La psilocibina e il seme del cambiamento. Follia e luce.
Inviato: dom ago 21, 2016 10:16 am
Sono passati credo ormai piu di 3 mesi da questa ultima esperienza che ha portato un grande cambiamento nella mia vita, non è per nulla facile provare a razionalizzare il tutto, perche oltre ad avere la percezione che sia praticamente inesprimibile a parole ho ancora la sensazione che il processo non sia mai finito e ci sia ancora tanto da capire, ma probabilmente il fatto di scriverlo mi aiuterà a trovare qualche senso in piu.
Premetto che essendo una persona molto reattiva a qualunque stimolo, molto probabilmente asperger e con diverse comorbilità connesse, come una depressione ciclica anche se leggera e una tendenza al disturbo ossessivo compulsivo, questa molecola ha potuto agire su un terreno molto sensibile e in maniera molto efficace anche se passando per le strade della follia.
2,5g di semilanceata + gingko biloba
Il tutto inizia con una rapida e lucida psicosi persecutiva, penso che i miei compagni complottino alle mie spalle, che siano parte di un autorità che voglia redimermi da tutte le colpe della mia vita, ogni loro parola conferma esattamente tutto questo processo ossessivo che mi porta presto ad osservare in maniera analitica ogni mio aspetto mai risolto, ogni paura latente, esce fuori ogni cosa, ricordi pensieri presenti si fondono senza distanza temporale, ed ogni cosa vissuta ogni persona conosciuta è in questo momento presente con i suoi insegnamenti che assimilo di fronte a questi 2 giudici esistenziali.
Questa è la fase di cui perderò la maggior parte dei ricordi, faccio cose apparentemente senza senso, c’è solo un ricordo di oblio e di torbida follia, con la paura che per me sia tutto finito e che non recupererò mai più le mie facoltà (storia gia sentita:)
ma presto il tutto prende la forma di un delirio di onnipotenza su ogni cosa, sono consapevole di essere cocreatore di questa realtà i pensieri sono spariti ma la mia coscienza è spalmata direttamente nella realtà, conosco i pensieri dei miei due compagni e percepisco il formarsi di ogni loro forma mentale,
si forma una connessione telepatica reciproca a cui a ancora adesso non so dare un senso.
Poi all’improvviso una zanzara mi si posa sul naso, sento che mi punge e che si nutre della mia vita, capisco che quella è la chiave, da quel momento nulla sarà più come prima, il messaggio e chiaro come fosse un codice binario scritto nella mia coscienza, ogni stimolo esterno è un insegnamento per il controllo della nostra coscienza, controllo l’impulso di scacciare la zanzara e godo di quel momento di presenza infinito, ogni elemento della vita che interagisce con noi ha il compito di insegnarci che la presenza è il senso unico del nostro essere al mondo, capisco che la distrazione è come un seme che nasce e cresce in forme sempre più elaborate fino ad arrivare a quelle più patologiche e ingestibili.
Vedo il seme di questo processo in ogni cosa, nei pensieri dei miei compagni, nei ricordi della mia vita, nella natura che mi circonda che mi richiama alla vita sulla terra, provo tristezza per le nostre vite costrette e limitate da città e ritmi opprimenti.
Rimane solo il tempo per un grande senso di amore e compassione, tutto intorno il bosco ci accoglie in un silenzio denso di significato, mi sembra impossibile che tutto questo non abbia avuto ripercussioni nella “vita reale”.
Ancora non sapevo che il cambiamento sarebbe stato più lento e progressivo del previsto, che il ricordo del processo vissuto avrebbe cambiato ogni priorità della mia vita, che l’essenziale sarebbe rimasto ben più visibile agli occhi e avrebbe segnato l’inizio di un percorso fatto di presenza.
Da allora non ho più ricercato la cura in agenti esterni ne nella psilocibina stessa, la cura sono io, e la mia presenza è la chiave, ho capito di avere il potere sui miei flussi emotivi che portano al seme dei pensieri ossessivi.
Da allora dedicherò parte di ogni giorno a questa pratica di consapevolezza, vedo una strada segnata con una direzione, ogni cosa va come deve andare secondo la mia natura, ci sono ancora molti momenti di crisi come sempre ma ora sento di avere uno strumento per affrontare le conseguenze della vita sulla mia coscienza.
La psilocibina può essere uno spietato confronto con noi stessi e con la propria natura più profonda, è apertura a una nuova crescita partendo dal qui ed ora, e abbandono ai propri vuoti e alle proprie fragilità, alle proprie infinite connessioni che intercorrono tra memoria e vita, tra corpo e coscienza, riscoprendo le proprie divine immensità ricercando nei propri limitati confini.
