Semilanceata - introspezioni notturne
Inviato: ven lug 21, 2017 2:36 pm
Autore: tombong
Sostanza assunta: psilocybe semilanceata
Via di somministrazione: Orale (lemon tek)
Quantità: ~2g secchi
Peso corporeo: ~60kg
Set: Sono leggermente ansioso ma non vedo l'ora di fare l'esperienza (la paura di vomitare mi mette sempre un po' a disagio)
Setting: A casa mia, nel mio letto, solo e al buio
A mezzanotte circa bevo il bicchiere con la pozione magica, ci metto 10 minuti buoni perché il saporaccio dei funghi un po' si sente (per quando li adori non sopporto proprio il loro gusto) e l'acido del limone si mette a fare a pugni con il mio povero stomaco, reduce di ore di digiuno.
Vado a lavarmi i denti e mi metto in camera mia, seduto sul letto, con la luce accesa. Resto in questa posizione pensante per un po' e aspetto di sentire i primi effetti.
Dopo circa 40 minuti di attesa comincio ad avvertire le prime distorsioni: i classici colori accesi che lasciano dei leggeri aloni oppure i movimenti percepiti con la coda dell'occhio.
Aspetto ancora un po, fino a quando non comincio a vedere i vestiti gonfiarsi leggermente oppure gli oggetti attorno a me fare dei lievi movimenti che appena percepisco.
A questo punto mi sdraio sul letto, spengo la luce e aspetto che gli effetti salgano per bene.
Comincio a sentirmi un po' a disagio, il cuore mi batte forte e devo concentrarmi molto sulla respirazione per mantenere il battito regolare. Sento anche dei brividi, sia di caldo che di freddo, che mi scorrono per tutto il corpo e ogni tanto avverto dei lievi giramenti di testa che mi turbano un poco.
Provo sgomento, paura... Non molta, ma sento una leggera angoscia, come se avessi fatto qualcosa che non va o che non mi fa bene.
Continuando a respirare regolarmente, a rilassarmi e a ricordarmi che tutto ciò che sto facendo l'ho voluto io e che è qualcosa che in fondo mi fa star bene con me stesso, riesco finalmente a scrollarmi di dosso tutte le sensazioni di disagio e ad iniziare la mia meditazione.
A dire il vero non sono molto pratico di tecniche meditative, ma sono affezionato al rebirthing (respirazione circolare) che mi dona sempre dei bei momenti e delle intense riflessioni.
Comincio a respirare ritmicamente e intanto ammiro le intricate forme colorate ed i pattern di figure geometriche che gradualmente si presentano alla mia vista (ad occhi chiusi o aperti è indifferente in quanto la stanza è completamente buia).
Comincio a riflettere sul fatto che le brutte sensazioni che ho provato prima le avverto ogni volta che assumo i sacri (più o meno pesantemente) e, nella mia concezione froidiana dell'essere umano, intuisco che il lavoro dei funghi è quello di sgretolare l'ego (il che inizialmente ci mette a disagio) per far emergere l'es (il nostro subconscio, il nostro vero essere) e farci star bene con la nostra parte più vera.
Infatti in quel momento mi sento benissimo, quasi godo delle sensazioni corporee e mentali che provo, soprattutto se paragonate allo sgomento che ho vissuto poco prima; e questo contrasto lo osservo ogni volta che ho un'esperienza psilocibinica: come se fosse necessario "soffrire" per poter poi vivere le fantastiche esperienze che i funghi hanno in serbo per noi.
Capisco che il mio rapporto con i funghi sacri è di timoroso rispetto, e lo accetto, anzi ne gioisco, in quanto comprendo che questo è il rapporto più costruttivo e che non ho bisogno di nascondere a nessuno la "paura" che provo ogni volta che li assumo.
Capisco che tutti i giorni noi viviamo in uno stato che scegliamo, quello più concreto e gratificante, quello che ci fa star meglio e che ci mette a nostro agio come esseri fisici, e spesso allontaniamo i momenti che tendono a far emergere i nostri esseri spiritici, ne siamo intimoriti, spaventati... Cerchiamo di allontanare i pensieri "brutti" o scomodi, come quello della morte per esempio.
I funghi ti strappano dalla "realtà" che più ti conforta, ti scuotono, ti danno un schiaffo e ti aprono gli occhi: ha fatto male ma ora puoi stare bene, sei stato represso fin'ora nel tuo mondo di rassicurante materia ma ora puoi avere una visione più ampia dell'esistenza, sei stato così triste e banale per tanto tempo ma ora puoi finalmente godere dell'essenza che sei in grado di percepire.
