21 grammi GT + erba: sciamanesimo, rituali, delirio e paralisi
Inviato: ven nov 17, 2023 4:45 pm
Innanzi tutto disclaimer: sproloquio interminabile, linguaggio esplicito e argomenti scabrosi. Spero di non violare le regole del forum.
Ci ho pensato un po' prima di condividere questo report, ma magari qualcuno può essere interessato.
Premetto che sto ancora sperimentando con i dosaggi, in quanto credo di reagire alla psilocina in modo atipico.
Questo ultimo trip sono stati 21.5 g + purino di erba, è stata l'esperienza più terrificante della mia vita, ancora non so bene come vederla. La precedente erano 10.5 g + purino di erba ed aveva diversi tratti in comune dovuto al mix delle due sostanze ma è stata decisamente più docile. Assumo i funghi di tardo pomeriggio dopo aver digiunato dalla sera prima, ultimo pasto la cena. Nonostante a me non dispiaccia per nulla il sapore dei funghi secchi, anzi lo trovo particolarmente buono, buttarne giù quella quantità è stato non facile anche aiutandomi con della cioccolata 100% cacao, il sapore mi stava disgustando e la sensazione è durata per qualche tempo, ma niente di che.
Dopo una mezzora avverto una certa sonnolenza così decido di metter via il PC (stavo programmando per distrarmi nell'attesa) e di rilassarmi sul divano, nella penombra, ascoltando della musica. Cominciano a salire ad ondate sempre più forti come è ormai consuetudine, nei momenti più intensi noto delle lievi visuali ad occhi chiusi, niente di geometrico, solo sfumature di colore. Nel mentre anche a occhi aperti i colori stavano cambiando, i soliti stupendi bagliori verdi e magenta. Mi sentivo estremamente rilassato, se non che ho incominciato a battere i denti, ma non dal freddo, ho accettato la cosa e non mi ha dato particolarmente fastidio. Il tempo stava passando normalmente, mi godevo la musica e gli effetti (purtroppo privi di vere e proprie CEV), ormai l'appartamento aveva assunto un altro aspetto, era tutto moto più luminoso e uniforme, privo di difetti o dettagli inutili, non so come spiegarmi... In particolare, come sempre mi sorprendo del lavandino, che durante i trip è bellissimo (lol) e sembra anche molto più grande di quello che è. A quel punto decido di guardarmi allo specchio, è sempre affascinante, solitamente ho l'impressione di essere di gomma e mi diverto a vedere come mi cambia il volto facendo smorfie. Mi convinco che in quello stato riesco a percepire anche i più piccoli movimenti, quindi anche restando immobile mi diverto percepire questi piccoli cambiamenti della bocca o delle narici. Questa volta però mi sono guardato dritto negli occhi, a lungo, perdendo i confini dello specchio ero davvero di fronte a qualcuno, e quello che mi stava davanti non ero io, era familiare e diverso allo stesso tempo, è stato abbastanza intenso, ho la pelle d'oca anche adesso a scriverlo.
Poi mi sale, come spesso accade, un'incredibile eccitazione sessuale accompagnata, come spesso accade, dall'impossibilità di venire... Faccio sempre i miei trip da solo, non mi fido a coinvolgere qualcun altro, neanche la mia ragazza. Quindi decido di mettermi a guardare dei porno, mi sono reso conto che quel materiale costituisce degli stimoli incredibili per il cervello in quello stato, penso, sto vedendo animali, non siamo altro che quello, siamo solo carne che si muove... Anche le immagini ferme delle anteprime dei video si stanno ormai muovendo, soprattutto i capelli, e le ragazze sono diventate delle caricature di personaggi di anime giapponesi, occhi grandi, volto luminoso (non sono neanche fan delle anime giapponesi), è tutto bellissimo, ma non aiuta il mio scopo, quindi dopo un po', con estrema frustrazione, abbandono.
Non mi sono reso conto, ma così ho passato parecchio tempo e il trip stava salendo ancora, io però mi sentivo lucido (ovviamente non lo ero, almeno non nel vero senso del termine, non so spiegarmi) e mi stavo interrogando sulla cosa, come spesso accade mi chiedo "ma cosa diavolo è tutto questo?". Nel mentre mi era preso freddo e vagavo per l'appartamento con una coperta sulla testa per tenermi al caldo, e mi stava anche salendo una discreta nausea, credo in corrispondenza del picco locale dell'ondata, quindi diverse volte andavo verso il cesso a provare a vomitare, ma niente, alla fine avevo lo stomaco vuoto, e comunque dopo un po' ho fatto pace anche con quello, anzi ho trovato interessante vedere arcobaleni e macchie di colore mentre avevo la testa sulla tazza.
