Terremoto: sensazioni

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cactus
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Terremoto: sensazioni

Messaggio da cactus » mer nov 02, 2016 9:23 pm

VOGLIO SENTIRE UN TERREMOTO.
Sono un amante degli sport estremi e delle droghe endogene(oh non disdegno neanche quelle esogene eh). Credo che non ci sia migliore modo di produrle se non con situazioni che non si possono controllare o solo in parte(amore, paura, pericolo, etc etc)
Ho il sogno di sentire una forte scossa di terremoto da quando sono piccolo. Il terremoto di qualche mese fa è avvenuto il giorno prima che io arrivassi in umbria! Sono tornato circa 15 giorni fa ed ecco un altro terremoto.. Vivo in una zona non sismica quindi forse devo perderci le speranze.


Ragazzi su.. Il pericolo è dietro ogni angolo.. Vogliamo davvero discutere sul fatto che siamo su un forum dedicato alle droghe? La gente ci muore.. La gente passa la vita a parlare con i muri chiusa in ospedale.. Ma tanto a me non capita.. Ho fatto surf nella zona più infestata di squali dell'australia.. Ho catturato black mamba. Ho detto alla mia ragazza che la tradivo (avete ragione questo è troppo pericoloso.. meno male che non aveva una pistola in mano :asd: :asd: :asd: ).. Io sono forse l'ultima persona che può dare esempio ma preferisco 1 giorno da leone che 100 da lepre tanto anche lei ha il rischio di essere mangiata da una poiana. Non credo che triopoko possa causare un terremoto quindi anche se gli piacciono rimane tutto nella sua testa. Facciamo forse più male noi a raccontare delle nostre esperienze con le droghe credo....
La realtà è quella cosa che si rifiuta di sparire anche quando smetti di crederci.
La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo.
Tanto il cuore lo sa, e la pelle lo sente.
La testa può dire ciò che vuole.


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Abeja G.
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Terremoto: sensazioni

Messaggio da Abeja G. » gio nov 03, 2016 3:21 pm

c'è chi che ha perso amici e familiari..


come vi sentireste sapendo che entrambi i vostri genitori non ci sono più perché morti sotto delle macerie?
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eterodosso
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Terremoto: sensazioni

Messaggio da eterodosso » dom dic 25, 2016 9:46 am

Del primo terremoto sentito in vita mia, ed era una scossa bella forte, 8° grado Mercalli (all'epoca, Richter era solo un cognome strano), in casa, ricordo bene lo stupore: mi ci è voluto qualche secondo per capire di cosa si trattasse, poi l'illuminazione: "Cazzo, ma è il terremoto!". Poi, pur avendo realizzato di cosa si trattasse, lo stupore rimase, alimentato dalla dimensione "globale" del fenomeno. Paura poca, sarà che avevo 12-13 anni e, a quell'età, la morte non è un evento contemplato nel novero delle possibilità. Certo, una certa botta di adrenalina c'è stata, l'impulso di andare qua e là per sfuggire a quello che, comunque, appariva come potenzialmente pericoloso, e la coscienza che, perlomeno a portata di mano, non c'era un posto immune.
La prima scossa sentita all'aperto, invece, mi ha fatto più impressione: mentre, in interni, hai la sensazione che, uscendo, potresti riuscire a sfangarla, in esterno vedi che no, non esiste luogo in cui fuggire, perché tutto il tuo mondo, in quel momento, trema insieme a te, accompagnato dal brontolio della terra e dal rumore della vibrazione di case, alberi e quant'altro piantato sul terreno. Poi, un silenzio quasi irreale, rotto solo dall'abbaiare dei cani in lontananza (scossa presa al limite tra centro abitato e campagna).

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