A quel punto mi appare una visione: sono io che mi arrampico su di un fungo mastodontico, sono circa a metà strada sul suo gambo, sono stanco e voglio scendere; guardo in basso e l'altezza da terra mi mette una paura terribile, guardo in alto e vedo solo il cappello del fungo che con la sua ombra mi trasmette inquietudine. Non demordo, compio uno sforzo e sono sulla cima del fungo, il paesaggio è magnifico e la luce è sublime, mi sento in estasi.
La visione la vivo in terza persona, e quando finisce capisco che ciò che ho visto non è altro che la rappresentazione di ciò che ho intuito poco prima: quando assumi i funghi cominci l'"arrampicata" verso uno stato di coscienza fantastico, è faticoso, può venir voglia di scendere, l'altezza ti spaventa ed hai paura di proseguire, ma uno volta che sei arrivato in cima capisci perché hai sofferto e sai che ne è valsa la pena; anzi, è la cosa migliore che tu potessi fare.
A questo punto, sciolto il nodo dei miei contrasti emotivi, non mi resta che lasciarmi trasportare dalle volontà divine.
Sto ancora respirando vigorosamente, ormai ho raggiunto l'iperossigenazione, sento dei brividi di freddo, ho dei tremori alle gambe, mi fischiano leggermente le orecchie, il mio corpo stride di energia.
Smetto di respirare, il silenzio si fa denso, il mio corpo è attraversato da un morbido torpore, sono al sicuro nel mio bozzolo.
Non sento più nessun contatto con il letto, comincio a non percepire neppure i confini del mio corpo. Sono sospeso, trasportato dal vento. Sono una piuma, candida, nel cielo mite ed azzurro. Il silenzio è surreale e l'armonia del momento è eterna.
Questa sensazione dura poco, e ne sono dispiaciuto. Ma comunque sono in uno stato di rilassamento assoluto e provo un piacere estremo in tutto il corpo. Mi sento come rinato, nuovo.
Riprendo a respirare molto lentamente.
Mi rendo conto che i funghi hanno levato di mezzo qualsiasi "protezione": mi sento vulnerabile, sensibile... Come un neonato.
Tutto è diverso ora, ogni pensiero o memoria mi tocca nel profondo, mi sconvolge e mi coinvolge.
Continua una serie di sensazioni e pensieri sereni e pacifici, sono nel tiepido crogiolo infantile. Mi sento così grato e riconoscente, così felice di aver ricevuto un dono inestimabile qual'è la vita, così felice di essere ora in grado di capirlo e apprezzarlo.
A momenti mi addormento, tanto sono rilassato. Decido di stimolare la mia creatività mentale con della musica, così da evitare di addormentarmi, quindi faccio partire l'ultimo disco dei Pink Floyd, "The endless river", e comincio a giocare che le immagini che sono in grado di avvertire e modellare sulla base della musica.
Una traccia in particolare evoca in me l'immagine di un uomo colossale, muto e con l'espressione di pietra. Egli emerge come da una vasca quadrata, nella quale è stato forgiato. È dolente ed esausto ma, impassibile, si alza e si mostra.
Quando la fantasia finisce, non capisco bene che significato attribuirgli; credo che quel colosso fosse Dio, creato dai quattro elementi, rappresentati dalla vasca quadrata, i quali avevano bisogno di lui per essere disposti nell'universo.
Comunque, ascolto tutto l'album ed è davvero coinvolgente, un vero e proprio viaggio. Dopodiché esco dalla stanza, fumo un po' d'erba e torno a letto.
Sento già che gli effetti se ne vanno...
Nonostante il coinvolgimento emotivo molto accentuato e le visioni e fantasie molto vivide, mi rendo conto di aver avuto pochissime allucinazioni tipo geometrie o scintille colorate, in compenso però la mia fantasia ha creato delle immagini surreali e fantastiche.
Gradualmente mi abbandono alla stanchezza e mi addormento beato come un bambino.
Il mattino seguente non ho nessun postumo (ho comunque dormito fino a mezzogiorno) e mi sento positivo anche se non attivo ed energico.
Mi piace ripensare all'esperienza e assorbirne gli insegnamenti.
Gli effetti comunque sono stati brevi rispetto al solito e la salita è stata piuttosto repentina. Ma per la quantità che ho assunto mi aspettavo qualcosa di più, un picco più forte, che nonostante la lemon tek non è arrivato.
In effetti i funghi che ho assunto risalgono all'ultimo autunno e quindi è piuttosto facile che abbiamo perso in potenza.
Chiudo con una domanda: durante la discesa ho fantasticato sulla mia prossima esperienza, che vorrei fare con i cubensis (che non ho mai assunto).
Sapete dirmi se ci sono differenze evidenti con la semilanceata?
