Changa(DMT) "Viaggio nell'etere"
Inviato: lun gen 29, 2018 1:12 am
Sostanza: Changa(DMT)
Metodo di assunzione: Fumata in pipetta
Dosi: 0.08 la prima volta e 0.15 la seconda circa, non avevamo una bilancia
Tutti i nomi contenuti nel racconto sono cambiati per motivi di riservatezza.
E' la notte tra il 30 e il 31 gennaio 2017.
Dopo una serata movimentata io, Marco, Daniele e Diego decidiamo di fumare della changa al primo piano della Graziosa, così abbiamo goliardicamente soprannominato la casa che abbiamo affittato.
Dopo un primo spinello(di changa) decido di provare qualcosa di più impegnativo, il "viaggio" di cui tanto avevo letto e che tanto mi incuriosiva.
Delego a Marco la preparazione della pipetta che fumerò solo io mentre gli altri si limiteranno a un altro spinello.
Faccio 2-3 tiri e già mi sento pervaso dall'effetto, con molta difficoltà faccio l'ultimo tiro e poi passo lo strumento a Marco con evidente difficoltà motoria.
Chiudo gli occhi e cerco di farmi trasportare.
Alla periferia visiva cominciano a presentarsi lampi luminosi, la zona centrale si scompone in una trama di linee disallineate tra loro.
Apro gli occhi, a fatica mi trascino verso Daniele che sta fumando in posizione meditativa guardando le montagne all'alba.
Gli rubo altri due tiri e mi accascio supino sul pavimento con gambe e braccia aperte.
Un fischio, simile a quello che sento durante le crisi notturne(soffro di paralisi notturne con allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche), inizia piano e va crescendo sempre più intenso e acuto.
Piani ondeggianti con figure geometriche mi trascinano in avanti, il respiro mi appare singhiozzante.
Davanti a me c'è una membrana, dietro a essa grosse figure umane con turbanti e tuniche colorate la toccano, la distendono, la plasmano.
A ogni tocco sento una forza tirarmi dal petto. Vogliono farmi passare e io sento il desiderio di passare.
Provo una sensazione di estraneazione ma il mio corpo manda dei gemiti di movimento, brevi contrazioni muscolari che non mi fanno perdere completamente il contatto con la realtà.
Vivo una sensazione di nascita, oltre la membrana c'è un altro posto ma l'effetto comincia a scendere e mi sento ripiombare nel mio corpo.
Rinsavisco e apro gli occhi, colori accesi e figure frattaliche si sovrappongono alla realtà.
Ritorno in me, in parte sconvolto e in parte amareggiato per il mio parto fallito.
Decido quindi di riprovare con dosi più intense, motivo per cui decidiamo di salire in camera al piano superiore.
Daniele, che intanto era già salito, dorme leggermente. Gli chiedo di trasferirsi in camera di Marco e lasciarci libera la stanza.
Decide però di rimanere con noi, io fumerò la pipetta e loro un altro spinello.
intanto che Marco prepara la pipa io rifaccio il letto per essere più comodo.
Ci mettiamo sotto le coperte, sistemo due cuscini dietro la testa per essere più comodo.
Daniele tosta la mista e al suo segnale aspiro forte, sfrizionando e sbuffando.
Ancora prima di finire il tiro e già sento gli effetti fisici: il corpo si scioglie e comincio a vedere frattali e mandala in giro per la stanza.
Trattengo nei polmoni la fumata cercando di catalizzarla il più possibile, infine espiro ad occhi chiusi ma vedo lo stesso il fumo uscire dalle mie labbra.
"Che legnata!" esclamo.
I miei amici ridono ma le loro voci sono per me sempre più distanti.
Da qui in poi è una gran confusione. Il fischio si ripresenta più intenso, è un fortissimo suono acuto ma con un sottofondo vibrante molto basso.
Sento di non essere più nel mio corpo. Esiste un corpo? Io esisto? Dove cazzo sono?
Mi è ormai chiaro che non sono più nella nostra realtà, sto viaggiando nell'universo sia a livello macroscopico che a livello microscopico. Sono nella materia, nei quark, sono io stesso materia.
In un lampo di lucidità mi ricordo che devo respirare e quindi cerco di regolare la ventilazione ma questa va comunque a saltelli.
