Sem ha scritto: ↑mar apr 21, 2020 7:37 pm
Sto collaborando proprio ad un progetto del genere, il mio punto forte è l'agricoltura ma avendo una conoscienza abbastanza sistemica cerco di contribuire per quanto posso anche per quanto riguarda la questione energia.
Ognuno apporta una briciola di sapere e collaborare in gruppo è la chiave per raggiungere uno stile di vita ricco di speranze.
Piantando molte graminacee ho notato come queste si posizionano in gruppi, credo proprio per rappresentare un nucleo più solido.
Sto trovando sempre più soluzioni differenti e cercando di valutarne sia i costi di acquisto e installazione ( o dove possibile di autoproduzione o assemblaggio fai da te) che l'efficienza e la "sostenibilità".
Tali hobby sono in linea con quello che potremmo chiamare futuro sostenibile.
Di certo le 'energie puliti' e i 'progetti green' non rientrano in questa classe. Questo perchè tali termini sono diventati puro e semplice commercio atto a far arricchire i furbi.
Anch'io spendo un bel pò del mio tempo in progetti fai da te, basandomi sopprattutto sul riciclo di tutto ciò che può essere definito rifiuto. Così facendo mi sono reso conto e sono stato informato di come quello che viene definito ricilo 'commerciale' è più che altro una grande frode.
Un buon 'investimento' è un frantumatore a setaccio (stile le macchine per ridurre in graniglia il granoturco). Per esempio per ottenere i panneli con serpentina che abbiano un buon accumulo termico (così si ha l'acqua calda anche ore dopo il calare del sole), si può utilizzare tubi dell'acqua per una portata di almeno 50 litri. Tali tubi messi a serpentina messi in uno stampo costituito da tavole di legno, possono essere inglobati in una colata di cemento 30% e vetro frantumato 70%. Il vetro è gratutio e difficilmente riciclabile per produzioni di grande entità, dato che si ionizza; oltreciò è buono per assorbire le radiazioni nocive che invece riescono a penetrare nei pannelli solari.
Ci sarebbero poi sistemi pneumatici che funzionano su differenze di temperatura lievi (notte e giorno) capaci di portare p.e. l'acqua ad una determinata altezza per successivamente ottenere pressione, quindi forza sfruttabile (+ acqua per l'abitazione).
Ti riferisci comunque a motori termodinamici ?
No. Sono sistemi che fanno parte di un sistema di nuovo carattere basati sui coefficienti di dilatazione termica dei corpi. Non funzionano su base elettrica.
Farò un paio di esempi per cercare di spiegare questo concetto decisamente ampio:
- se si prende della co2 sotto forma di ghiaccio e la si butta in un buco colmo d'acqua fatto in un masso (diciamo che va messa prima la co2 poi l'acqua), il masso si romperà. Tali forze sono incredibili. Basti vedere come riescono a piegare ponti, binari oppure incastrare il calssico portone di casa non munito di giunto quando è caldo.
- eseguendo un riquadro di materiale rigido con coefficiente di dilatazione termica basso (tendente verso lo zero o perfino negativo) che abbia i bordi inclinati di es. 3°, si otterrà una forma imbutiforme quadra. Riempiendo il riquadro con un materiale con alto coefficiente di dilatazione termica, si otterrà un sistema che quando verrà esposto al calore farà sì che il corpo interno si alzi.
Avendo delle pareti che non permettono la fuoriuscita di aria e avendo un fondo sul riquadro, nel momento in cui il corpo interno si alzerà, darà origine a vuoto.
Allegherei qualcosa, ma non esiste ancora qualche riferimento. Questo sistema è stato elaborato successivamente a quanto poteva sembrare un sistema che avrebbe portato ad armi di nuova generazione. Dato che sono contro le armi ad utilizzo militare, tale progetto è stato convertito a scopo costruttivo.
Per tali idee non ci sono possibilità di brevetto oppure commercializzazione.
Tornando alla scatola con bordi inclinati, più il coefficiente sarà idoneo allo scopo e più l'angolo sarà vicino a 90°, più il corpo interno si potrà alzare. Se il fondo della scatola viene munito di un buco, attraverso quel buco assorbirà p.e. l'acqua.
Se la scatola viene messa in alto, succhierà l'acqua dal basso (dal pozzo al tetto), se la scatola viene messa in basso farà la stessa cosa ma spingerà di notte l'acqua verso l'alto. Ci vuole una valvola o un bypass e il gioco è fatto

(c'è da ridere perchè i coefficienti di dilatazione termica sono un pò complessi, ma operando direttamente a livello pratico si può risparmiare tanti inutili calcoli).
- andando avanti secondo tale ottica, sono ottenibili sistemi del genere:
https://psiconauti.net/forum/viewtopic. ... 108#p95108
Non avevo più segiuto quel thread anche se mi sembrava stesse prendendo una piega piuttosto interessante, avevo l'intenzione di rimettermi in pari ma ancora non l'ho fatto.
https://psiconauti.net/forum/viewtopic. ... =20#p94765 , nei post periferici, specie successivi, abbiamo parlato di ciò che andrebbe a dare la possibilità a tali strumenti di operare
Si approfondendo ho visto che il rendimento per la trasformazione di energia ternica in elettrica sta intorno al 20% ma utilizzato per la cogenerazione con un concentratore solare è comunque più efficente di molti sistemi fotovoltaici in commercio, anche se pare avere un costo maggiore.
Compri pannelli solari di seconda mano che costano 5-6 volte meno di quelli nuovi e la spesa viene minimizzata. Fondamentale è puntare sull'accumulo.
Pochi pannelli fanno poco inquinamento attorno a sè (es. l'odore di ozono che dimostra il CEM attorno a loro) e se si producono es. 5 kw al giorno, bisogna sapere dove metterli.
Quando gli accumulatori sono pieni è semplice oscurare i pannelli con una veneziana, così non lavorano per niente.
Per gli accumulatori il sistema piombo-acido solforico è ottimale e può essere costruito da sè. Quanto a sistemi con più accumulo, promettono bene quelli a base di silico-acqua salata. Detta così potrebbero costare niente, ma il problema è sempre il commercio. Forse le celle sarebbero ottenibili con pannelli solari vecchi immersi senza copertura direttamente nel liquido.
Interpretando anche simbolicamente

energia->potere
Un pò a tutti è meglio, per pochi è male, troppo per tutti è malissimo.
Come ho interpretato dalle tue parole: sostenibilità, riduzione degli sprechi e comunicazione attiva.