Grazie a tutti amici psiconauti!
Sostanza assunta: psilocybe semilanceata
Via di somministrazione: Orale (lemon tek)
Quantità: ~2g secchi
Peso corporeo: ~60kg
Set: Sono leggermente ansioso ma non vedo l'ora di fare l'esperienza (la paura di vomitare mi mette sempre un po' a disagio)
Setting: A casa mia, nel mio letto, solo e al buio
A mezzanotte circa bevo il bicchiere con la pozione magica, ci metto 10 minuti buoni perché il saporaccio dei funghi un po' si sente (per quando li adori non sopporto proprio il loro gusto) e l'acido del limone si mette a fare a pugni con il mio povero stomaco, reduce di ore di digiuno.
Vado a lavarmi i denti e mi metto in camera mia, seduto sul letto, con la luce accesa. Resto in questa posizione pensante per un po' e aspetto di sentire i primi effetti.
Dopo circa 40 minuti di attesa comincio ad avvertire le prime distorsioni: i classici colori accesi che lasciano dei leggeri aloni oppure i movimenti percepiti con la coda dell'occhio.
Aspetto ancora un po, fino a quando non comincio a vedere i vestiti gonfiarsi leggermente oppure gli oggetti attorno a me fare dei lievi movimenti che appena percepisco.
A questo punto mi sdraio sul letto, spengo la luce e aspetto che gli effetti salgano per bene.
Comincio a sentirmi un po' a disagio, il cuore mi batte forte e devo concentrarmi molto sulla respirazione per mantenere il battito regolare. Sento anche dei brividi, sia di caldo che di freddo, che mi scorrono per tutto il corpo e ogni tanto avverto dei lievi giramenti di testa che mi turbano un poco.
Provo sgomento, paura... Non molta, ma sento una leggera angoscia, come se avessi fatto qualcosa che non va o che non mi fa bene.
Continuando a respirare regolarmente, a rilassarmi e a ricordarmi che tutto ciò che sto facendo l'ho voluto io e che è qualcosa che in fondo mi fa star bene con me stesso, riesco finalmente a scrollarmi di dosso tutte le sensazioni di disagio e ad iniziare la mia meditazione.
A dire il vero non sono molto pratico di tecniche meditative, ma sono affezionato al rebirthing (respirazione circolare) che mi dona sempre dei bei momenti e delle intense riflessioni.
Comincio a respirare ritmicamente e intanto ammiro le intricate forme colorate ed i pattern di figure geometriche che gradualmente si presentano alla mia vista (ad occhi chiusi o aperti è indifferente in quanto la stanza è completamente buia).
Comincio a riflettere sul fatto che le brutte sensazioni che ho provato prima le avverto ogni volta che assumo i sacri (più o meno pesantemente) e, nella mia concezione froidiana dell'essere umano, intuisco che il lavoro dei funghi è quello di sgretolare l'ego (il che inizialmente ci mette a disagio) per far emergere l'es (il nostro subconscio, il nostro vero essere) e farci star bene con la nostra parte più vera.
Infatti in quel momento mi sento benissimo, quasi godo delle sensazioni corporee e mentali che provo, soprattutto se paragonate allo sgomento che ho vissuto poco prima; e questo contrasto lo osservo ogni volta che ho un'esperienza psilocibinica: come se fosse necessario "soffrire" per poter poi vivere le fantastiche esperienze che i funghi hanno in serbo per noi.
Capisco che il mio rapporto con i funghi sacri è di timoroso rispetto, e lo accetto, anzi ne gioisco, in quanto comprendo che questo è il rapporto più costruttivo e che non ho bisogno di nascondere a nessuno la "paura" che provo ogni volta che li assumo.
Capisco che tutti i giorni noi viviamo in uno stato che scegliamo, quello più concreto e gratificante, quello che ci fa star meglio e che ci mette a nostro agio come esseri fisici, e spesso allontaniamo i momenti che tendono a far emergere i nostri esseri spiritici, ne siamo intimoriti, spaventati... Cerchiamo di allontanare i pensieri "brutti" o scomodi, come quello della morte per esempio.
I funghi ti strappano dalla "realtà" che più ti conforta, ti scuotono, ti danno un schiaffo e ti aprono gli occhi: ha fatto male ma ora puoi stare bene, sei stato represso fin'ora nel tuo mondo di rassicurante materia ma ora puoi avere una visione più ampia dell'esistenza, sei stato così triste e banale per tanto tempo ma ora puoi finalmente godere dell'essenza che sei in grado di percepire.