Esisto solo come coscienza, i miei ricordi, le mie esperienze, le mie emozioni sono solo cose lontane e ormai a me estranee.
Intanto continuo a viaggiare nell'iperspazio.
Speravo di rincontrare i re magi, di avere qualcuno a guidarmi ma capisco che sono solo in questa realtà alternativa.
Provo paura e ansia, paura di rimanere in questo universo alieno.
Riscrivendolo adesso capisco che forse qualcuno mi guidava, qualcuno o qualcosa mi trascinava nell'etere perchè io non avevo controllo di nulla.
Non ho idea di quanto tempo sia trascorso, non esiste più un concetto di tempo o di spazio. Cosa sono i miei amici che fino a un attimo fa erano qui con me? Cosa è la Graziosa? Voglio rientrare, qui è tutto tremendamente caotico e al di sopra delle mie facoltà.
Gli effetti si attenuano un poco , mi ricordo di avere degli occhi e cerco di aprirli, presumo di averli aperti ma vedo comunque una fortissima luce viola, una ragnatela vibrante mi separa dalla realtà
."Marco ci sei?"
"Si Sercilotto, sono qui!"
"Marco toccami, ti prego"
Sento il suo tocco sulla gamba e sentirlo è per me un sollievo.
"Sercilotto mi vedi? Mi senti?"
La sua faccia e il suo profilo cominciano a riorganizzarsi dietro alla mebrana assieme al resto della stanza, ma è tutto ancora profondamente caotico.
"Marco abbracciamo!"
Mi salta addosso e mi butta le braccia intorno al collo ma ride, non penso capisca davvero quello che provo.
Il peso del suo corpo è rinsavente, torno a provare qualcosa.
Si stacca ma subito lo obbligo a riabbracciarmi, ho bisogno del suo aiuto per tornare indietro.
"Stai meglio adesso?"
"Non penso di rientrare più" e lo penso davvero.
Dopo qualche minuti riesco a mettermi seduto, mi guardano con occhi un pò preoccupati.
Bevo un goccio d'acqua e respiro a fondo, il movimento del mio torace mi corrobora.
Marco mi chiede cosa ho provato, non riesco a trovare le parole per descriverlo, non ci sono vocaboli veramente efficaci.
Mentre lo guardo ha un profilo distorto e i colori sono ancora accesi. Gli tocco i capelli per accertarmi di essere davvero tornato indietro.
Mi alzo in piedi e comincio a pascolare nervosamente per la stanza cercando di riorganizzare in modo logico quello che mi è appena accaduto ma non ci riesco, non c'è niente di logico in quello che mi è appena successo.
Marco mi chiede di descrivere quello che ho visto e sentito, cerco di spiegargli che quello che ho visto e sentito in quel mondo non è stato veramente "visto" o "sentito" ma è successo e basta, le ho percepite attraverso altri organi di senso. Quelle che in gergo medico si chiamano pseudoallucinazioni.
Voglio assolutamente una sigaretta, rollo un drum e scendo di sotto.
Il sole sta già accarezzando le bianche cime delle montagne, è una bellissima giornata di sole e il cielo è terso.
Le montagne sono bellissime, una signora si affaccia alle scale e fa una foto al panorama.
incrocio il suo sguardo:
"Buongiorno" mi dice.
"Buongiorno" le rispondo sorridendo.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Non era la prima volta che assumevo DMT, le volte precedenti l'ho usata per lo più ai festival in modo ricreativo.
Ho sempre trovato l'effetto pittoresco e la sua breve durata è sempre stata per me una caratteristica di sicurezza.
Ho anche una certa esperienza con altre droghe e altri psichedelici, feci una volta un viaggio con dei funghi che mi ha lasciato un ricordo deciso e importante.
Ma questa volta..... è assolutamente l'esperienza più forte e più intensa mai vissuta.
Non c'è acido, fungo o salvia che tenga. A confronto le altre robe sono acqua fresca.
Penso che la mia esperienza ricada nella categoria delle esperienze di loop, è stata sicuramente un'esperienza di premorte. Durante il viaggio ero convinto di non essere più nella forma terrena e sentivo le cose di questo mondo come concetti appartenenti a un altro stato.
