Cannabis e Morte
Inviato: gio nov 30, 2017 3:23 pm
Età: 17 anni
Sostanza assunta: Cannabis
Quantità: Indefinita
Via di somministrazione: Mezza canna di sola erba
Set: Apparentemente tranquillo
Setting: A casa da solo
Tipo di esperienza: Spiacevole
Prima di raccontare l'esperienza devo dire due cose:
Al momento di questa esperienza fumavo erba di media 2 volte a settimana, nella maggior parte dei casi da solo perchè mi piace riflettere e pensare, cosa che quando sono in gruppo è impossibile fare, dato che in compagnia l'esperienza si incentra sul divertimento e le risate. Ho fumato sempre piccole quantità facendomi durare 1 grammo per almeno tre settimane, questo perché da piccole quantità ne conseguivano delle esperienze intense.
La seconda cosa da dire è che fin da quando sono piccolo ho sempre avuto paura della morte, o meglio non accetto l'idea di non esistere, che sarò nulla, senza pensieri, ricordi, emozioni e sensazioni; questo pensiero mi causava degli attacchi molto forti, che negli ultimi periodi si erano fatti sempre più frequenti e forti, durante i quali iniziavo a muovermi o correre agitatamente e gridare.
Esperienza:
È Domenica, e al mattino mando un messaggio ad un mio amico per sapere se sarebbe uscito nel pomeriggio, ma arrivato al pomeriggio senza nessuna risposta intuisco che ha il telefono spento, così decido di fumare un po', stare un po' nella vasca da bagno e infine fare un giro da solo per il mio paese, e sfrutto il fatto che i miei genitori non saranno a casa per tutto il pomeriggio; così taglio a metà una cartina lunga, la riempo per bene, forse un po' troppo rispetto alle altre volte, e comincio a riempire la vasca da bagno alla quale aggiungo dei sali da bagno di colore rosso.
Mentre sto per uscire in balcone ricevo una telefonata che non mi sarei mai aspettato in quel momento, mi annunciano che una persona con la quale ho passato molto del mio tempo negli ultimi anni, e che nelle ultime settimane era in ospedale per la sua malattia, é morta; non mi sembra vero che sia successo e che non potrò più rivederla, aspetto un po' e con uno strano stato d'animo mi dirigo in balcone, e inizio a fumare.
A canna quasi terminata comincio a percepire che ho fumato troppo rispetto a quanto faccio di solito ma sono deciso a finirla, faccio ancora due tiri e poi non ce la faccio più, la metto in un pezzo di carta stagnola e la poso e infine mi metto nella vasca da bagno.
Sono le 16:30, sono sdraiato nella vasca con l'acqua calda che scorre, chiudo il rubinetto e sento un gorgoglio provenire dalle tubature, passato del tempo e sentendo che il gorgoglio non si fermava, avvicino l'orecchio al rubinetto e capisco che il rumore non proviene da lì, ma era nella mia testa, mi allontano dal rubinetto e si aggiunge un altro suono ripetitivo, e all'improvviso questi suoni iniziano a comporre una melodia. Questa melodia mi turba, ma non voglio che prenda il sopravvento e per cercare di non avere brutti pensieri inizio a muovermi a tempo su di lei, ma la paura e l'ansia iniziano a crescere; inizio a pensare all'oblio della morte, e cerco in qualche modo di calmarmi così metto una canzone che però mi appare dilatata e distorta aumentando la mia paura, e niente da fare ormai, la morte é diventata il mio unico pensiero e non riesco a distrarmi.
Aumentata ancora la paura esco di corsa dalla vasca senza lavarmi, mi metto l'accapatoio e inizio a pensare di dover andare a fare un giro per calmarmi, ma non riesco neanche ad asciugarmi dalla paura, e cammino agitatamente da una parte all'altra della casa.
Chiamo i due miei amici ma nessuno dei due risponde, vorrei chiamare la mia ragazza ma so che si preoccuperebbe troppo, dato che non le piace il fatto che io fumi perché pensa possa succedermi qualcosa, così inizio a mandare messaggi ai miei amici ma nessuno dei due ha il telefono a portata di mano, il pensiero della morte diventa più forte che mai e inizia il delirio; corro avanti indietro da camera mia al salotto e inizio ad urlare dalla disperazione con tutta la voce che ho e continua così per almeno 5 minuti, sono sicuro che nel condominio mi abbiano sentito e che verranno a suonare alla porta, ma per fortuna non succede.
