LSD: immersione di luce
Inviato: lun nov 14, 2016 9:39 pm
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^Autore |Sem|
^Sostanza assunta |[[:molecole:lsd|LSD]] |
^Via di somministrazione |blotter, orale|
^Quantità |150ug|
</WRAP>
~~NOTOC~~
Luogo: in Portogallo ad un festival, Agosto.
Era pomeriggio e mi trovavo in tenda, con un amico stavamo fumando una canna e gli dico che quel giorno avevo intenzione di prendere un acido, passano una ventina di minuti e arriva un pirata che ci chiede se volevamo dell'lsd, già mi ispiravava fiducia ma lo guardo negli occhi e ci scambio due chiacchere, mi sembra una persona affidabile e decido di prendere un blotter che mi dice essere da 150ug. Lo mangio subito, erano le quattro di pomeriggio.
Dopo poco ci muoviamo per raggiungere un amico che era rimasto in un bar in un'altra zona del campeggio, lo raggiungiamo e passata poco più di mezz'ora dall'assunzione inizio a sentire i primi effetti: la classica sensazione che parte dallo stomaco e una leggera euforia.
Ci sediamo li al bar e c'è una piccola jam session con djambè, chitarre, una tromba, sonagli, un flauto e altri strumenti a disposizione di chiunque voglia unirsi, la situazione è rilassata e piacevole, il bar è all'aperto, c'è un tendone che ripara dal sole, dei tavoli e dei cubotti di paglia per sedersi sparsi qua e la.
Gli effetti continuano a salire e ho voglia di muovermi, non voglio più rimanere seduto e inizia a darmi fastidio stare li fermo, quindi saluto i miei due soci che non avevano nessuna intenzione di muoversi e decidiamo di ritrovarci li.
Vado verso il lago e faccio un bagno, l'immersione nell'acqua è piacevole e mi da una contrastante sensazione di calma che si contrappone ad un flusso movimentato, rimango un po' in acqua e poi torno verso il campeggio con l'intenzione di fare una doccia. Ormai l'acido era salito per bene, ero uforico e ricevevo una sacco di stimoli e di sensazioni, tutto era abbastanza confuso, la classica ebrezza lisergica.
Passo prima dalla tenda per prendere un cambio e il bagnoschiuma e appena ci arrivo sento subito il richiamo dell'amaca che avevamo piazzato li davanti e non resisto, ci salgo su e mi sdraio, chiudo gli occhi e mi rilasso, entro da subito in uno stato meditativo portando l'attenzione al respiro e mi scorrono davanti delle immagini molto nitide ma rimango distaccato ad osservare, continuo a rilassarmi sempre di più e sono sempre più distaccato anche dal corpo tanto che inizio a sentirmi sprofondare attraverso di esso, le immagini non ci sono più e continuo a scendere e scendere finchè non arrivo ad una soglia dove scendendo oltre mi immergo in una luce bianca, è un enorme vuoto dove non c'è nulla solo luce bianca, un super bianco brillante e acceso. È magnifico, sento una sensazione di beatitudine e di unione indistinta, come se tutta la realtà rimanesse al di là della soglia ma allo stesso tempo fosse tutta al di qua, come se ci fosse qualcosa che ho in cumune con tutto. Ririsalgo attraversando la soglia e riemergo, qui posso pensare e capisco che quest'attraversare la soglia e quest'immersione è qualcosa di famigliare, come se l'avessi già fatto migliaia di volte ma l'avessi dimenticato, mi rimmergo di nuovo nella luce e poi ne riesco, continuo a galleggiare sulla soglia e facendo su e giù colgo le differenze, realizzo e capisco cosa accade anche attraverso il pensiero, quando sono al di sopra posso pensare mentre quando mi immergo non c'è alcun pensiero, alcun corpo, alcuna mente e alcun individuo, solo consapevolezza, non c'è lo spazio e il tempo solo luce bianca e beatitudine, sono un tutt'uno e non c'è alcuna separazione. Ogni volta che riemergo faccio tutti questi pensieri e mi dico:"devo ricordarmi questo passaggio, è cosi semplice, così naturale, devo sforzarmi di ricordarlo in modo da poterlo riattraversare".