Mi definisco una persona scientifica, un meccanicista puro. Per me i concetti di divino e aldilà sono frutto della paura umana verso la morte e l'ignoto. E pur essendo cresciuto nei boschi e avendo un bellissimo rapporto con la natura considero le teorie new-age in stile "Madre Terra" "Ritorno alla grande creatrice" delle fricchettonate (chiedo scusa a chi si sente offeso) copiate da culture che hanno tutt'altro rapporto con la natura e che con la nostra cultura occidentale hanno poco da spartire.
Tenendo conto di ciò questa esperienza mi turba, faccio fatica a spiegarmela in modo razionale e anche a distanza di settimane ogni tanto la rammento e penso "Cosa cazzo è successo quella volta?".
Forse è "solamente" un'altra meraviglia del cervello umano.
Per chi si voglia avvicinare a questa esperienza tenga presente che la changa, a questi dosaggi, non è ASSOLUTAMENTE una droga ricreativa. Se potete cercate di pesarla in modo preciso. Sono convinto che chi non ha familiarità con gli stati alterati di coscienza potrebbe uscire turbato da questa cosa,qualcuno potrebbe addirittura sviluppare un disturbo da depersonalizzazione/derealizzazione o un disturbo psicotico.
Stateci attenti e fatelo solamente con accanto qualcuno che ha già provato, informatevi prima e cercate di capire a cosa andate incontro.Fermo restando che nessun approfondimento sarà mai preparatorio al cento per cento. Le parole che ho usato per descrivere il momento non sono esaustive, non esistono parole efficaci, per capirlo bisogna viverlo.
Da quando è successa questa esperienza non riesco più a fumare le canne come prima, hanno un effetto distorto ma di questo me ne rallegro perchè era una dipendenza che volevo togliermi da un po'
Se siete arrivati fino a qui vi ringrazio, sono stato prolisso ma volevo passare bene i concetti.
Sono aperto a commenti e a discussioni.
Mi piacerebbe avere anche un parere riguardante lo stile letterario, sto cercando di migliorare la mia scrittura creativa.
Grazie mille, voglio terminare con una citazione simpatica di un mio amico mattacchione:
"La droga dà, la droga daje!"
Metodo di assunzione: Fumata in pipetta
Dosi: 0.08 la prima volta e 0.15 la seconda circa, non avevamo una bilancia
Tutti i nomi contenuti nel racconto sono cambiati per motivi di riservatezza.
E' la notte tra il 30 e il 31 gennaio 2017.
Dopo una serata movimentata io, Marco, Daniele e Diego decidiamo di fumare della changa al primo piano della Graziosa, così abbiamo goliardicamente soprannominato la casa che abbiamo affittato.
Dopo un primo spinello(di changa) decido di provare qualcosa di più impegnativo, il "viaggio" di cui tanto avevo letto e che tanto mi incuriosiva.
Delego a Marco la preparazione della pipetta che fumerò solo io mentre gli altri si limiteranno a un altro spinello.
Faccio 2-3 tiri e già mi sento pervaso dall'effetto, con molta difficoltà faccio l'ultimo tiro e poi passo lo strumento a Marco con evidente difficoltà motoria.
Chiudo gli occhi e cerco di farmi trasportare.
Alla periferia visiva cominciano a presentarsi lampi luminosi, la zona centrale si scompone in una trama di linee disallineate tra loro.
Apro gli occhi, a fatica mi trascino verso Daniele che sta fumando in posizione meditativa guardando le montagne all'alba.
Gli rubo altri due tiri e mi accascio supino sul pavimento con gambe e braccia aperte.
Un fischio, simile a quello che sento durante le crisi notturne(soffro di paralisi notturne con allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche), inizia piano e va crescendo sempre più intenso e acuto.
Piani ondeggianti con figure geometriche mi trascinano in avanti, il respiro mi appare singhiozzante.
Davanti a me c'è una membrana, dietro a essa grosse figure umane con turbanti e tuniche colorate la toccano, la distendono, la plasmano.
A ogni tocco sento una forza tirarmi dal petto. Vogliono farmi passare e io sento il desiderio di passare.
Provo una sensazione di estraneazione ma il mio corpo manda dei gemiti di movimento, brevi contrazioni muscolari che non mi fanno perdere completamente il contatto con la realtà.