C’è di mezzo la paura e la sofferenza, la stessa che la vita ci offrirà col tempo, l’insegnamento arriva comunque, l’importante è perdersi.
“Only by losing the self can you find the self”
Premetto che essendo una persona molto reattiva a qualunque stimolo, molto probabilmente asperger e con diverse comorbilità connesse, come una depressione ciclica anche se leggera e una tendenza al disturbo ossessivo compulsivo, questa molecola ha potuto agire su un terreno molto sensibile e in maniera molto efficace anche se passando per le strade della follia.
2,5g di semilanceata + gingko biloba
Il tutto inizia con una rapida e lucida psicosi persecutiva, penso che i miei compagni complottino alle mie spalle, che siano parte di un autorità che voglia redimermi da tutte le colpe della mia vita, ogni loro parola conferma esattamente tutto questo processo ossessivo che mi porta presto ad osservare in maniera analitica ogni mio aspetto mai risolto, ogni paura latente, esce fuori ogni cosa, ricordi pensieri presenti si fondono senza distanza temporale, ed ogni cosa vissuta ogni persona conosciuta è in questo momento presente con i suoi insegnamenti che assimilo di fronte a questi 2 giudici esistenziali.
Questa è la fase di cui perderò la maggior parte dei ricordi, faccio cose apparentemente senza senso, c’è solo un ricordo di oblio e di torbida follia, con la paura che per me sia tutto finito e che non recupererò mai più le mie facoltà (storia gia sentita:)
ma presto il tutto prende la forma di un delirio di onnipotenza su ogni cosa, sono consapevole di essere cocreatore di questa realtà i pensieri sono spariti ma la mia coscienza è spalmata direttamente nella realtà, conosco i pensieri dei miei due compagni e percepisco il formarsi di ogni loro forma mentale,
si forma una connessione telepatica reciproca a cui a ancora adesso non so dare un senso.
Poi all’improvviso una zanzara mi si posa sul naso, sento che mi punge e che si nutre della mia vita, capisco che quella è la chiave, da quel momento nulla sarà più come prima, il messaggio e chiaro come fosse un codice binario scritto nella mia coscienza, ogni stimolo esterno è un insegnamento per il controllo della nostra coscienza, controllo l’impulso di scacciare la zanzara e godo di quel momento di presenza infinito, ogni elemento della vita che interagisce con noi ha il compito di insegnarci che la presenza è il senso unico del nostro essere al mondo, capisco che la distrazione è come un seme che nasce e cresce in forme sempre più elaborate fino ad arrivare a quelle più patologiche e ingestibili.
Vedo il seme di questo processo in ogni cosa, nei pensieri dei miei compagni, nei ricordi della mia vita, nella natura che mi circonda che mi richiama alla vita sulla terra, provo tristezza per le nostre vite costrette e limitate da città e ritmi opprimenti.
Rimane solo il tempo per un grande senso di amore e compassione, tutto intorno il bosco ci accoglie in un silenzio denso di significato, mi sembra impossibile che tutto questo non abbia avuto ripercussioni nella “vita reale”.
Ancora non sapevo che il cambiamento sarebbe stato più lento e progressivo del previsto, che il ricordo del processo vissuto avrebbe cambiato ogni priorità della mia vita, che l’essenziale sarebbe rimasto ben più visibile agli occhi e avrebbe segnato l’inizio di un percorso fatto di presenza.
Da allora non ho più ricercato la cura in agenti esterni ne nella psilocibina stessa, la cura sono io, e la mia presenza è la chiave, ho capito di avere il potere sui miei flussi emotivi che portano al seme dei pensieri ossessivi.
Da allora dedicherò parte di ogni giorno a questa pratica di consapevolezza, vedo una strada segnata con una direzione, ogni cosa va come deve andare secondo la mia natura, ci sono ancora molti momenti di crisi come sempre ma ora sento di avere uno strumento per affrontare le conseguenze della vita sulla mia coscienza.
La psilocibina può essere uno spietato confronto con noi stessi e con la propria natura più profonda, è apertura a una nuova crescita partendo dal qui ed ora, e abbandono ai propri vuoti e alle proprie fragilità, alle proprie infinite connessioni che intercorrono tra memoria e vita, tra corpo e coscienza, riscoprendo le proprie divine immensità ricercando nei propri limitati confini.
C’è di mezzo la paura e la sofferenza, la stessa che la vita ci offrirà col tempo, l’insegnamento arriva comunque, l’importante è perdersi.
“Only by losing the self can you find the self”