Inizio a pensare di chiamare l'ambulanza ma mi dico che non servirebbe a molto perché la paura della morte mi rimarrà lo stesso e che farmi aiutare dai medici servirebbe solo come sollievo momentaneo.
Ad un certo punto stanco fisicamente inizio ad immaginarmi l'Aldilà come un luogo nero in cui non c'è niente e dove l'immagine della persona morta svanisce insieme al suo percorso di vita diventando parte di questo nero, e inizio a pensare che se io non esisterò più e i miei pensieri con me non c'è niente di cui preoccuparsi e devo godermi la vita finché esisto, e così inizio a calmarmi, mi vesto e vado a fare un giro per il mio paese in tutta tranquillità e felice perché penso di avere risolto il mio problema con la morte, e potrò finalmente godermi a pieno ogni momento bello della vita.
Giorni successivi all'esperienza:
Il giorno dopo non vado a scuola perché devo andare ad una visita medica e mi dispiace perché avevo voglia di vedere qualche persona della mia età con cui parlare. La giornata è triste, anche se sono ancora tranquillo perché non ho più la preoccupazione della morte quando ci penso, e non c'é momento della giornata in cui io non ci pensi.
Al pomeriggio vado trovare la famiglia della persona defunta e tornando a casa la sera mi ritorna la paura, cosi forte da non riuscire a dormire così metto della musica e verso le 3 di notte mi addormento.
Il giorno dopo vado al rosario, torno a casa e piango, e mi sento meglio.Per le tre settimane successive sono tranquillo senza più nessun attacco e pensando alla morte sono tranquillo, ma nei pochi giorni prima di scrivere questo post hanno iniziato a ritornarmi degli attacchi anche se molto lievemente e riesco a controllarli più facilmente.
Considerazioni finali:
Anche se all'inizio avrei voluto dimenticare questa esperienza, in seguito ad essa mi sono aperto molto di più, non tenendo più i problemi solo dentro di me ma parlando con i miei amici e la mia ragazza che mi hanno detto che cercheranni di aiutarmi se parlerò con loro.
Sostanza assunta: Cannabis
Quantità: Indefinita
Via di somministrazione: Mezza canna di sola erba
Set: Apparentemente tranquillo
Setting: A casa da solo
Tipo di esperienza: Spiacevole
Prima di raccontare l'esperienza devo dire due cose:
Al momento di questa esperienza fumavo erba di media 2 volte a settimana, nella maggior parte dei casi da solo perchè mi piace riflettere e pensare, cosa che quando sono in gruppo è impossibile fare, dato che in compagnia l'esperienza si incentra sul divertimento e le risate. Ho fumato sempre piccole quantità facendomi durare 1 grammo per almeno tre settimane, questo perché da piccole quantità ne conseguivano delle esperienze intense.
La seconda cosa da dire è che fin da quando sono piccolo ho sempre avuto paura della morte, o meglio non accetto l'idea di non esistere, che sarò nulla, senza pensieri, ricordi, emozioni e sensazioni; questo pensiero mi causava degli attacchi molto forti, che negli ultimi periodi si erano fatti sempre più frequenti e forti, durante i quali iniziavo a muovermi o correre agitatamente e gridare.
Esperienza:
È Domenica, e al mattino mando un messaggio ad un mio amico per sapere se sarebbe uscito nel pomeriggio, ma arrivato al pomeriggio senza nessuna risposta intuisco che ha il telefono spento, così decido di fumare un po', stare un po' nella vasca da bagno e infine fare un giro da solo per il mio paese, e sfrutto il fatto che i miei genitori non saranno a casa per tutto il pomeriggio; così taglio a metà una cartina lunga, la riempo per bene, forse un po' troppo rispetto alle altre volte, e comincio a riempire la vasca da bagno alla quale aggiungo dei sali da bagno di colore rosso.
Mentre sto per uscire in balcone ricevo una telefonata che non mi sarei mai aspettato in quel momento, mi annunciano che una persona con la quale ho passato molto del mio tempo negli ultimi anni, e che nelle ultime settimane era in ospedale per la sua malattia, é morta; non mi sembra vero che sia successo e che non potrò più rivederla, aspetto un po' e con uno strano stato d'animo mi dirigo in balcone, e inizio a fumare.
