Psiconauti

Non lo so è la frase giusta,
Sono in un periodo della mia vita in cui non so nulla,
non so che strade intraprendere, che stile di vita seguire, come vivere.

Anche senza esperienze nel mondo delle droghe, esse hanno già cambiato la mia vita in positivo, indirettamente.
Leggere tanto, pensarci, ragionarci, mi hanno portato a lungo andare a stravolgere la mia visione del mondo, a vederlo con occhi diversi, a notare il male, e ad intristirmi per esso consapevole di non poter fare nulla.

Non so se cimentarmi in esperienze psichedeliche con l'intento di trovare spiegazioni e un senso alla vita.
Non so se non farlo, e vivere come viene, senza pormi domande.
Non so se entrare nell'orribile normalità che vivono le persone, quella normalità che ti priva della tua stessa vita.

Guardo gli altri, ma non mi sento parte di loro, del loro vivere, dei loro stupidi problemi.
Così arrivo a chiedermi che strada, che ideologia seguire per dare un senso alla vita, per non essere parte di questo mondo, per poi tornare nella classica risposta: non lo so.

Non so se divertirmi e prendere la vita come viene, facendo il cazzo che mi pare perchè tanto prima o poi si muore, o se cercare di seguire una linea per riuscire a morire felice, con le mie risposte e con la mia vita vissuta.

Non so che filosofia di vita utilizzare,
io non voglio stare nella normalità, non voglio vivere come una persona normale, voglio che per quanto piccola e stupida sia la mia esistenza abbia un senso.

Mi scuso se le cose possono apparire sconnesse, ma sto scrivendo le cose per come le sento, confusionarie.

È un semplice sfogo.

Non è detto si debba morire.
Forse la morte è la pena per chi non ha inseguito la realtà e si è fatto comprare dalla normalità, anche se spesso rappresenta la liberazione dal corpo quando è ormai esausto.

@era Interessante... potresti spiegarmi meglio questa frase?

Deny ha scritto: ↑

gio lug 09, 2020 11:41 pm

@era Interessante... potresti spiegarmi meglio questa frase?

Inseguire il sogno alchemico può rappresentare un fine che dona notevole piacere a quell'attimo che rappresenta il vivere la propria esistenza.
Forse siamo manifesti per poter comprendere che cos'è questa esistenza, come utilizzare questo 'shareware' chiamato vita per congiungere i due universi: quello materiale e quello immateriale.

Certo che la normalità non può portare a comprendere quali potenzialità abbiamo, dato che per normalità possiamo intendere la vita quotidiana fatta di lavoro, finto benessere e false preoccupazioni.

Trovare quel filo di verità che porta a vivere la realtà è una meta che i modelli di coscienza che ci vengono impressi (probabilmente apposta) non ci permettono di scoprire.

Ne abbiamo parlato parecchio nel forum e un qualcosa di più dettagliato è stato espresso non tanto tempo fa:
viewtopic.php?f=28&t=37106&hilit=vedere ... =20#p94123

Farsi comprare dalla normalità vuol dire vivere, come però si sà.
Le popolazioni ancora legate strettamente alla natura possono reputarsi fortunate, dato che la normalità per queste è ricollegabile alla realtà. E' che nella nostra società tale termine e l'inseguimento di un benestare puramente materiale (pure questo visto come 'materia morta', priva di vita - come del resto noi stessi fin quando non abbiamo la possibilità di assaporare la libertà vera e propria) è stato velato da una fitta nube di oscurità che intasa le nostre menti.

Abbiamo dei mezzi non indifferenti per affrontare la sfida che le entità ci hanno posto, ma per come la vedo io non sappiamo sfruttare tutto questo sapere che è ormai deforme.

Si può essere ottimisti e sperare nell'atteso risveglio, ma credo che tale merito potrà essere attribuito soltanto parzialmente alla nostra iniziativa.
Siamo tutti guidati dalle entità e la nostra scelta può essere quella di volere o di non volere; sia questa consapevole che inconsapevole.
Ci troviamo a ragionare sul come l'esistenza potrebbe esprimersi in maniera più radiosa e siamo consapevoli che tanti ragionamenti portano alla constatazione che viviamo nello schifo.
Per invertire tutto ciò è necessario mettersi all'opera e non fermarsi, allontanarsi da ciò che ci sembra fasullo e ingannevole (faccio indovinare a cosa mi riferisco).

C'è una termine alchemico che si presta a tali considerazioni: vitriol https://it.wikipedia.org/wiki/Vitriol , ovvero: puntualmente inzozziamo mente e corpo con spazzatura che è meglio eliminare (assorbiamo ciò da ciò che ci circonda). Ogni volta che ciò accade rispolveriamo l'istinto, la vista, il nostro essere e così possiamo procedere indisturbati nella ricerca dell'elisir di lunga vita.

Effettivamente se siamo per sempre (è bene ragionarci sù), perchè mai dovremmo morire se non per passare il testimone ad altre generazioni?


Ho spiegato la frase in chiave un pò ermetica e spero venga apprezzata, diversamente posso fornire le stesse informazioni in un linguaggio più semplificato, ...forse un pò più piatto.

