Un viaggio potente, ma non so cosa ho assunto
Inviato: sab apr 08, 2023 5:10 pm
Ciao a tutti,
ho già scritto nel forum a proposito di altro, ma vorrei raccontarvi un'esperienza vissuta diversi anni fa, che è però nata da una canna in cui sicuramente c'era dell'altro. La persona che me l'ha passata si faceva di ogni tipo di distanza, da cannabis a lsd a funghetti e altre sostanze molto spesso, la conoscevo poco e negli anni successivi ha sempre negato di averla tagliata con qualcosa, ma in tutta la mia vita, nemmeno fumando due canne di seguito e con forte thc ho mai avuto una simile esperienza, evperaltro, non preparato, il viaggio non è stato esattamente positivo. Forse, se l'avessi saputo, non avrei provato paura.
Vi scrivo per condividerla, ma anche per capire, secondo le vostre esperienze, cosa potrei aver assunto.
Setting: io, due amiche fidate, un "amico" sempre un po' up e che non conoscevo a fondo, a casa mia.
Dopo cena, durante la quale sono stato l'unico a non bere alcool perché preferisco l'effetto dell'erba o del fumo, questo ragazzo mi passa una canna con fumo che aveva comprato nel pomeriggio (credo)
Io faccio due tiri, solo due.
Mentre parlavamo, comincio a sentirmi strano. Per i primi minuti è stato solo un senso di disconnessione dal discorso, un non esserci nel qui ed ora, fatica a seguirlo, poteva tranquillamente essere il fumo, certo fumo forte, ma avvertivo qualcosa di diverso, di insolito.
Poi comincio a sentire un tubo bianco che collegava gola e l'ano, e da cui passava freddo. Un tubo bianco e gelato che mi passava attraverso dall'interno. Lo dico all'"amico" e lui ridacchia e mi dice che sarà il freddo. Era novembre, eravamo in terrazza, ma non era freddo esterno, era freddo questo canale. La percezione non era spiacevole, anzi, ma non capivo cosa mi stesse accadendo.
Sono rientrato, ci siamo seduti al tavolo, le parole degli altri cominciavano a farsi confuse, distanti. Non ricordo tutto, ma ad un certo punto dico: ho delle ali verdi. Sentivo vividamente di avere sulla schiena due grandi ali verdi. Di nuovo il ragazzo ha ridacchiato, e mi ha incitato a parlare e descrivere. Alle mie spalle c'era in effetto un mobile con un telo verde, mi è stato detto da una delle due ragazze, ma io continuavo a sentire di avere due ali. Come se i miei occhi potessero vedere anche ciò che non vedevo direttamente.
Il ragazzo nel frattempo mi diceva, parlando moltissimo: so cosa senti.
Gli oggetti sul tavolo (piatti, bottiglie) hanno cominciato ad assumere forme diverse, fondendosi insieme, tanto che una bottiglia di aranciata amara, rossa, e una di acqua, blu, le ho viste abbracciarsi, diventare una cosa unica, e ho detto: qui c'è spiderman.
Fino a quel momento non ero spaventato, poi ho cominciato ad inclinare la testa, e una mia fidata amica mi ha abbracciato e mi ha detto: non stai bene, vero? Vedrai che passa. Lei, e l'altra amica, avevano bevuto, ma erano lucidissime e non avevano fumato.
Nonostante abbia detto che non stavo bene, il ragazzo continuava a parlare chiedendomi cosa vedevo e sentivo, e, per quel che ricordo annuiva sorridendo e dicendo che erano percezioni che conosceva, che sentiva, che era in connessione con me.
Dopo un po' mi è sembrato di avere un'illuminazione, ma non era piacevole. Ho cominciato a parlare molto del fatto che non potevamo essere sicuri di essere vivi, che con molta probabilità eravamo morti, che nessuno può davvero sapere se è già morto o ancora vivo, che nessuno potrà mai saperlo con certezza (non mi riferivo solo a lnoi ma all'intera umanità). Le due amiche che non avevano fumato cercavano di dissuadermi e mi dicevano "è impossibile, sei vivo tu come lo siamo noi", ma io insistevo, e pian piano ho cominciato a spaventarmi. Forse cominciavo a rendermi conto di essere in uno stato alterato, o forse no, ma mi stavo convincendo che da quel momento tutto sarebbe cambiato, e che sarei rimasto per sempre "lì", in quel mondo alternativo, consapevole di essere morto e che forse lo eravamo tutti. Che nessuno poteva provarlo. Mi stavo completamente fissando con la questione vita/morte. Ad un certo punto ho avuto la chiara sensazione di essere nello stesso istante con l'orologio della cucina alle spalle, sia in quella stanza che, al buio, nella camera da letto, in piedi. Non sdoppiato, ma semplicemente presente in più luoghi nello stesso identico momento. La situazione è durata un bel po', non saprei dire quanto. Un'amica mi ha visto impallidire e mi ha proposto di accompagnarmi in bagno, ho fatto resistenza, cercando di rassicurare (una delle due era molto spaventata), poi mi sono sentito male, mi sono alzato e ho vomitato tutto nel corridoio, peraltro, perdonate il dettaglio trash, ma da quel che ho vomitato non avevo digerito assolutamente nulla. Dopo aver vomitato mi sono sentito un po' meglio, ma sono rimasto in queste condizioni anche la notte, con percezioni sensoriali alterate. Il cuscino si muoveva, mi sentivo lì e altrove (in più, per come si era deciso di dividere i letti, ho dormito proprio con quel ragazzo accanto). Sono rimasto sveglio per molto tempo, e non ero sicuro che il tutto sarebbe rientrato, per quanto l'effetto cominciava a diminuire.