Ho perso la cognizione del tempo, non so se sono li da minuti o da ore e quindi risalgo attraverso il passaggio, apro gli occhi e mi alzo dall'amaca, e con un po' di sforzo di concentrazione prendo le cose che mi servono in tenda e vado verso le doccie.
Dopo essermi un attimo perso a pochi passi dalle docce per via della caotica disposizione delle tende che era mutata dalla volta precedente una donna mi mostra la via e vi arrivo, stranamente non c'è coda ed entro subito, è un po' più complicato del solito perchè diventa difficile portare a termine delle azioni pratiche senza perdersi in pensieri, immagini e sensazioni, la doccia è piacevole e ha anche un suo simbolismo, serve per togliere lo sporco e non solo dal corpo.
Finisco e mi incammino verso la tenda a lasciar le cose per poi tornare dai miei amici.
Sono nel pieno degli effetti e ho perso la cognizione del tempo, non avendo orologi guardo il sole per sapere l'ora ma mi sembra più o meno nella stessa posizione di quando sono partito dal lago, mi sembra strano, pensavo fosse passata ben più di un ora.
Arrivo al bar e ho la visione dei miei amici seduti per terra sul loro telo nella stessa posizione di come li avevo lasciati, completamente ricoperti di polvere e paglia, la situazione intorno era cambiata ma loro no, ormai erano diventati parte di quel luogo come dei pezzi d'arredamento e pensare che uno degli amici era li dalle 11 della mattina, aveva perfettamente colto cosa significa vivere un luogo fino a diventare un tutt'uno con esso, in quel momento ho visto nei suoi occhi una saggezza innata, ho visto che era arrivato anche se non ne era consapevole o almeno quella era la mia visione. Mi avvicino a loro sorridendo e dicendogli: "ormai siete diventati un pezzo dell'arredamento, che ne dite di alzarvi e di fare un giro?" gli tendo la mano e loro si alzano, raccattando tutte le cose che erano per terra. (Scoprii una settimana dopo che quella frase che per me era un sincero complimento loro l'avevano presa come un'insulto ma comunque senza offendersi)
In quel momento mi accorgo di avere una visione chiara delle cose e di vederle cosí come sono, capivo senza bisogno di pensare, non c'è più quella confusione come prima e mi accorgo che basta staccarmi e guardarmi dentro per ritrovare quella luce, era ancora li con me.
Ogni tanto guardo il sole ma mi sembra sempre alla stessa altezza, per me il tempo era quasi fermo.
Camminiamo un bel po' e camminando capisco il viaggio: è come se lsd avesse in qualche modo disgregato parte di qualcosa, sciolto tutti i normali collegamenti e associazioni, dissolto i meccanismi e i filtri della percezione, fatto a pezzi quell'ordine che mantiene il normale stato di coscienza portandomi ad uno stato di purezza in cui le cose mi apparivano chiare, non avevo alcun dubbio non perchè avessi tutte le risposte ma semplicemente perchè non sorgevano domande, tutto era chiaro così com'era, al suo posto e tutto aveva senso; comprendevo che una struttura era stata smontata in pezzi e, non potendo rimanere così perchè indotta dalla sostanza, ora toccava a me rimetterla assieme e rifare tutti i collegamenti necessari uno alla volta per poter alla fine uscire dal trip ma l'avrei fatto in un modo nuovo perchè quella che avevo in quel momento era una visione delle cose nuova e differente, senza pregiudizi e slegata dal passato. Nonostante ciò avevo estrema fiducia che sarei uscito bene dal trip, che tutto sarebbe andaro per il verso giusto, come doveva andare, non avevo nessuna preoccupazione al riguardo.