Vivo una sensazione di nascita, oltre la membrana c'è un altro posto ma l'effetto comincia a scendere e mi sento ripiombare nel mio corpo.
Rinsavisco e apro gli occhi, colori accesi e figure frattaliche si sovrappongono alla realtà.
Ritorno in me, in parte sconvolto e in parte amareggiato per il mio parto fallito.
Decido quindi di riprovare con dosi più intense, motivo per cui decidiamo di salire in camera al piano superiore.
Daniele, che intanto era già salito, dorme leggermente. Gli chiedo di trasferirsi in camera di Marco e lasciarci libera la stanza.
Decide però di rimanere con noi, io fumerò la pipetta e loro un altro spinello.
intanto che Marco prepara la pipa io rifaccio il letto per essere più comodo.
Ci mettiamo sotto le coperte, sistemo due cuscini dietro la testa per essere più comodo.
Daniele tosta la mista e al suo segnale aspiro forte, sfrizionando e sbuffando.
Ancora prima di finire il tiro e già sento gli effetti fisici: il corpo si scioglie e comincio a vedere frattali e mandala in giro per la stanza.
Trattengo nei polmoni la fumata cercando di catalizzarla il più possibile, infine espiro ad occhi chiusi ma vedo lo stesso il fumo uscire dalle mie labbra.
"Che legnata!" esclamo.
I miei amici ridono ma le loro voci sono per me sempre più distanti.
Da qui in poi è una gran confusione. Il fischio si ripresenta più intenso, è un fortissimo suono acuto ma con un sottofondo vibrante molto basso.
Sento di non essere più nel mio corpo. Esiste un corpo? Io esisto? Dove cazzo sono?
Mi è ormai chiaro che non sono più nella nostra realtà, sto viaggiando nell'universo sia a livello macroscopico che a livello microscopico. Sono nella materia, nei quark, sono io stesso materia.
In un lampo di lucidità mi ricordo che devo respirare e quindi cerco di regolare la ventilazione ma questa va comunque a saltelli.
Esisto solo come coscienza, i miei ricordi, le mie esperienze, le mie emozioni sono solo cose lontane e ormai a me estranee.
Intanto continuo a viaggiare nell'iperspazio.
Speravo di rincontrare i re magi, di avere qualcuno a guidarmi ma capisco che sono solo in questa realtà alternativa.
Provo paura e ansia, paura di rimanere in questo universo alieno.
Riscrivendolo adesso capisco che forse qualcuno mi guidava, qualcuno o qualcosa mi trascinava nell'etere perchè io non avevo controllo di nulla.
Non ho idea di quanto tempo sia trascorso, non esiste più un concetto di tempo o di spazio. Cosa sono i miei amici che fino a un attimo fa erano qui con me? Cosa è la Graziosa? Voglio rientrare, qui è tutto tremendamente caotico e al di sopra delle mie facoltà.
Gli effetti si attenuano un poco , mi ricordo di avere degli occhi e cerco di aprirli, presumo di averli aperti ma vedo comunque una fortissima luce viola, una ragnatela vibrante mi separa dalla realtà
."Marco ci sei?"
"Si Sercilotto, sono qui!"
"Marco toccami, ti prego"
Sento il suo tocco sulla gamba e sentirlo è per me un sollievo.
"Sercilotto mi vedi? Mi senti?"
La sua faccia e il suo profilo cominciano a riorganizzarsi dietro alla mebrana assieme al resto della stanza, ma è tutto ancora profondamente caotico.
"Marco abbracciamo!"
Mi salta addosso e mi butta le braccia intorno al collo ma ride, non penso capisca davvero quello che provo.
Il peso del suo corpo è rinsavente, torno a provare qualcosa.
Si stacca ma subito lo obbligo a riabbracciarmi, ho bisogno del suo aiuto per tornare indietro.
"Stai meglio adesso?"
"Non penso di rientrare più" e lo penso davvero.
Dopo qualche minuti riesco a mettermi seduto, mi guardano con occhi un pò preoccupati.
Bevo un goccio d'acqua e respiro a fondo, il movimento del mio torace mi corrobora.
