propria irrazionalità. Dire che dio, o chi per lui, non esista è come dire che dio, o chi per lui, esista. In entrambi i casi si ha la stessa conoscenza della realtà dei fatti, cioè zero. Quindi, per un essere umano, la posizione mentale da tenere è sicuramente quella del dubbio, bisogna cioè accettare la propria terribile condizione di "ignorante in materia". Il dubbio è la migliore benzina che si può mettere nella propria mente, non da nulla per scontato e mette in moto la coscienza e la ricerca personale. Dunque dare una risposta così ferma alla questione della creazione del tutto, come solo un religioso o un ateo possono fare, è irrazionale, anche se a loro sembrerà sempre molto razionale.
Anche il tuo discorso sulla possibilità che tutto sia governato da intelligenze superiori è, appunto, una possibilità, una delle infinite probabilità che possiamo pensare, su basi più o meno possibili, fino a quando qualcuno non riuscirà a dimostrarne il contrario (se mai succederà).
Restando fermi sul fatto che logica e irrazionalità vadano per forza a braccetto nella mente di uomo, non si può però non ammettere che, a livello materiale, cioè sul livello di percezione della realtà che abbiamo, le leggi scientifiche regnino. Non troverai mai un posto in natura, su questa terra, in cui un numero pari non sarà divisibile per due o in cui due poli opposti non si attrarranno; chiaramente fino a quando la scienza stessa non riuscirà a smentirle dimostrandone i fatti al 100%.
Tutto questo avviene, come ho già detto, a livello materiale. Esiste senza dubbio un luogo nell'immaginazione o nella coscienza di ognuno di noi dove tutto può esistere o dove tutto questo può essere smentito. La mente umana è creatrice, al di fuori delle convenzioni può tutto (in questo l'esempio della musica calza a pennello), però le convenzioni naturali esistono; quindi si possono aggiungere altre domande a quelle che hai già fatto tu, per esempio: la realtà che vediamo e con cui facciamo esperienza è quella definitiva e dunque il nostro livello di conoscenza non potrà mai andare oltre questo? Il nostro livello di esperienza è reale al 100%? O esistono parti della realtà che non percepiamo (o che non percepiamo ancora) e di cui non possiamo fare esperienza? E se fosse così, esiste o esisterà mai un modo di ribaltare le regole del gioco? Esiste, cioè, un modo di trasferire la propria, più alta, concezione della realtà sul livello materiale, dando così ragione a una o più teorie pseudo-scientifiche?
Grazie della riflessione.
Peace.
Visto che è uscito l'argomento musica-creazione, ti dico subito che secondo me quello che hai scritto è il giusto modo di approcciarsi all'arte e alla sua parte creativa, cioè vederla come la parte crittografata e riportata sotto una forma astratta e ben specifica (quella musicale per esempio) delle proprie idee, che rispecchiano tutta la tavolozza delle emozioni e del modo di concepire il mondo. L'unico "problema" è che, come si può notare nelle opere di tantissimi compositori, tutto questo, dipende maledettamente dal periodo storico in cui sono vissuti, dalle inflessioni culturali che hanno subito (musica che hanno ascoltato e maestri con cui hanno studiato) e dalle commissioni che gli sono state assegnate, visto che il musicista deve pur sempre trovare un modo per mangiare. Ergo, per molti la creazione musicale è già filtrata da tutti questi fattori. Esistono però quelli che hanno deciso di andare contro-tendenza e di creare i propri canoni musicali sbattendosene di quello che gli ronzava intorno. Se ti interessa, cerca Igor Stravinsky, uno che all'inizio del '900 ha scritto musica che ancora oggi, per molti, rappresenta uno stacco clamoroso dalla cultura musicale occidentale.