Osservando quello che succedeva, capivo e sorgevano in me prima intuizioni e a seguire dei pensieri precisi con cui rifacevo i collegamenti rimettendo assieme i pezzi e le percezioni man mano si stabilizzavano, questa cosa andrà avanti fino alla dicesa e all'uscita dal trip.
Continiamo a camminare andando dalla parte opposta del festival e fermandoci attratti dalla musica in uno degli stage, restiamo per un po' a ballare e poi decidiamo di andare verso il lago a stenderci sulla spiaggia perchè loro volevano fare un bagno per togliersi di dosso tutta quella polvere, io rimango sdraiato all'ombra, stiamo un po' li e fumiamo qualche joint, la sensazione di aspirare il fumo e della salita è davvero fantastica sotto acido, il respiro diventa intenso, guardando il cielo compaiono dei frattali.
Finalmente il sole inizia a calare, non sembra mancare molto al tramonto e decidiamo di spostarci su una piccola penisola dove era posizionato il sacred fire, un fuoco che rimaneva acceso durante tutto il festival e dove una donna sciamano faceva dei riti danzando, cantando e ravvivando il fuoco con dei nuovi ceppi durante certi momenti della giornata come, ad esempio, al tramonto.
Ci fermiamo al centro di questa penisola e ci sediamo, il sole era basso e i colori erano fantastici, il lago era piatto con delle piccole onde e rifletteva i colori del cielo creando un'atmosfera magica, rosso, blu, viola si fondevano, un tramonto così maestoso non l'avevo visto spesso, ne rimango colpito, è davvero emozionante.
Prepariamo il ciloom, sono seduto con le gambe incrociate e la schiena dritta rivolto verso il lago, lo porto prima all'altezza del cuore e poi lo alzo e lo accendo, aspiro il fumo con grande precisione facendo dei bei tiri senza un minimo fastidio e sento la salita arrivare dritta in testa e pervadermi, è una cerimonia, capisco quest'oggeto, la sua sacralità e ritualità, non è come fumare una canna, che poi anch'essa può essere un rito ma sento c'è qualcosa in più nel ciloom.
Poi passa una coppia di ragazzi che ci propone della Changa, scopriamo che anche se sono di altri paesi parlano italiano e rimangono un po' li con noi a scambiare due chiacchere sull'Italia, sul festival e su alcune sostanze, decidiamo di prendere la Changa visto che già la stavamo cercando.
Il sole tramonta, per me è un sollievo perchè significa che il tempo sta passando, dalla salita dell'acido verso le cinque al tramonto alle 9.30 mi sembra passata un'intera giornata e invece sono solo 4 ore e mezza, inizia ad alzarsi il vento, cala il buio e si fa sentire il freddo.
Ci alziamo e ci avviciniamo al sacred fire per vedere il rituale e ascoltare i canti, il fuoco è ipnotico e ci scalda.
Restiamo lì un po' e poi si torna in tenda a prendere delle felpe dato che il freddo si fa insistente.
Camminando mi sorgono intuizioni e pensieri riguardo la magia e i rituali, ora capisco, sui pensieri e sulle parole, ne capisco l'importanza e il possibile effetto, sulle vibrazioni e sul suono, sui gesti e le azioni che si fanno e sulla loro componente simbolica, capisco gli incantesimi, raelizzo che molte azioni che facciamo in realtà non sono poi così utili all'atto pratico ma sono simboliche, ad esempio alcune servono al nostro ego come delle ancore, per mantenere una certa stabilità.
È chiaro come le nostre concezioni influiscano sulla nostra realtà e la banale frase "la magia esiste solo se ci credi" non è più così banale.
Prendiamo le felpe, pausa cannetta alla tenda e poi torniamo verso gli stage.