Marco mi chiede cosa ho provato, non riesco a trovare le parole per descriverlo, non ci sono vocaboli veramente efficaci.
Mentre lo guardo ha un profilo distorto e i colori sono ancora accesi. Gli tocco i capelli per accertarmi di essere davvero tornato indietro.
Mi alzo in piedi e comincio a pascolare nervosamente per la stanza cercando di riorganizzare in modo logico quello che mi è appena accaduto ma non ci riesco, non c'è niente di logico in quello che mi è appena successo.
Marco mi chiede di descrivere quello che ho visto e sentito, cerco di spiegargli che quello che ho visto e sentito in quel mondo non è stato veramente "visto" o "sentito" ma è successo e basta, le ho percepite attraverso altri organi di senso. Quelle che in gergo medico si chiamano pseudoallucinazioni.
Voglio assolutamente una sigaretta, rollo un drum e scendo di sotto.
Il sole sta già accarezzando le bianche cime delle montagne, è una bellissima giornata di sole e il cielo è terso.
Le montagne sono bellissime, una signora si affaccia alle scale e fa una foto al panorama.
incrocio il suo sguardo:
"Buongiorno" mi dice.
"Buongiorno" le rispondo sorridendo.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Non era la prima volta che assumevo DMT, le volte precedenti l'ho usata per lo più ai festival in modo ricreativo.
Ho sempre trovato l'effetto pittoresco e la sua breve durata è sempre stata per me una caratteristica di sicurezza.
Ho anche una certa esperienza con altre droghe e altri psichedelici, feci una volta un viaggio con dei funghi che mi ha lasciato un ricordo deciso e importante.
Ma questa volta..... è assolutamente l'esperienza più forte e più intensa mai vissuta.
Non c'è acido, fungo o salvia che tenga. A confronto le altre robe sono acqua fresca.
Penso che la mia esperienza ricada nella categoria delle esperienze di loop, è stata sicuramente un'esperienza di premorte. Durante il viaggio ero convinto di non essere più nella forma terrena e sentivo le cose di questo mondo come concetti appartenenti a un altro stato.
Mi definisco una persona scientifica, un meccanicista puro. Per me i concetti di divino e aldilà sono frutto della paura umana verso la morte e l'ignoto. E pur essendo cresciuto nei boschi e avendo un bellissimo rapporto con la natura considero le teorie new-age in stile "Madre Terra" "Ritorno alla grande creatrice" delle fricchettonate (chiedo scusa a chi si sente offeso) copiate da culture che hanno tutt'altro rapporto con la natura e che con la nostra cultura occidentale hanno poco da spartire.
Tenendo conto di ciò questa esperienza mi turba, faccio fatica a spiegarmela in modo razionale e anche a distanza di settimane ogni tanto la rammento e penso "Cosa cazzo è successo quella volta?".
Forse è "solamente" un'altra meraviglia del cervello umano.
Per chi si voglia avvicinare a questa esperienza tenga presente che la changa, a questi dosaggi, non è ASSOLUTAMENTE una droga ricreativa. Se potete cercate di pesarla in modo preciso. Sono convinto che chi non ha familiarità con gli stati alterati di coscienza potrebbe uscire turbato da questa cosa,qualcuno potrebbe addirittura sviluppare un disturbo da depersonalizzazione/derealizzazione o un disturbo psicotico.
Stateci attenti e fatelo solamente con accanto qualcuno che ha già provato, informatevi prima e cercate di capire a cosa andate incontro.Fermo restando che nessun approfondimento sarà mai preparatorio al cento per cento. Le parole che ho usato per descrivere il momento non sono esaustive, non esistono parole efficaci, per capirlo bisogna viverlo.
Da quando è successa questa esperienza non riesco più a fumare le canne come prima, hanno un effetto distorto ma di questo me ne rallegro perchè era una dipendenza che volevo togliermi da un po'
Se siete arrivati fino a qui vi ringrazio, sono stato prolisso ma volevo passare bene i concetti.
Sono aperto a commenti e a discussioni.
Mi piacerebbe avere anche un parere riguardante lo stile letterario, sto cercando di migliorare la mia scrittura creativa.
Grazie mille, voglio terminare con una citazione simpatica di un mio amico mattacchione:
"La droga dà, la droga daje!"