Piccola precisazione da fare sulla questione delle "7 fottutissime note", visto che ho letto in te e in khora uno sconvolgimento pazzesco. E' estremamente riduttivo pensare che ci siano solo 7 note su cui sono stati creati migliaia di anni di musica, scritta e non. Già nel sistema tonale, che, per intenderci, è quello su cui si basano quasi tutti gli stili di musica, classici e moderni, degli ultimi secoli, esistono 24 tonalità, se si pensa a tutte le note e alle loro possibili alterazioni, quindi 24 linguaggi diversi. Non solo, in epoca moderna (dal '900 in poi) rimanendo negli schemi della musica tonale, moltissimi compositori hanno mischiato le varie tonalità, creando risultati pazzeschi.
Questa ovviamente non vuole essere una lezione di musica, voglio solo riallacciarmi al vostro discorso sulle incredibili possibilità che la creazione musicale ha in se.
Ora, su logica e irrazionalità.
Sono d'accordo sul fatto che siano inscindibili all'interno di una mente umana, proprio il modo di ragionare e di essere cosciente di se, come hai detto tu stesso, crea la possibilità di attraversare i limiti materiali e guardare la realtà in modo molto più amplio e di abbattere, per lo meno in teoria, i confini materialisti.
Anche un ateo non può prescindere dalla propria irrazionalità. Dire che dio, o chi per lui, non esista è come dire che dio, o chi per lui, esista. In entrambi i casi si ha la stessa conoscenza della realtà dei fatti, cioè zero. Quindi, per un essere umano, la posizione mentale da tenere è sicuramente quella del dubbio, bisogna cioè accettare la propria terribile condizione di "ignorante in materia". Il dubbio è la migliore benzina che si può mettere nella propria mente, non da nulla per scontato e mette in moto la coscienza e la ricerca personale. Dunque dare una risposta così ferma alla questione della creazione del tutto, come solo un religioso o un ateo possono fare, è irrazionale, anche se a loro sembrerà sempre molto razionale.
Anche il tuo discorso sulla possibilità che tutto sia governato da intelligenze superiori è, appunto, una possibilità, una delle infinite probabilità che possiamo pensare, su basi più o meno possibili, fino a quando qualcuno non riuscirà a dimostrarne il contrario (se mai succederà).
Restando fermi sul fatto che logica e irrazionalità vadano per forza a braccetto nella mente di uomo, non si può però non ammettere che, a livello materiale, cioè sul livello di percezione della realtà che abbiamo, le leggi scientifiche regnino. Non troverai mai un posto in natura, su questa terra, in cui un numero pari non sarà divisibile per due o in cui due poli opposti non si attrarranno; chiaramente fino a quando la scienza stessa non riuscirà a smentirle dimostrandone i fatti al 100%.
Tutto questo avviene, come ho già detto, a livello materiale. Esiste senza dubbio un luogo nell'immaginazione o nella coscienza di ognuno di noi dove tutto può esistere o dove tutto questo può essere smentito. La mente umana è creatrice, al di fuori delle convenzioni può tutto (in questo l'esempio della musica calza a pennello), però le convenzioni naturali esistono; quindi si possono aggiungere altre domande a quelle che hai già fatto tu, per esempio: la realtà che vediamo e con cui facciamo esperienza è quella definitiva e dunque il nostro livello di conoscenza non potrà mai andare oltre questo? Il nostro livello di esperienza è reale al 100%? O esistono parti della realtà che non percepiamo (o che non percepiamo ancora) e di cui non possiamo fare esperienza? E se fosse così, esiste o esisterà mai un modo di ribaltare le regole del gioco? Esiste, cioè, un modo di trasferire la propria, più alta, concezione della realtà sul livello materiale, dando così ragione a una o più teorie pseudo-scientifiche?
Grazie della riflessione.
Peace.
La serietà è il rifugio del superficiale 

