Via di somministrazione: fumata
Setting: bello ma non molto tranquillo
Mi trovo nella "città del peccato" con un mio amico per cinque giorni all'insegna delle sostanze (per me), delle vetrine (sempre per me) e dell'esplorazione (anche per lui, almeno questa). Sono le 17 circa ed irrompiamo nella splendida cornice di Vondelpark mezzi sciancati, puzzolenti come cani randagi e quasi in pigiama. Avevo intenzione di assumere la salvia in camera ma ciò che avevamo combinato in neanche una giornata la rendeva la perfetta rappresentazione dei diritti umani violati (tralasciamo). Vista la situazione decidiamo di optare per la tranquilla (

Torno nuovamente ad occhi chiusi e ricompare la spirale ma stavolta oltre al mio amichetto ci sono altri esserini all'estremità del gioco di colori che compiono movimenti stando fermi sul posto. La spirale comincia a muoversi.
La salvia a questo punto mi prende fisicamente e mi "solleva" il corpo. Perdo per un po' la consapevolezza dello scorrere del tempo e della situazione in cui mi trovo e ad occhi chiusi ero certo che mi trovassi in piedi appoggiato ad un muro di mattoni in una specie di scena da film noire con un cappello a falda larga ed un sigaro acceso in bocca osservando uno di quegli esserini posto davanti a me.
Tornato una attimo sulla terra apro gli occhi per comunicare la situazione al mio amico e lo trovo chinato su di me che mi osserva con un'espressione a metà tra lo sbalordito e il terrorizzato perchè sudavo molto e i muscoli della faccia mi si contrevano e lui pensava che mi stesse prendendo un colpo. Guardo la sua faccia e piano piano prende una strana profondità arrivando a somigliare a spongebob.
Ridendo provo a spiegargli quanto sto vivendo ma lui annuisce e le sue risposte mi fanno intuire che non comprende minimamente quello che sto vivendo e mi tratta quasi come un pazzo. "Snobbo" la sua chiusura mentale e chiudo gli occhi, mi godo qualche gioco di colore e una volta riaperti trovo il mio sitter seduto vicino a me. Ci rimango male perchè ormai mi ero abituato a vederlo chino su di me ed era diventato parte del viaggio, come una sorta di sopramobile

Richiudo gli occhi e sorprendentemente invece del oscurità mi trovo immerso in un tono verde acqua. Comincia a comparire su questa "tela" un gabbiano stilizzato, come quelli che disegnavamo tutti da bambini e ben presto mi accorgo che posso far comparire cose a mio piacimento e visualizzo la faccia di mia nipote, del mio amico, di mia madre e poi nuovamente il gabbiano in volo. Posso anche cambiare il colore che mi avvolge ma noto subito che molti sono più difficili da "plasmare". Il rosso mi riesce con facilità ed anche l'azzurro mentre il giallo, anche con un grande sforzo, non riesco a crearlo e non appena riduco la concentrazione lo sfondo torna verde acqua.
Ne traggo una conclusione importante per una domanda che avevo posto a me stesso ed "a chi c'è oltre a noi" prima di iniziare a fumare.
Ogni cosa passo per passo. Non possiamo pretendere di arrivare ad una soluzione tutto insieme ma dobbiamo fare ogni cosa passaggio dopo passaggio oppure, non appena allenteremo la presa, il problema tornerà. Apro gli occhi e sento che mi sta scendendo. Chiedo al mio amico quanto tempo è passato e lui sostiene quasi un ora ma penso che lo abbia calcolato da quando ci siamo seduti, chiacchiere e fumate iniziali incluse. Mi alzo, recupero il tutto e ci spostiamo in un'altra area del parco dove un DJ si sta esibendo gratuitamente.
Un senso di rilassamento e leggero intorpidimento mentale stile atterraggio da ganja mi accompagna per un'altra oretta prima di lasciare spazio ad una sobrietà che sarà al più presto soppressa

Mi posso dire soddisfatto a pieno del viaggio anche perchè ho trovato le risposte che cercavo. Spesso, in determinati momenti di crisi, penso a ciò che ho appreso e ciò mi funge da vera e propria stella cometa.
Ho sempre adorato questa sostanza, una vera e propria maestra. Una guida saggia ma allo stesso tempo scherzosa.