(Non avendo avuto più il sole come riferimento e non avendo la cognizione del tempo che scorreva i ricordi della notte sono di meno, confusi e alcuni scollegati, senza un preciso ordine temporale)
Ricordo di essere andato a ballare e poi ricordo l'esperienza con la Changa che riporto da qui viewtopic.php?f=28&t=2129
Scegliamo un posto adatto e allontanandoci un poco dalla musica ci mettiamo seduti in riva al lago.
Allora carico la pipetta e uno dei miei amici fa la prima fumata, passa poco più che un minuto e mi dice che è buona ma che era poca, quindi rifacciamo e stavolta ne metto di più, lui fuma e rimane seduto ad occhi chiusi, stavolta è la quantità giusta.
Carico nuovamente la pipetta e un'altro degli amici fa la seconda fumata, chiude gli occhi e subito si sdraia per terra a pancia in su con una posizione delle braccia un po' insolita, faceva davvero ridere ma stiamo in silenzio e gli lasciamo fare il suo viaggio.
Carico la terza pipa e stavolta tocca a me. Faccio due tiri a breve distanza l'uno dall'altro trattenedo il fumo, tempo qualche secondo e BOOM!
Riconosco quella sensazione che mi pervade in un'istante e il corpo si scioglie piacevolmente. C'è solo la luna a illuminarci ma i corpi e sopratutto i volti dei miei amici sono luminosissimi, risplendono come emettessero luce, vedo anche dei colori attorno a loro, come delle aure, e attorno al corpo di uno, oltre all'aura, a una ventina di cm vedo anche degli strani simboli rossi come infuocati. Poi mi guardo un po' attorno, guardo verso il lago e vedo salire come dei flussi rossastri verso il cielo dalle cime delle colline circostanti.
In tutto ciò vedo letteralmente il sogno sovrapporsi e combaciare con la realtà, provo quel forte senso di realtà che ho sperimentato in alcuni sogni lucidi e subito ricollego questo fatto e penso: "è questa la visione dello sciamano", mi sento davvero sveglio, realizzo di essere sveglio. Riconosco qualcosa di sacro in quelle immagini.
Continuo a osservare sbalordito e poi inizio a concentrarmi sui suoni, sento che manca qualcosa, manca un suono e mi viene naturale intonare un aum, inizio a cantarlo e lo sento risuonare in me, è fantastico. Era esattamente il suono che mancava, che insieme alla musica in sottofondo, il vento e alcune voci crea un'armonia perfetta e anch'io mi sento in armonia, si crea un'equilibrio. Anche alcuni amici iniziano a cantarlo con me e andiamo avanti per un po', almeno un'altro quarto d'ora. Intanto sento l'effetto che pian piano scende fino a lasciare solo leggere sensazioni.
Dopo ricordo di aver sentito e di aver avuto dei pensieri riguardo al festival, alla rete di relazioni, a tutta quella gente riunita lì, tutti con la voglia di celebrare, ballare, sorridere, condividere e con una consapevolezza elevata, anche in modo artificiale con le droghe certo, sentivo l'insieme che ne risultava e all'interno sentivo alcuni individui più "grandi", capivo cosa succedeva.
Ricordo che poco più tardi saluto i miei amici che vogliono andare a dormire e torno a ballare finchè l'effetto dell'acido già in discesa va scendendo e inizio a sentirmi davvero stanco ma ancora non ho sonno.
Mi dirigo verso la cultural area e vedo che stavano proiettando un film, quindi dovevano essere tra le 2.30 e le 4 se non ricordo male. Mi siedo a guardare il film finchè inizia a tornare la percezione del tempo, inizio ad avere sonno e dopo un po' iniziano a chiudersi gli occhi, allora mi alzo e me ne vado in tenda. Avrò fatto si e no una mezz'oretta a fare dei viaggi ad occhi chiusi con ancora delle visual e poi da lì sono caduto nel sonno.
Ho riportato l'esperienza come l'ho vissuta in quel momento, solo gradualmente sto realizzando a livello cosciente tutto quello che è successo in quest'esperienza, in quelle con la Changa e in generale nel viaggio che ho fatto quest'estate non potendolo considerare in modo separato.