Il mattino dopo ero tornato più lucido ma ancora stranito, lo sono rimasto circa fino alle 2 del pomeriggio. Quindi l'esperienza è durata da circa le 10 di sera alle 2 del giorno dopo, anche se potrei dire che al mattino fosse praticamente sparito.
Forse mattino e pomeriggio non stavo bene per la presenza di quel ragazzo, non vedevo l'ora andasse via. Non ho pensato subito all'aver fumato qualcosa di tagliato da lui, ma quello che mi disturbava era l'averlo visto godereccio mentre io non stavo bene, e perché continuava logorroico a dirmi che eravamo connessi e che sapeva cosa stavo provando e vedendo e percependo. Ridendo.
Devo dire che se fossi stato consapevole di provare qualcosa (ma non hai saputo cosa), avrei sicuramente vissuto questo stato con uno spirito completamente diverso. Sia per quel che riguarda le percezioni visive degli oggetti "mutaforma", e il contatto con questi (avere le ali verdi), sia per la percezione modificata del tempo e per quella, forse la più interessante, di essere allo stesso momento in due luoghi. Certo quello stato di "illuminazione" rispetto alla morte e al non poter sapere se fossimo morti o vivi, come, per esempio, se star sognando o essere nella realtà, non era piacevole ma angosciante. Ma anche in questo caso, probabilmente l'avrei vissuto come un'apertura di coscienza. Non è detto, è solo un'ipotesi.
Ci sarebbe molto altro, ma non solo sono passati molti anni, ma come credo valga un po' per tutti i viaggi, è difficile descriverli a fondo.
Cosa pensate possa aver assunto?
ho già scritto nel forum a proposito di altro, ma vorrei raccontarvi un'esperienza vissuta diversi anni fa, che è però nata da una canna in cui sicuramente c'era dell'altro. La persona che me l'ha passata si faceva di ogni tipo di distanza, da cannabis a lsd a funghetti e altre sostanze molto spesso, la conoscevo poco e negli anni successivi ha sempre negato di averla tagliata con qualcosa, ma in tutta la mia vita, nemmeno fumando due canne di seguito e con forte thc ho mai avuto una simile esperienza, evperaltro, non preparato, il viaggio non è stato esattamente positivo. Forse, se l'avessi saputo, non avrei provato paura.
Vi scrivo per condividerla, ma anche per capire, secondo le vostre esperienze, cosa potrei aver assunto.
Setting: io, due amiche fidate, un "amico" sempre un po' up e che non conoscevo a fondo, a casa mia.
Dopo cena, durante la quale sono stato l'unico a non bere alcool perché preferisco l'effetto dell'erba o del fumo, questo ragazzo mi passa una canna con fumo che aveva comprato nel pomeriggio (credo)
Io faccio due tiri, solo due.
Mentre parlavamo, comincio a sentirmi strano. Per i primi minuti è stato solo un senso di disconnessione dal discorso, un non esserci nel qui ed ora, fatica a seguirlo, poteva tranquillamente essere il fumo, certo fumo forte, ma avvertivo qualcosa di diverso, di insolito.
Poi comincio a sentire un tubo bianco che collegava gola e l'ano, e da cui passava freddo. Un tubo bianco e gelato che mi passava attraverso dall'interno. Lo dico all'"amico" e lui ridacchia e mi dice che sarà il freddo. Era novembre, eravamo in terrazza, ma non era freddo esterno, era freddo questo canale. La percezione non era spiacevole, anzi, ma non capivo cosa mi stesse accadendo.
Sono rientrato, ci siamo seduti al tavolo, le parole degli altri cominciavano a farsi confuse, distanti. Non ricordo tutto, ma ad un certo punto dico: ho delle ali verdi. Sentivo vividamente di avere sulla schiena due grandi ali verdi. Di nuovo il ragazzo ha ridacchiato, e mi ha incitato a parlare e descrivere. Alle mie spalle c'era in effetto un mobile con un telo verde, mi è stato detto da una delle due ragazze, ma io continuavo a sentire di avere due ali. Come se i miei occhi potessero vedere anche ciò che non vedevo direttamente.