- tropopsiko_23
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Re: Riflessioni esistenziali di mezzanotte
Tosto Med.
Per quanto riguarda la musica devo ammettere di aver riflettuto in maniera moooolto simile alla tua, di essermi posto i tuoi stessi interrogativi. Sono sempre stato alla ricerca della definizione vera di musica: sono arrivato al punto che per quanto uno si possa e voglia applicare, questa fantomatica definizione non esiste. Ognuno da' alla musica la sua importanza e la sua funzione. Io sono uno di quelli che la musica non la considera un hobby, una passione, una distrazione ("se cerchi distrazione non è canzone" cit. Lou X)...per me è diretta espressione di vita, è una delle tante vibrazioni cariche di energia che DA' solo a chi sa PRENDERE.
Grazie a (o forse a causa di) questa mia visione e consapevolezza, cerco da sempre di espandere i miei orizzonti musicali, vagando dalle canzoni che ascoltavo quando ero piccolo a quelle che mi hanno portato a suonare, a cantare, a produrre, ma anche fissandomi con qualunque oggetto produca un suono (o rumore, io non trovo molta differenza). Dopo anni di ricerca mi chiedo ancora quale sia la percentuale della mia "conoscenza musicale"...penso ai miliardi di persone, ai miliardi su miliardi di varianti, penso un po' a quello che hai scritto tu
e ad un certo punto il pensiero sembra allargarsi e uscire dalla mia testolina...è così, prende il volo e puff, affanculo le percentuali ahahaha
Riguardo le 7 note e le 24 tonalità...io preferisco non pensarla in questi termini. Sarà che non sono mai stato un musicista fedele agli schemi...penso semplicemente che non bisogni relegarsi ad un "metodo" del genere, indubbiamente vastissimo, che nel corso degli anni ha raggiunto quasi la perfezione.
A me piace ragionare in ACUSTICA, branca della fisica (non so se così si possa definire, non ricordo bene, a scuola il joint aveva il sopravvento sullo studio e sono pieno di buchi nel cervello tipo un groviera
).
Il suono, visto come un'onda che si propaga...la compressione e la depressione delle particelle (quando ho capito cos'era l'aria che cacciano gli scoop dei sound system mi ha preso un brivido, minchia, la musica si può toccare!)...come funziona la propagazione in un campo aperto, in un campo chiuso, come rimbalza il suono, la differenza tra eco e riverbero...e poi è arrivata la frequenza, gli Hertz (Hz). Ecco cosa dovevo dire
al posto che pensarla in 7 note, mi piace pensarla in Hz. In tal modo riesco a percepire un "assaggio" di quanto il suono sia una roba estesissima e di quanto sia solo una parte di quello che c'è davvero. L'orecchio percepisce "SOLTANTO" una parte di quello che viene emesso nel mondo, nell'universo. Come l'occhio non sa vedere tutto e la mano non può toccare tutto...c'è una costante che si ripete, una limitazione che scinde il genere umano dal...hum...divino.
Ma non ci metterei la mano sul fuoco, le idee restano idee. Le mie soprattutto
Comunque penso che il concetto stesso di vita sul pianeta, pianeta nel sistema, sistema nel braccio della galassia della nube di galassie...blablabla...sia un po' una cazzata. Mi sembra troppo facile: "l'universo è infinito". Ha lo stesso valore di "Dio ha creato tutto." E' bello pensare che sia tutta una messinscena, tutto un gigantesco complotto, che prima o poi qualcuno scoprirà la verità...magari si potrà spiegare tutto, magari rimarrà un mistero per sempre, magari le divinità giocano con tante biglie e ogni biglia ha un universo finito dentro, magari siamo un frutto della mente di Homer Simpson...intanto il pianeta lo stiamo uccidendo
Mi spiace non riuscire a commentare tutto ciò che hai scritto e hanno scritto Khora e Iquelo, ma al momento non ho proprio la testa, I'm sorry....sulla musica ho sempre qualcosa da dire, è come se mi sentissi chiamato in causa
Detto ciò, queste nostre riflessioni mi fanno venire in mente una parola: VASTITA'.
Grazie della condivisione.
Per quanto riguarda la musica devo ammettere di aver riflettuto in maniera moooolto simile alla tua, di essermi posto i tuoi stessi interrogativi. Sono sempre stato alla ricerca della definizione vera di musica: sono arrivato al punto che per quanto uno si possa e voglia applicare, questa fantomatica definizione non esiste. Ognuno da' alla musica la sua importanza e la sua funzione. Io sono uno di quelli che la musica non la considera un hobby, una passione, una distrazione ("se cerchi distrazione non è canzone" cit. Lou X)...per me è diretta espressione di vita, è una delle tante vibrazioni cariche di energia che DA' solo a chi sa PRENDERE.
Grazie a (o forse a causa di) questa mia visione e consapevolezza, cerco da sempre di espandere i miei orizzonti musicali, vagando dalle canzoni che ascoltavo quando ero piccolo a quelle che mi hanno portato a suonare, a cantare, a produrre, ma anche fissandomi con qualunque oggetto produca un suono (o rumore, io non trovo molta differenza). Dopo anni di ricerca mi chiedo ancora quale sia la percentuale della mia "conoscenza musicale"...penso ai miliardi di persone, ai miliardi su miliardi di varianti, penso un po' a quello che hai scritto tu