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^Autore |Sem|
^Sostanza assunta |[[:molecole:lsd|LSD]] |
^Via di somministrazione |blotter, orale|
^Quantità |150ug|
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Luogo: in Portogallo ad un festival, Agosto.
Era pomeriggio e mi trovavo in tenda, con un amico stavamo fumando una canna e gli dico che quel giorno avevo intenzione di prendere un acido, passano una ventina di minuti e arriva un pirata che ci chiede se volevamo dell'lsd, già mi ispiravava fiducia ma lo guardo negli occhi e ci scambio due chiacchere, mi sembra una persona affidabile e decido di prendere un blotter che mi dice essere da 150ug. Lo mangio subito, erano le quattro di pomeriggio.
Dopo poco ci muoviamo per raggiungere un amico che era rimasto in un bar in un'altra zona del campeggio, lo raggiungiamo e passata poco più di mezz'ora dall'assunzione inizio a sentire i primi effetti: la classica sensazione che parte dallo stomaco e una leggera euforia.
Ci sediamo li al bar e c'è una piccola jam session con djambè, chitarre, una tromba, sonagli, un flauto e altri strumenti a disposizione di chiunque voglia unirsi, la situazione è rilassata e piacevole, il bar è all'aperto, c'è un tendone che ripara dal sole, dei tavoli e dei cubotti di paglia per sedersi sparsi qua e la.
Gli effetti continuano a salire e ho voglia di muovermi, non voglio più rimanere seduto e inizia a darmi fastidio stare li fermo, quindi saluto i miei due soci che non avevano nessuna intenzione di muoversi e decidiamo di ritrovarci li.
Vado verso il lago e faccio un bagno, l'immersione nell'acqua è piacevole e mi da una contrastante sensazione di calma che si contrappone ad un flusso movimentato, rimango un po' in acqua e poi torno verso il campeggio con l'intenzione di fare una doccia. Ormai l'acido era salito per bene, ero uforico e ricevevo una sacco di stimoli e di sensazioni, tutto era abbastanza confuso, la classica ebrezza lisergica.
Passo prima dalla tenda per prendere un cambio e il bagnoschiuma e appena ci arrivo sento subito il richiamo dell'amaca che avevamo piazzato li davanti e non resisto, ci salgo su e mi sdraio, chiudo gli occhi e mi rilasso, entro da subito in uno stato meditativo portando l'attenzione al respiro e mi scorrono davanti delle immagini molto nitide ma rimango distaccato ad osservare, continuo a rilassarmi sempre di più e sono sempre più distaccato anche dal corpo tanto che inizio a sentirmi sprofondare attraverso di esso, le immagini non ci sono più e continuo a scendere e scendere finchè non arrivo ad una soglia dove scendendo oltre mi immergo in una luce bianca, è un enorme vuoto dove non c'è nulla solo luce bianca, un super bianco brillante e acceso. È magnifico, sento una sensazione di beatitudine e di unione indistinta, come se tutta la realtà rimanesse al di là della soglia ma allo stesso tempo fosse tutta al di qua, come se ci fosse qualcosa che ho in cumune con tutto. Ririsalgo attraversando la soglia e riemergo, qui posso pensare e capisco che quest'attraversare la soglia e quest'immersione è qualcosa di famigliare, come se l'avessi già fatto migliaia di volte ma l'avessi dimenticato, mi rimmergo di nuovo nella luce e poi ne riesco, continuo a galleggiare sulla soglia e facendo su e giù colgo le differenze, realizzo e capisco cosa accade anche attraverso il pensiero, quando sono al di sopra posso pensare mentre quando mi immergo non c'è alcun pensiero, alcun corpo, alcuna mente e alcun individuo, solo consapevolezza, non c'è lo spazio e il tempo solo luce bianca e beatitudine, sono un tutt'uno e non c'è alcuna separazione. Ogni volta che riemergo faccio tutti questi pensieri e mi dico:"devo ricordarmi questo passaggio, è cosi semplice, così naturale, devo sforzarmi di ricordarlo in modo da poterlo riattraversare".