A quel punto mi appare una visione: sono io che mi arrampico su di un fungo mastodontico, sono circa a metà strada sul suo gambo, sono stanco e voglio scendere; guardo in basso e l'altezza da terra mi mette una paura terribile, guardo in alto e vedo solo il cappello del fungo che con la sua ombra mi trasmette inquietudine. Non demordo, compio uno sforzo e sono sulla cima del fungo, il paesaggio è magnifico e la luce è sublime, mi sento in estasi.
La visione la vivo in terza persona, e quando finisce capisco che ciò che ho visto non è altro che la rappresentazione di ciò che ho intuito poco prima: quando assumi i funghi cominci l'"arrampicata" verso uno stato di coscienza fantastico, è faticoso, può venir voglia di scendere, l'altezza ti spaventa ed hai paura di proseguire, ma uno volta che sei arrivato in cima capisci perché hai sofferto e sai che ne è valsa la pena; anzi, è la cosa migliore che tu potessi fare.
A questo punto, sciolto il nodo dei miei contrasti emotivi, non mi resta che lasciarmi trasportare dalle volontà divine.
Sto ancora respirando vigorosamente, ormai ho raggiunto l'iperossigenazione, sento dei brividi di freddo, ho dei tremori alle gambe, mi fischiano leggermente le orecchie, il mio corpo stride di energia.
Smetto di respirare, il silenzio si fa denso, il mio corpo è attraversato da un morbido torpore, sono al sicuro nel mio bozzolo.
Non sento più nessun contatto con il letto, comincio a non percepire neppure i confini del mio corpo. Sono sospeso, trasportato dal vento. Sono una piuma, candida, nel cielo mite ed azzurro. Il silenzio è surreale e l'armonia del momento è eterna.
Questa sensazione dura poco, e ne sono dispiaciuto. Ma comunque sono in uno stato di rilassamento assoluto e provo un piacere estremo in tutto il corpo. Mi sento come rinato, nuovo.
Riprendo a respirare molto lentamente.
Mi rendo conto che i funghi hanno levato di mezzo qualsiasi "protezione": mi sento vulnerabile, sensibile... Come un neonato.
Tutto è diverso ora, ogni pensiero o memoria mi tocca nel profondo, mi sconvolge e mi coinvolge.
Continua una serie di sensazioni e pensieri sereni e pacifici, sono nel tiepido crogiolo infantile. Mi sento così grato e riconoscente, così felice di aver ricevuto un dono inestimabile qual'è la vita, così felice di essere ora in grado di capirlo e apprezzarlo.
A momenti mi addormento, tanto sono rilassato. Decido di stimolare la mia creatività mentale con della musica, così da evitare di addormentarmi, quindi faccio partire l'ultimo disco dei Pink Floyd, "The endless river", e comincio a giocare che le immagini che sono in grado di avvertire e modellare sulla base della musica.
Una traccia in particolare evoca in me l'immagine di un uomo colossale, muto e con l'espressione di pietra. Egli emerge come da una vasca quadrata, nella quale è stato forgiato. È dolente ed esausto ma, impassibile, si alza e si mostra.
Quando la fantasia finisce, non capisco bene che significato attribuirgli; credo che quel colosso fosse Dio, creato dai quattro elementi, rappresentati dalla vasca quadrata, i quali avevano bisogno di lui per essere disposti nell'universo.
Comunque, ascolto tutto l'album ed è davvero coinvolgente, un vero e proprio viaggio. Dopodiché esco dalla stanza, fumo un po' d'erba e torno a letto.
Sento già che gli effetti se ne vanno...
Nonostante il coinvolgimento emotivo molto accentuato e le visioni e fantasie molto vivide, mi rendo conto di aver avuto pochissime allucinazioni tipo geometrie o scintille colorate, in compenso però la mia fantasia ha creato delle immagini surreali e fantastiche.
Gradualmente mi abbandono alla stanchezza e mi addormento beato come un bambino.
Il mattino seguente non ho nessun postumo (ho comunque dormito fino a mezzogiorno) e mi sento positivo anche se non attivo ed energico.
Mi piace ripensare all'esperienza e assorbirne gli insegnamenti.
Gli effetti comunque sono stati brevi rispetto al solito e la salita è stata piuttosto repentina. Ma per la quantità che ho assunto mi aspettavo qualcosa di più, un picco più forte, che nonostante la lemon tek non è arrivato.
In effetti i funghi che ho assunto risalgono all'ultimo autunno e quindi è piuttosto facile che abbiamo perso in potenza.
Chiudo con una domanda: durante la discesa ho fantasticato sulla mia prossima esperienza, che vorrei fare con i cubensis (che non ho mai assunto).
Sapete dirmi se ci sono differenze evidenti con la semilanceata?
Grazie a tutti amici psiconauti!