@era Si, credo di aver capito il tutto,
cerco di prendermi tempo e di leggere per bene il topic che mi hai segnalato è interessante, è molto complesso il tutto.

Specialmente quando dici che è difficile vivere la realtà per via dell'essere che ci viene impresso.
Siamo in condizioni che non permettono realtà alternative.

Comunque dici che per cambiare ciò bisogna mettersi all'opera, allontanandoci dal falso con i tanti mezzi che abbiamo a disposizione.
Ma non capisco come, come puoi allontanarti dal falso che è nelle nostre vite per abbracciare un' altra realtà.
Sarà che non ho mai sperimentato nulla, e quindi li vedo come concetti lontani, sarò io, ma non ci arrivo.
Più che altro non capisco come puoi filtrare il tutto per arrivare al risultato.
Vorrei esprimere meglio ciò che voglio dire, ma il mio sapere è limitato.

Deny ha scritto: ↑

sab lug 11, 2020 12:56 am

Ma non capisco come, come puoi allontanarti dal falso che è nelle nostre vite per abbracciare un' altra realtà.
Sarà che non ho mai sperimentato nulla, e quindi li vedo come concetti lontani, sarò io, ma non ci arrivo.
Più che altro non capisco come puoi filtrare il tutto per arrivare al risultato.
Vorrei esprimere meglio ciò che voglio dire, ma il mio sapere è limitato.

Siamo tutti uguali, non esistono limitazioni ma esiste l'apprendere.
Potrei fare l'esempio di qualsiasi mestiere o hobby: inizialmente non si può contare sulla pratica e pian piano s'impara tutto (il menzionato volere).

Man mano che ci si pone domande arrivano le risposte. Sia a livello materiale che immateriale.
Bisogna saper osservare e attendere, cercando di associare il giusto avvenimento con un dato ragionamento.

Anch'io inizialmente mi chiedevo come i pensieri che ci passano per la mente possano trovare riscontro negli avvenimenti e per essere sincero spesso mi ritenevo sciocco a credere che ciò potesse accadere.
Tutto ciò mi ha portato a restare strettamente rigido nella ricerca di ciò che può essere vero o meno.
A lungo termine posso dire che prevedere molti avvenimenti, osservare come ogni ragionamento inneschi meccanismi complessi e ancora sconosciuti (qualche idea ci sarebbe), ritrovarsi tutto un tratto in quella che è definibile realtà è un piccolo premio per l'ottemperanza dimostrata. Ognuno trova la via più idonea alle proprie esigenze (caratteristiche) innescando quell'ingranaggio che comincia a muoversi quando ci si chiede: perchè, come?

Con l'aiuto delle guide diventa tutto più semplice, ma forse dico ciò perchè questa è la strada che più mi si addice.
Tuttavia le entità ci sono e siamo contornati da esse. Quelle materiali sono facilmente identificabili, per quelle immateriali bisogna cercare un pò più nel sottile.

Come filtrare tutto?
Ora, Lege, Lege, Lege, Relege, Labora et Invenies.

Semplice no?

Deny ha scritto: ↑

gio lug 09, 2020 7:58 pm

Non lo so è la frase giusta,
Sono in un periodo della mia vita in cui non so nulla,
non so che strade intraprendere, che stile di vita seguire, come vivere.

Anche senza esperienze nel mondo delle droghe, esse hanno già cambiato la mia vita in positivo, indirettamente.
Leggere tanto, pensarci, ragionarci, mi hanno portato a lungo andare a stravolgere la mia visione del mondo, a vederlo con occhi diversi, a notare il male, e ad intristirmi per esso consapevole di non poter fare nulla.

Non so se cimentarmi in esperienze psichedeliche con l'intento di trovare spiegazioni e un senso alla vita.
Non so se non farlo, e vivere come viene, senza pormi domande.
Non so se entrare nell'orribile normalità che vivono le persone, quella normalità che ti priva della tua stessa vita.

Guardo gli altri, ma non mi sento parte di loro, del loro vivere, dei loro stupidi problemi.
Così arrivo a chiedermi che strada, che ideologia seguire per dare un senso alla vita, per non essere parte di questo mondo, per poi tornare nella classica risposta: non lo so.

Non so se divertirmi e prendere la vita come viene, facendo il cazzo che mi pare perchè tanto prima o poi si muore, o se cercare di seguire una linea per riuscire a morire felice, con le mie risposte e con la mia vita vissuta.

Non so che filosofia di vita utilizzare,
io non voglio stare nella normalità, non voglio vivere come una persona normale, voglio che per quanto piccola e stupida sia la mia esistenza abbia un senso.

Mi scuso se le cose possono apparire sconnesse, ma sto scrivendo le cose per come le sento, confusionarie.

È un semplice sfogo.

Hai proprio bisogno di un bel viaggio,
stimolata dall intuizione scegli un posto e parti,
e poi lasciati cullare per un annetto obbligato,
vedrai che i tuoi non lo so diventeranno un, non vedo l'ora di sapere.