Ho perso la cognizione del tempo, non so se sono li da minuti o da ore e quindi risalgo attraverso il passaggio, apro gli occhi e mi alzo dall'amaca, e con un po' di sforzo di concentrazione prendo le cose che mi servono in tenda e vado verso le doccie.
Dopo essermi un attimo perso a pochi passi dalle docce per via della caotica disposizione delle tende che era mutata dalla volta precedente una donna mi mostra la via e vi arrivo, stranamente non c'è coda ed entro subito, è un po' più complicato del solito perchè diventa difficile portare a termine delle azioni pratiche senza perdersi in pensieri, immagini e sensazioni, la doccia è piacevole e ha anche un suo simbolismo, serve per togliere lo sporco e non solo dal corpo.
Finisco e mi incammino verso la tenda a lasciar le cose per poi tornare dai miei amici.
Sono nel pieno degli effetti e ho perso la cognizione del tempo, non avendo orologi guardo il sole per sapere l'ora ma mi sembra più o meno nella stessa posizione di quando sono partito dal lago, mi sembra strano, pensavo fosse passata ben più di un ora.
Arrivo al bar e ho la visione dei miei amici seduti per terra sul loro telo nella stessa posizione di come li avevo lasciati, completamente ricoperti di polvere e paglia, la situazione intorno era cambiata ma loro no, ormai erano diventati parte di quel luogo come dei pezzi d'arredamento e pensare che uno degli amici era li dalle 11 della mattina, aveva perfettamente colto cosa significa vivere un luogo fino a diventare un tutt'uno con esso, in quel momento ho visto nei suoi occhi una saggezza innata, ho visto che era arrivato anche se non ne era consapevole o almeno quella era la mia visione. Mi avvicino a loro sorridendo e dicendogli: "ormai siete diventati un pezzo dell'arredamento, che ne dite di alzarvi e di fare un giro?" gli tendo la mano e loro si alzano, raccattando tutte le cose che erano per terra. (Scoprii una settimana dopo che quella frase che per me era un sincero complimento loro l'avevano presa come un'insulto ma comunque senza offendersi)
In quel momento mi accorgo di avere una visione chiara delle cose e di vederle cosí come sono, capivo senza bisogno di pensare, non c'è più quella confusione come prima e mi accorgo che basta staccarmi e guardarmi dentro per ritrovare quella luce, era ancora li con me.
Ogni tanto guardo il sole ma mi sembra sempre alla stessa altezza, per me il tempo era quasi fermo.
Camminiamo un bel po' e camminando capisco il viaggio: è come se lsd avesse in qualche modo disgregato parte di qualcosa, sciolto tutti i normali collegamenti e associazioni, dissolto i meccanismi e i filtri della percezione, fatto a pezzi quell'ordine che mantiene il normale stato di coscienza portandomi ad uno stato di purezza in cui le cose mi apparivano chiare, non avevo alcun dubbio non perchè avessi tutte le risposte ma semplicemente perchè non sorgevano domande, tutto era chiaro così com'era, al suo posto e tutto aveva senso; comprendevo che una struttura era stata smontata in pezzi e, non potendo rimanere così perchè indotta dalla sostanza, ora toccava a me rimetterla assieme e rifare tutti i collegamenti necessari uno alla volta per poter alla fine uscire dal trip ma l'avrei fatto in un modo nuovo perchè quella che avevo in quel momento era una visione delle cose nuova e differente, senza pregiudizi e slegata dal passato. Nonostante ciò avevo estrema fiducia che sarei uscito bene dal trip, che tutto sarebbe andaro per il verso giusto, come doveva andare, non avevo nessuna preoccupazione al riguardo.