A quel punto stava maturando in me un pensiero, assolutamente serio: mi stavo depurando, questa è una cerimonia, io sono il sacerdote o lo sciamano che dir si voglia, sono chi fa da tramite, chi va dall'altra parte a vedere cosa c'è. Mentre facevo questi pensieri ero di nuovo allo specchio, coperta sulla testa, musica nelle orecchie e mi guardavo, dopo un po' la coperta stava diventando dei rasta, era un'immagine bellissima, avrei voluto catturarla. Ormai mi ero deciso che la dovevo fare questa cerimonia, nella mia testa ero abbastanza sobrio, immagino perché ormai mi ero abituato allo stato attuale, alle distorsioni e tutto quanto. Accendo candele, l'appartamento era come sempre tutto al buio, buio anche fuori, cerco con una fatica estrema di chiudere le persiane, pensando tra me e me "ma quanto è furbo sporgersi dalla finestra mentre sei fatto come un copertone?" [cit.] e ovviamente nella mia testa tutti i vicini mi stavano guardando, ma dovevo farlo, dovevo avere privacy per la mia cerimonia, per il mio rituale, qualunque cosa abbia voluto dire, non era nulla di definitivo, era una sensazione, era l'atmosfera che si respirava. A quel punto ho capito le origini e l'importanza dello sciamanesimo, c'è sempre stato un momento e/o un luogo nella storia dell'uomo dove si deve abbandonare lo stato standard di coscienza, un occasione di spingersi oltre, di esplorare, di fare qualcosa di intenso e di peso, qualcosa anche di pericoloso se vogliamo, fa parte di noi questa ricerca, è sempre stato così, e lo sarà sempre nonostante tutto quello che la società moderna cerca di inculcarci. Stavo rievocando nella mia testa immagini random di rituali e cerimonie presi da film o documentari, tutte cose che sul momento liquidavo con "hm, sì, gente che crede nelle favole", non troppo diverso da quello che penso della gente che va in chiesa. Sta volta però le stavo vedendo con occhi diversi, mi sono reso conto che il punto non è recitare qualche gesto o frase, quelli sono solo i rimasugli di quello che è stato portato di qua dal sacerdote o dallo sciamano di turno, dove per loro era semplicemente quello che andava fatto, e poi ripetuti a pappagallo dagli altri; certe cose vanno vissute. (Non riesco a spiegarlo meglio di così.)
Così avevo deciso che parte del mio rituale era fumare dell'erba, mi siedo al tavolo di cucina, grindo una discreta quantità di erba, preparo la pipetta... in quel momento mi sentivo addirittura parte di un dipinto religioso, l'erba era il sacramento, la guardavo (si muoveva allegramente) con i palmi delle mani rivolti verso l'alto, come appunto si vede in certi dipinti. A quel punto vengo assalito da un dubbio atroce, so con certezza matematica che in quello stato, fumare vorrebbe dire perdere totalmente il controllo di me stesso, in quel momento ho capito l'importanza di avere un trip sitter fidato, stavo pure pensando di chiamare un amico, ma ho desistito, mi sono reso conto che nessuno sarebbe stato in grado di gestire la cosa; avevo il terrore che avrebbe potuto chiamare un'ambulanza o cose del genere. Sono stato diversi minuti cercando di affrontare ragionevolmente la cosa (e cercando di non finire in una spirale di paranoia nel mentre), da una parte non potevo rischiare quanto sopra, ma dall'altra non volevo rinunciare all'esperienza. Non avevo tanto paura per me, quanto di fare danni in casa, o qualunque altra cosa che avrebbe potuto attirare l'attenzione e mettermi in ridicolo (questo forse la dice lunga sul mio carattere...). Quindi mi preparo un protocollo, metto una bacinella con dell'acqua vicino al divano nel caso dovessi vomitare o se qualcosa dovesse andare a fuoco (alla fine avevo una coperta di pile e un accendino), mi preparo una bottiglia d'acqua con degli elettroliti per non disidratarmi, scottex e quant'altro. Era tutto in regola, inizio a fumare sempre assalito da tutte queste paranoie, dopo qualche tiro decido che forse è abbastanza, quindi mi alzo e mi nascondo la pipetta, ma a quel punto ho la paranoia opposta che mi sto perdendo qualcosa, quindi la riprendo e la finisco, mi dico di stare tranquillo che sto facendo tutto secondo le regole, che anche nella vita è così, che non riesco a togliermi di dosso l'ansia costante che ho anche quando le cose vanno bene, non ci sono abituato, non so gestirlo, cerco sempre il problema. Una canzone mi colpisce dalla playlist che stavo ascoltando, aveva un qualcosa di tribale, quindi decido di metterla in loop e di "rilassarmi".