A canna quasi terminata comincio a percepire che ho fumato troppo rispetto a quanto faccio di solito ma sono deciso a finirla, faccio ancora due tiri e poi non ce la faccio più, la metto in un pezzo di carta stagnola e la poso e infine mi metto nella vasca da bagno.
Sono le 16:30, sono sdraiato nella vasca con l'acqua calda che scorre, chiudo il rubinetto e sento un gorgoglio provenire dalle tubature, passato del tempo e sentendo che il gorgoglio non si fermava, avvicino l'orecchio al rubinetto e capisco che il rumore non proviene da lì, ma era nella mia testa, mi allontano dal rubinetto e si aggiunge un altro suono ripetitivo, e all'improvviso questi suoni iniziano a comporre una melodia. Questa melodia mi turba, ma non voglio che prenda il sopravvento e per cercare di non avere brutti pensieri inizio a muovermi a tempo su di lei, ma la paura e l'ansia iniziano a crescere; inizio a pensare all'oblio della morte, e cerco in qualche modo di calmarmi così metto una canzone che però mi appare dilatata e distorta aumentando la mia paura, e niente da fare ormai, la morte é diventata il mio unico pensiero e non riesco a distrarmi.
Aumentata ancora la paura esco di corsa dalla vasca senza lavarmi, mi metto l'accapatoio e inizio a pensare di dover andare a fare un giro per calmarmi, ma non riesco neanche ad asciugarmi dalla paura, e cammino agitatamente da una parte all'altra della casa.
Chiamo i due miei amici ma nessuno dei due risponde, vorrei chiamare la mia ragazza ma so che si preoccuperebbe troppo, dato che non le piace il fatto che io fumi perché pensa possa succedermi qualcosa, così inizio a mandare messaggi ai miei amici ma nessuno dei due ha il telefono a portata di mano, il pensiero della morte diventa più forte che mai e inizia il delirio; corro avanti indietro da camera mia al salotto e inizio ad urlare dalla disperazione con tutta la voce che ho e continua così per almeno 5 minuti, sono sicuro che nel condominio mi abbiano sentito e che verranno a suonare alla porta, ma per fortuna non succede.
Inizio a pensare di chiamare l'ambulanza ma mi dico che non servirebbe a molto perché la paura della morte mi rimarrà lo stesso e che farmi aiutare dai medici servirebbe solo come sollievo momentaneo.
Ad un certo punto stanco fisicamente inizio ad immaginarmi l'Aldilà come un luogo nero in cui non c'è niente e dove l'immagine della persona morta svanisce insieme al suo percorso di vita diventando parte di questo nero, e inizio a pensare che se io non esisterò più e i miei pensieri con me non c'è niente di cui preoccuparsi e devo godermi la vita finché esisto, e così inizio a calmarmi, mi vesto e vado a fare un giro per il mio paese in tutta tranquillità e felice perché penso di avere risolto il mio problema con la morte, e potrò finalmente godermi a pieno ogni momento bello della vita.
Giorni successivi all'esperienza:
Il giorno dopo non vado a scuola perché devo andare ad una visita medica e mi dispiace perché avevo voglia di vedere qualche persona della mia età con cui parlare. La giornata è triste, anche se sono ancora tranquillo perché non ho più la preoccupazione della morte quando ci penso, e non c'é momento della giornata in cui io non ci pensi.
Al pomeriggio vado trovare la famiglia della persona defunta e tornando a casa la sera mi ritorna la paura, cosi forte da non riuscire a dormire così metto della musica e verso le 3 di notte mi addormento.
Il giorno dopo vado al rosario, torno a casa e piango, e mi sento meglio.Per le tre settimane successive sono tranquillo senza più nessun attacco e pensando alla morte sono tranquillo, ma nei pochi giorni prima di scrivere questo post hanno iniziato a ritornarmi degli attacchi anche se molto lievemente e riesco a controllarli più facilmente.
Considerazioni finali:
Anche se all'inizio avrei voluto dimenticare questa esperienza, in seguito ad essa mi sono aperto molto di più, non tenendo più i problemi solo dentro di me ma parlando con i miei amici e la mia ragazza che mi hanno detto che cercheranni di aiutarmi se parlerò con loro.