Osservando quello che succedeva, capivo e sorgevano in me prima intuizioni e a seguire dei pensieri precisi con cui rifacevo i collegamenti rimettendo assieme i pezzi e le percezioni man mano si stabilizzavano, questa cosa andrà avanti fino alla dicesa e all'uscita dal trip.
Continiamo a camminare andando dalla parte opposta del festival e fermandoci attratti dalla musica in uno degli stage, restiamo per un po' a ballare e poi decidiamo di andare verso il lago a stenderci sulla spiaggia perchè loro volevano fare un bagno per togliersi di dosso tutta quella polvere, io rimango sdraiato all'ombra, stiamo un po' li e fumiamo qualche joint, la sensazione di aspirare il fumo e della salita è davvero fantastica sotto acido, il respiro diventa intenso, guardando il cielo compaiono dei frattali.
Finalmente il sole inizia a calare, non sembra mancare molto al tramonto e decidiamo di spostarci su una piccola penisola dove era posizionato il sacred fire, un fuoco che rimaneva acceso durante tutto il festival e dove una donna sciamano faceva dei riti danzando, cantando e ravvivando il fuoco con dei nuovi ceppi durante certi momenti della giornata come, ad esempio, al tramonto.
Ci fermiamo al centro di questa penisola e ci sediamo, il sole era basso e i colori erano fantastici, il lago era piatto con delle piccole onde e rifletteva i colori del cielo creando un'atmosfera magica, rosso, blu, viola si fondevano, un tramonto così maestoso non l'avevo visto spesso, ne rimango colpito, è davvero emozionante.
Prepariamo il ciloom, sono seduto con le gambe incrociate e la schiena dritta rivolto verso il lago, lo porto prima all'altezza del cuore e poi lo alzo e lo accendo, aspiro il fumo con grande precisione facendo dei bei tiri senza un minimo fastidio e sento la salita arrivare dritta in testa e pervadermi, è una cerimonia, capisco quest'oggeto, la sua sacralità e ritualità, non è come fumare una canna, che poi anch'essa può essere un rito ma sento c'è qualcosa in più nel ciloom.
Poi passa una coppia di ragazzi che ci propone della Changa, scopriamo che anche se sono di altri paesi parlano italiano e rimangono un po' li con noi a scambiare due chiacchere sull'Italia, sul festival e su alcune sostanze, decidiamo di prendere la Changa visto che già la stavamo cercando.
Il sole tramonta, per me è un sollievo perchè significa che il tempo sta passando, dalla salita dell'acido verso le cinque al tramonto alle 9.30 mi sembra passata un'intera giornata e invece sono solo 4 ore e mezza, inizia ad alzarsi il vento, cala il buio e si fa sentire il freddo.
Ci alziamo e ci avviciniamo al sacred fire per vedere il rituale e ascoltare i canti, il fuoco è ipnotico e ci scalda.
Restiamo lì un po' e poi si torna in tenda a prendere delle felpe dato che il freddo si fa insistente.
Camminando mi sorgono intuizioni e pensieri riguardo la magia e i rituali, ora capisco, sui pensieri e sulle parole, ne capisco l'importanza e il possibile effetto, sulle vibrazioni e sul suono, sui gesti e le azioni che si fanno e sulla loro componente simbolica, capisco gli incantesimi, raelizzo che molte azioni che facciamo in realtà non sono poi così utili all'atto pratico ma sono simboliche, ad esempio alcune servono al nostro ego come delle ancore, per mantenere una certa stabilità.
È chiaro come le nostre concezioni influiscano sulla nostra realtà e la banale frase "la magia esiste solo se ci credi" non è più così banale.
Prendiamo le felpe, pausa cannetta alla tenda e poi torniamo verso gli stage.
(Non avendo avuto più il sole come riferimento e non avendo la cognizione del tempo che scorreva i ricordi della notte sono di meno, confusi e alcuni scollegati, senza un preciso ordine temporale)
Ricordo di essere andato a ballare e poi ricordo l'esperienza con la Changa che riporto da qui viewtopic.php?f=28&t=2129
Scegliamo un posto adatto e allontanandoci un poco dalla musica ci mettiamo seduti in riva al lago.
