Sono un ricercatore che sta conducendo uno studio di antropologia culturale sull'uso di sostanze psichedeliche in Italia, con un focus particolare sulla psicofarmacologia del sé e sul loro potenziale terapeutico.

Sarei molto interessato a conoscere le vostre esperienze e opinioni su questo argomento

Se vi va di partecipare, ecco alcune domande su cui mi piacerebbe avere il vostro punto di vista, potete rispondermi qui o in privato:
Quali sono state le vostre motivazioni principali per sperimentare con gli psichedelici? (es. crescita personale, esplorazione della coscienza, terapia, ecc.)
Come descrivereste i cambiamenti più significativi che avete sperimentato grazie all'uso di psichedelici? (sia a livello personale che nella vostra visione del mondo)
Avete notato benefici terapeutici dall'uso di psichedelici per problemi specifici come ansia, depressione o dipendenze? Se sì, potreste descrivere la vostra esperienza?
Qual è la vostra opinione sul potenziale degli psichedelici come strumenti terapeutici nel contesto italiano? Vedete ostacoli o opportunità particolari?
Come vedete il rapporto tra l'uso "ricreativo" e l'uso "terapeutico" degli psichedelici? Pensate ci sia una distinzione netta o un continuum?
Avete notato cambiamenti nel modo in cui gli psichedelici vengono percepiti e utilizzati in Italia negli ultimi anni?
Ogni condivisione, anche parziale, sarà preziosissima per la ricerca. Ovviamente, tutti i contributi saranno trattati in modo anonimo e confidenziale.

Grazie in anticipo per la vostra partecipazione e per aver condiviso le vostre esperienze!