Riguardo le 7 note e le 24 tonalità...io preferisco non pensarla in questi termini. Sarà che non sono mai stato un musicista fedele agli schemi...penso semplicemente che non bisogni relegarsi ad un "metodo" del genere, indubbiamente vastissimo, che nel corso degli anni ha raggiunto quasi la perfezione.
A me piace ragionare in ACUSTICA, branca della fisica (non so se così si possa definire, non ricordo bene, a scuola il joint aveva il sopravvento sullo studio e sono pieno di buchi nel cervello tipo un groviera

Il suono, visto come un'onda che si propaga...la compressione e la depressione delle particelle (quando ho capito cos'era l'aria che cacciano gli scoop dei sound system mi ha preso un brivido, minchia, la musica si può toccare!)...come funziona la propagazione in un campo aperto, in un campo chiuso, come rimbalza il suono, la differenza tra eco e riverbero...e poi è arrivata la frequenza, gli Hertz (Hz). Ecco cosa dovevo dire

Ma non ci metterei la mano sul fuoco, le idee restano idee. Le mie soprattutto

Comunque penso che il concetto stesso di vita sul pianeta, pianeta nel sistema, sistema nel braccio della galassia della nube di galassie...blablabla...sia un po' una cazzata. Mi sembra troppo facile: "l'universo è infinito". Ha lo stesso valore di "Dio ha creato tutto." E' bello pensare che sia tutta una messinscena, tutto un gigantesco complotto, che prima o poi qualcuno scoprirà la verità...magari si potrà spiegare tutto, magari rimarrà un mistero per sempre, magari le divinità giocano con tante biglie e ogni biglia ha un universo finito dentro, magari siamo un frutto della mente di Homer Simpson...intanto il pianeta lo stiamo uccidendo

Mi spiace non riuscire a commentare tutto ciò che hai scritto e hanno scritto Khora e Iquelo, ma al momento non ho proprio la testa, I'm sorry....sulla musica ho sempre qualcosa da dire, è come se mi sentissi chiamato in causa

Detto ciò, queste nostre riflessioni mi fanno venire in mente una parola: VASTITA'.
Grazie della condivisione.
X
Re: Riflessioni esistenziali di mezzanotte
Molto interessante, tu pensa che prima del 1939 (conferenza di Londra) si ragionava sempre con le 24 tonalità ma senza una "convenzione di hz". In poche parole, mentre il LA di oggi è per convenzione a 440 hz per questione di intonazione tra gli strumenti, una volta questa convenzione non c'era.tropopsiko_23 ha scritto:
A me piace ragionare in ACUSTICA, branca della fisica (non so se così si possa definire, non ricordo bene, a scuola il joint aveva il sopravvento sullo studio e sono pieno di buchi nel cervello tipo un groviera).
Il suono, visto come un'onda che si propaga...la compressione e la depressione delle particelle (quando ho capito cos'era l'aria che cacciano gli scoop dei sound system mi ha preso un brivido, minchia, la musica si può toccare!)...come funziona la propagazione in un campo aperto, in un campo chiuso, come rimbalza il suono, la differenza tra eco e riverbero...e poi è arrivata la frequenza, gli Hertz (Hz). Ecco cosa dovevo direal posto che pensarla in 7 note, mi piace pensarla in Hz. In tal modo riesco a percepire un "assaggio" di quanto il suono sia una roba estesissima e di quanto sia solo una parte di quello che c'è davvero. L'orecchio percepisce "SOLTANTO" una parte di quello che viene emesso nel mondo, nell'universo.
Questo per dirti che il tuo "ragionamento in Hz" quadra. La nuova musica elettronica, non quella per cui basta un software, ma quella che si fa scrivendo righe e righe di codice, si basa sulla scelta del timbro e degli hz che devono avere le note, senza limitazioni convenzionali (senza i quali però, ad oggi, non si potrebbe suonare uno "strumento classico"). Con questo, e con una conoscenza dell'armonia e il superamento delle se regole, si riescono a creare cose pazzesche. Direi che il futuro della musica è questo.
PS: scusate se sono andato maledettamente Off Topic.
La serietà è il rifugio del superficiale 

