Formosahuasca (acrb + ruta)
Inviato: dom ago 02, 2020 10:47 pm
Piante e dosi:
Acacia confusa : 13/15 g (polvere) ;
Peganum harmala : 3,7/4 g (polvere).
Preparazione :
L' acacia è stata tenuti due giorni in acqua acidificata e il giorno dell'assunzione cucinata per circa 6 ore.
La ruta è stata assunta con un bicchiere d'acqua 20 minuti prima dell'acacia.
Subito dopo aver bevuto con fatica il decotto comincio a sentire una forte nausea che mi costringe a stare seduto e prestare attenzione al respiro.
Dopo quella che mi è sembrata un'eternità i miei occhi cominciano a "sgranare" ( vanno fuori fuoco in una visione unitaria dell'ambiente) e da li, non ricordo se ad occhi aperti o chiusi, il mondo diventa un insieme di composizioni geometriche rimandanti ai motivi delle popolazioni sud americane, in brevissimo tempo si trasformano in una stanza infinita, fatta di luce scomposta e frattali, dotata di infinite porte al cui interno percepisco l'essenza di "persone" che però non riesco a scorgere. La sensazione è quella di essere in luogo comune (fisico, ma mentale)appartenente all'Umanità, dove si sente il calore, la bonta, la sacralità!, la comunione e la gloria dell'essere umano nella quale solo chi è un "vero" essere Umano può entrare. In questo momento le piante mi fanno capire che non ho ancora pagato il mio pegno, il pedaggio per entrare in tale luogo cosa che mi porta alla cosiddetta purga, la liberazione necessaria per accedere in quello spazio cosi intimo e familiare, cosi comune a tutti noi uomini ed allo stesso tempo cosi poco valorizzato (quanto è grandiosa l'umanità e quanto potrebbe realizzare se solo lo volesse).
Da li la stanza scompare ed è ora della "realtà" mi sento completamente me stesso, come mai lo ero stato....
Questo è un piccolo estratto dell'intero viaggio, ma credo sia il più significativo, ho scritto tutto di getto e quindi mi scuso se può apparire confuso ed impreciso, ma d'altronde come sapete benissimo ciò che si percepisce di la è molto spesso inenarrabile ed il fatto che io non sia uno scrittore sicuramente non aiuta.
Durante questa esperienza stavo ascoltando degli icaros che si sono rivelati essere un aiuto enorme per il viaggio, mi sembrava di essere con una madre che ti sussura parole di conforto nei momenti difficili ed allo stesso tempo ti infonde l'energia giusta per andare avanti.
Per un istante mi è sembrato possibile creare una mappa precisa di quello spazio e della menta umana, e mi è sembrato possibile e naturale anche incontrare e parlare con delle persone che come me in quel momento erano in quel mondo, una sorta (per dirlo volgarmente) di social network insito nell'essere umano.
Vorrei dire molto altro, ma sento di non riuscire ad aggiungere nulla.
Acacia confusa : 13/15 g (polvere) ;
Peganum harmala : 3,7/4 g (polvere).
Preparazione :
L' acacia è stata tenuti due giorni in acqua acidificata e il giorno dell'assunzione cucinata per circa 6 ore.
La ruta è stata assunta con un bicchiere d'acqua 20 minuti prima dell'acacia.
Subito dopo aver bevuto con fatica il decotto comincio a sentire una forte nausea che mi costringe a stare seduto e prestare attenzione al respiro.
Dopo quella che mi è sembrata un'eternità i miei occhi cominciano a "sgranare" ( vanno fuori fuoco in una visione unitaria dell'ambiente) e da li, non ricordo se ad occhi aperti o chiusi, il mondo diventa un insieme di composizioni geometriche rimandanti ai motivi delle popolazioni sud americane, in brevissimo tempo si trasformano in una stanza infinita, fatta di luce scomposta e frattali, dotata di infinite porte al cui interno percepisco l'essenza di "persone" che però non riesco a scorgere. La sensazione è quella di essere in luogo comune (fisico, ma mentale)appartenente all'Umanità, dove si sente il calore, la bonta, la sacralità!, la comunione e la gloria dell'essere umano nella quale solo chi è un "vero" essere Umano può entrare. In questo momento le piante mi fanno capire che non ho ancora pagato il mio pegno, il pedaggio per entrare in tale luogo cosa che mi porta alla cosiddetta purga, la liberazione necessaria per accedere in quello spazio cosi intimo e familiare, cosi comune a tutti noi uomini ed allo stesso tempo cosi poco valorizzato (quanto è grandiosa l'umanità e quanto potrebbe realizzare se solo lo volesse).
Da li la stanza scompare ed è ora della "realtà" mi sento completamente me stesso, come mai lo ero stato....
Questo è un piccolo estratto dell'intero viaggio, ma credo sia il più significativo, ho scritto tutto di getto e quindi mi scuso se può apparire confuso ed impreciso, ma d'altronde come sapete benissimo ciò che si percepisce di la è molto spesso inenarrabile ed il fatto che io non sia uno scrittore sicuramente non aiuta.
Durante questa esperienza stavo ascoltando degli icaros che si sono rivelati essere un aiuto enorme per il viaggio, mi sembrava di essere con una madre che ti sussura parole di conforto nei momenti difficili ed allo stesso tempo ti infonde l'energia giusta per andare avanti.
Per un istante mi è sembrato possibile creare una mappa precisa di quello spazio e della menta umana, e mi è sembrato possibile e naturale anche incontrare e parlare con delle persone che come me in quel momento erano in quel mondo, una sorta (per dirlo volgarmente) di social network insito nell'essere umano.
Vorrei dire molto altro, ma sento di non riuscire ad aggiungere nulla.