Allora carico la pipetta e uno dei miei amici fa la prima fumata, passa poco più che un minuto e mi dice che è buona ma che era poca, quindi rifacciamo e stavolta ne metto di più, lui fuma e rimane seduto ad occhi chiusi, stavolta è la quantità giusta.
Carico nuovamente la pipetta e un'altro degli amici fa la seconda fumata, chiude gli occhi e subito si sdraia per terra a pancia in su con una posizione delle braccia un po' insolita, faceva davvero ridere ma stiamo in silenzio e gli lasciamo fare il suo viaggio.
Carico la terza pipa e stavolta tocca a me. Faccio due tiri a breve distanza l'uno dall'altro trattenedo il fumo, tempo qualche secondo e BOOM!
Riconosco quella sensazione che mi pervade in un'istante e il corpo si scioglie piacevolmente. C'è solo la luna a illuminarci ma i corpi e sopratutto i volti dei miei amici sono luminosissimi, risplendono come emettessero luce, vedo anche dei colori attorno a loro, come delle aure, e attorno al corpo di uno, oltre all'aura, a una ventina di cm vedo anche degli strani simboli rossi come infuocati. Poi mi guardo un po' attorno, guardo verso il lago e vedo salire come dei flussi rossastri verso il cielo dalle cime delle colline circostanti.
In tutto ciò vedo letteralmente il sogno sovrapporsi e combaciare con la realtà, provo quel forte senso di realtà che ho sperimentato in alcuni sogni lucidi e subito ricollego questo fatto e penso: "è questa la visione dello sciamano", mi sento davvero sveglio, realizzo di essere sveglio. Riconosco qualcosa di sacro in quelle immagini.
Continuo a osservare sbalordito e poi inizio a concentrarmi sui suoni, sento che manca qualcosa, manca un suono e mi viene naturale intonare un aum, inizio a cantarlo e lo sento risuonare in me, è fantastico. Era esattamente il suono che mancava, che insieme alla musica in sottofondo, il vento e alcune voci crea un'armonia perfetta e anch'io mi sento in armonia, si crea un'equilibrio. Anche alcuni amici iniziano a cantarlo con me e andiamo avanti per un po', almeno un'altro quarto d'ora. Intanto sento l'effetto che pian piano scende fino a lasciare solo leggere sensazioni.
Dopo ricordo di aver sentito e di aver avuto dei pensieri riguardo al festival, alla rete di relazioni, a tutta quella gente riunita lì, tutti con la voglia di celebrare, ballare, sorridere, condividere e con una consapevolezza elevata, anche in modo artificiale con le droghe certo, sentivo l'insieme che ne risultava e all'interno sentivo alcuni individui più "grandi", capivo cosa succedeva.
Ricordo che poco più tardi saluto i miei amici che vogliono andare a dormire e torno a ballare finchè l'effetto dell'acido già in discesa va scendendo e inizio a sentirmi davvero stanco ma ancora non ho sonno.
Mi dirigo verso la cultural area e vedo che stavano proiettando un film, quindi dovevano essere tra le 2.30 e le 4 se non ricordo male. Mi siedo a guardare il film finchè inizia a tornare la percezione del tempo, inizio ad avere sonno e dopo un po' iniziano a chiudersi gli occhi, allora mi alzo e me ne vado in tenda. Avrò fatto si e no una mezz'oretta a fare dei viaggi ad occhi chiusi con ancora delle visual e poi da lì sono caduto nel sonno.
Ho riportato l'esperienza come l'ho vissuta in quel momento, solo gradualmente sto realizzando a livello cosciente tutto quello che è successo in quest'esperienza, in quelle con la Changa e in generale nel viaggio che ho fatto quest'estate non potendolo considerare in modo separato.