- tropopsiko_23
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Re: Riflessioni esistenziali di mezzanotte
Sai la storia del LA a 432 Hz? Ne parlò qualcuno sul forum se non erro...Iquelo ha scritto: Molto interessante, tu pensa che prima del 1939 (conferenza di Londra) si ragionava sempre con le 24 tonalità ma senza una "convenzione di hz". In poche parole, mentre il LA di oggi è per convenzione a 440 hz per questione di intonazione tra gli strumenti, una volta questa convenzione non c'era.
Questo per dirti che il tuo "ragionamento in Hz" quadra. La nuova musica elettronica, non quella per cui basta un software, ma quella che si fa scrivendo righe e righe di codice, si basa sulla scelta del timbro e degli hz che devono avere le note, senza limitazioni convenzionali (senza i quali però, ad oggi, non si potrebbe suonare uno "strumento classico"). Con questo, e con una conoscenza dell'armonia e il superamento delle se regole, si riescono a creare cose pazzesche. Direi che il futuro della musica è questo.
PS: scusate se sono andato maledettamente Off Topic.
Comunque hai centrato in pieno il messaggio, a me piacerebbe proprio produrre musica stando attento alla reazione dell'ascoltatore grazie al timbro e la tonalità in Hz...bella

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Re: Riflessioni esistenziali di mezzanotte
se ti può interessare e ci vuoi perdere un po' di tempo scarica il software ChucK, una figata pazzasca appena impari un po' il linguaggio. E' gratis e leggero.
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Re: Riflessioni esistenziali di mezzanotte
Suonare è un po come parlare una lingua che tutti sappiamo di conoscere dentro di noi. Provare piacere per un determinato susseguirsi di suoni o rumori in maniera precisa fa innescare qualcosa.
Si possono mandare dei messaggi ben precisi con la musica se la si conosce bene, che arrivano a toccare le corde dell'anima e possono perfino radicare idee nuove dentro di noi.
Io penso sia un linguaggio divino, universale. Ciò che più si avvicina all'armonia e alla perfezione.
Con un sound system potente si può far vibrare ogni molecola del proprio corpo alla stessa frequenza della musica, riuscendola a sentire con tutti i sensi e facendoci provare emozioni nuove, anche se così familiari, radicate da sempre dentro di noi.
Si sa che ogni atomo di elementi diversi vibra ad una determinata frequenza. Siamo fatti di energia sotto forma di vibrazioni. La musica è ciò che di più naturale lega con noi.
Non mi dilungo oltre. Rischio di finire con l'accavallare i discorsi o perdermi in essi.

Si possono mandare dei messaggi ben precisi con la musica se la si conosce bene, che arrivano a toccare le corde dell'anima e possono perfino radicare idee nuove dentro di noi.
Io penso sia un linguaggio divino, universale. Ciò che più si avvicina all'armonia e alla perfezione.
Con un sound system potente si può far vibrare ogni molecola del proprio corpo alla stessa frequenza della musica, riuscendola a sentire con tutti i sensi e facendoci provare emozioni nuove, anche se così familiari, radicate da sempre dentro di noi.
Si sa che ogni atomo di elementi diversi vibra ad una determinata frequenza. Siamo fatti di energia sotto forma di vibrazioni. La musica è ciò che di più naturale lega con noi.
Non mi dilungo oltre. Rischio di finire con l'accavallare i discorsi o perdermi in essi.