Il ragazzo nel frattempo mi diceva, parlando moltissimo: so cosa senti.
Gli oggetti sul tavolo (piatti, bottiglie) hanno cominciato ad assumere forme diverse, fondendosi insieme, tanto che una bottiglia di aranciata amara, rossa, e una di acqua, blu, le ho viste abbracciarsi, diventare una cosa unica, e ho detto: qui c'è spiderman.
Fino a quel momento non ero spaventato, poi ho cominciato ad inclinare la testa, e una mia fidata amica mi ha abbracciato e mi ha detto: non stai bene, vero? Vedrai che passa. Lei, e l'altra amica, avevano bevuto, ma erano lucidissime e non avevano fumato.
Nonostante abbia detto che non stavo bene, il ragazzo continuava a parlare chiedendomi cosa vedevo e sentivo, e, per quel che ricordo annuiva sorridendo e dicendo che erano percezioni che conosceva, che sentiva, che era in connessione con me.
Dopo un po' mi è sembrato di avere un'illuminazione, ma non era piacevole. Ho cominciato a parlare molto del fatto che non potevamo essere sicuri di essere vivi, che con molta probabilità eravamo morti, che nessuno può davvero sapere se è già morto o ancora vivo, che nessuno potrà mai saperlo con certezza (non mi riferivo solo a lnoi ma all'intera umanità). Le due amiche che non avevano fumato cercavano di dissuadermi e mi dicevano "è impossibile, sei vivo tu come lo siamo noi", ma io insistevo, e pian piano ho cominciato a spaventarmi. Forse cominciavo a rendermi conto di essere in uno stato alterato, o forse no, ma mi stavo convincendo che da quel momento tutto sarebbe cambiato, e che sarei rimasto per sempre "lì", in quel mondo alternativo, consapevole di essere morto e che forse lo eravamo tutti. Che nessuno poteva provarlo. Mi stavo completamente fissando con la questione vita/morte. Ad un certo punto ho avuto la chiara sensazione di essere nello stesso istante con l'orologio della cucina alle spalle, sia in quella stanza che, al buio, nella camera da letto, in piedi. Non sdoppiato, ma semplicemente presente in più luoghi nello stesso identico momento. La situazione è durata un bel po', non saprei dire quanto. Un'amica mi ha visto impallidire e mi ha proposto di accompagnarmi in bagno, ho fatto resistenza, cercando di rassicurare (una delle due era molto spaventata), poi mi sono sentito male, mi sono alzato e ho vomitato tutto nel corridoio, peraltro, perdonate il dettaglio trash, ma da quel che ho vomitato non avevo digerito assolutamente nulla. Dopo aver vomitato mi sono sentito un po' meglio, ma sono rimasto in queste condizioni anche la notte, con percezioni sensoriali alterate. Il cuscino si muoveva, mi sentivo lì e altrove (in più, per come si era deciso di dividere i letti, ho dormito proprio con quel ragazzo accanto). Sono rimasto sveglio per molto tempo, e non ero sicuro che il tutto sarebbe rientrato, per quanto l'effetto cominciava a diminuire.
Il mattino dopo ero tornato più lucido ma ancora stranito, lo sono rimasto circa fino alle 2 del pomeriggio. Quindi l'esperienza è durata da circa le 10 di sera alle 2 del giorno dopo, anche se potrei dire che al mattino fosse praticamente sparito.
Forse mattino e pomeriggio non stavo bene per la presenza di quel ragazzo, non vedevo l'ora andasse via. Non ho pensato subito all'aver fumato qualcosa di tagliato da lui, ma quello che mi disturbava era l'averlo visto godereccio mentre io non stavo bene, e perché continuava logorroico a dirmi che eravamo connessi e che sapeva cosa stavo provando e vedendo e percependo. Ridendo.
Devo dire che se fossi stato consapevole di provare qualcosa (ma non hai saputo cosa), avrei sicuramente vissuto questo stato con uno spirito completamente diverso. Sia per quel che riguarda le percezioni visive degli oggetti "mutaforma", e il contatto con questi (avere le ali verdi), sia per la percezione modificata del tempo e per quella, forse la più interessante, di essere allo stesso momento in due luoghi. Certo quello stato di "illuminazione" rispetto alla morte e al non poter sapere se fossimo morti o vivi, come, per esempio, se star sognando o essere nella realtà, non era piacevole ma angosciante. Ma anche in questo caso, probabilmente l'avrei vissuto come un'apertura di coscienza. Non è detto, è solo un'ipotesi.
Ci sarebbe molto altro, ma non solo sono passati molti anni, ma come credo valga un po' per tutti i viaggi, è difficile descriverli a fondo.
Cosa pensate possa aver assunto?