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Re: Riflessioni esistenziali di mezzanotte
Anzittuto bella riflessione in generale !Med ha scritto: La domanda a cui vorrei piu' di tutte trovare una risposta, e': "Perche' esiste un universo cosi' fottutamente grande e vario che sembra infinito e forse lo e' e dove tutto sembra avere un motivo? Perche' ci sono queste leggi fisiche che dicono che un polo negativo attrae un positivo? Perche' la materia si annichilisce con l'antimateria? Chi e' la mente malatissima che ha inventato tutta sta roba? Chi gliel'ha fatto fare? Troppo tempo da perdere? Puoi farti di qualsiasi droga per l'eternita' ed invece ti metti a creare universi? Sei serio?" -@DioCristo
No vabbe', vorrei solo sapere se c'e' un motivo e quale. Basta.
Qualche idea?
Vuoi la mia idea?
Tutto ciò che è il nostro mondo, le nostre idee, la nostra realtà, sono frutto esclusivamente delle nostre credenze.
Per alcuni l'universo segue una logica per altri un'altra.
La verità di ogni verità non esiste, ogni dogma porta con se un errore e la fisica stessa è riuscita a dimostrarlo.
Penso sia proprio questo il vero motivo che rende magnifica, stupenda e sconvoglente l'esistenza stessa, la possibilità di credere che tutto possa cambiare, che non vi è certezza oltre l'attimo e la vita stessa è in fin dei conti: pura e semplice immaginazione.
Questa immaginazione porta l'artista a creare l'arte.
Re: Riflessioni esistenziali di mezzanotte
Il punto focale penso stia proprio nel non sapere mai il motivo.
Che scopo avrebbe l'esistenza se ogni creatura sapesse quale è esattamente il motivo per cui è stata creata? Si agirebbe per rassegnazione, come delle macchine.
Abbiamo invece la meravigliosa possibilità di attribuire lo scopo che più rispecchia il nostro essere. Ma ci pensate? Ogniuno può decidere di per se quale è il senso di tutto ciò o se ce n'è uno.
Che cosa otterremmo a sapere la verità di ogni verità? Toglierebbe lo scopo alla vita, poi per quanto mirabolante possa essere farebbe piombare il tutto in un semplice: <E adesso?>
Detto ciò, non nascondo che ovviamente come tutti sono estremamente curiosissimo anche io e disposto al rovescio della medaglia. Come il bambino che scopre che babbo natale non esiste (non esiste?). Da un lato si sentirà più maturo rispetto i suoi coetanei che ancora ci credono; dall'altro lato non potrà più godere di quella meravigliosa, intrinseca, magica compagnia del mistero.
Che scopo avrebbe l'esistenza se ogni creatura sapesse quale è esattamente il motivo per cui è stata creata? Si agirebbe per rassegnazione, come delle macchine.
Abbiamo invece la meravigliosa possibilità di attribuire lo scopo che più rispecchia il nostro essere. Ma ci pensate? Ogniuno può decidere di per se quale è il senso di tutto ciò o se ce n'è uno.
Che cosa otterremmo a sapere la verità di ogni verità? Toglierebbe lo scopo alla vita, poi per quanto mirabolante possa essere farebbe piombare il tutto in un semplice: <E adesso?>
Detto ciò, non nascondo che ovviamente come tutti sono estremamente curiosissimo anche io e disposto al rovescio della medaglia. Come il bambino che scopre che babbo natale non esiste (non esiste?). Da un lato si sentirà più maturo rispetto i suoi coetanei che ancora ci credono; dall'altro lato non potrà più godere di quella meravigliosa, intrinseca, magica compagnia del mistero.
Re: Riflessioni esistenziali di mezzanotte
E' da anni ormai che vado avanti cosi', a cercare sempre nuove angolazioni per rispondere a queste domande, solo per arrivare alla fine a un'incongruenza che mi fa buttare tutti i ragionamenti precedenti. E poi ricomincio. Pero' ultimamente sono arrivato ad accettare questa cosa, e non mi dispiace pensare che continuera' cosi' per tutta la vita.
Al momento piu' che altro ho paura di non riuscire in futuro a dubitare di tutto come ora, di avere dei pregiudizi a cui mi affidero' ciecamente, spero di riuscire a mantenere un approccio aperto a tutto
Al momento piu' che altro ho paura di non riuscire in futuro a dubitare di tutto come ora, di avere dei pregiudizi a cui mi affidero' ciecamente, spero di riuscire a mantenere un approccio aperto a tutto
Sounds of life inside