Da quel momento, inizia la discesa all'inferno. Mi trovo con la testa a fare pensieri in loop, cerco di dare un senso a tutto questo e una catena infinita di pensieri mi porta all'idea che tutto si può riassumete in un punto o un disco (•), non esiste altro, è il tutto e il niente, è il presente e l'eternità, è una cosa così importante che solo uno stupido non se la tatuerebbe sul petto per ricordarsela ogni giorno della sua vita (sono uno stupido). Poi non so come ma dal precedente loop mi trovo a pensare a "un paradosso" o all'idea stessa del paradosso, nello stato mentale in cui sono non posso solo pensare a un paradosso in modo astratto, io devo viverlo, e a quel punto qualcosa in me si rompe, è come dividere per zero, è come un loop infinito nel senso informatico del termine, non è la prima volta che mi succede, ma mai in modo così stretto. Quindi per cercare di uscirci mi dico "non può essere un loop infinito, vedi, adesso sto pensando a X" e quindi penso a X, poi a un'altra cosa, poi a un'altra, cose random, ma velocissime, mi trovo a pensare a TUTTO in una spirale di depravazione sempre più oscura, mi passano davanti scene orribili, come scopare mi madre o sezionare mia nonna, ma vedo il tutto da una posizione distaccata, ormai mi ero convinto che ero definitivamente impazzito e che per quanto mi riguarda potevo davvero averle fatte quelle cose, ho dovuto fare pace con questa idea, con l'idea di aver perso tutto, era la fine, ero andato, la vita come la conoscevo fin'ora non sarebbe mai più tornata.
A questo punto i loop diventano anche fisici, provo a muovermi ma mi rendo conto che è impossibile, o meglio posso solo decidere di muovermi oppure no ma non posso decidere cosa fare, quindi decido e mi muovo, e in loop: cerco di prendere il telefono (giusto per capire dov'è non per fare qualche cazzata) non riuscendoci, cerco di togliermi la coperta di dosso non riuscendoci, qualunque cosa faccia ho comunque in mano il cavo delle cuffie, do un sorso all'acqua, cerco di vomitare, mi metto la pipa in bocca come per ingoiarla (!?), cerco di alzarmi ma non riesco a fare nemmeno un passo perché è come se avessi la bacinella e la bottiglia dell'acqua incollate ai piedi, quindi torno a sedermi, e poi tutto si ripete, ancora e ancora e ancora... ero posseduto.
Decido allora di non muovermi più, fissando la cucina, terrorizzato al solo pensiero di muovermi, e poco dopo mi paralizzo, riesco solo a fare smorfie con la faccia, quasi come se fossero tic, mi trovo intrappolato in questo corpo, ormai certo di esser pazzo e di aver fatto le peggiori cose, e adesso anche convinto di restare un vegetale per il resto della mia vita, mi dicevo "ecco quindi è così che ci si sente quando ti prende un colpo", mi immagino di vedere la luce del mattino che arriva e io sempre lì, il telefono che suona e io lì, il campanello, qualcuno bussa, qualcuno prima o poi sfonderà la porta e mi troveranno lì, probabilmente ancora facendo smorfie ogni 2 secondi. Non è la prima volta che mi succede qualcosa di intenso con le sostanze e credo di sapermela gestire ragionevolmente, quindi cerco di calmarmi e mi dico che è solo questione di tempo, ma questi loop stavano diventando di volta in volta sempre più opprimenti, e non sapevo quanto ancora avrei potuto resistere. Poi mi balena in testa un altro pensiero, e se devo andare in bagno? E infatti di lì a poco dovrò. Sempre come se fossi sui binari, in qualche modo mi dirigo verso il bagno e ho l'impressione di urinare per ore. Prendere la carta igienica mi risulta impossibile, in qualche modo torna al suo posto da sola, non so quanto tempo perdo in quel modo, prima di alzarmi dal cesso e vagare su e giù senza meta, vorrei tornare sul divano ma non posso, c'è la coperta sopra! La coperta in realtà ero io che non mi sono mai mosso dal divano e la cosa mi terrorizzava.
Piano piano stava calando e riesco a mettermi a letto, avevo un freddo indicibile, ma non riesco a dormire, mi ricordo che sono sempre a digiuno, quindi mi alzo per mangiare qualcosa e poi torno a letto, stavo ritornando alla normalità, dopo circa 8 ore di trip. Mi sveglio molto presto e mi sento abbastanza bene, solo decisamente provato da tutta questa cosa.
Vorrei avere una bella conclusione e una morale ma non ce l'ho. Non cerco approvazione, ho solo postato qui un resoconto dell'esperienza.
Ci ho pensato un po' prima di condividere questo report, ma magari qualcuno può essere interessato.
Premetto che sto ancora sperimentando con i dosaggi, in quanto credo di reagire alla psilocina in modo atipico.
Questo ultimo trip sono stati 21.5 g + purino di erba, è stata l'esperienza più terrificante della mia vita, ancora non so bene come vederla. La precedente erano 10.5 g + purino di erba ed aveva diversi tratti in comune dovuto al mix delle due sostanze ma è stata decisamente più docile. Assumo i funghi di tardo pomeriggio dopo aver digiunato dalla sera prima, ultimo pasto la cena. Nonostante a me non dispiaccia per nulla il sapore dei funghi secchi, anzi lo trovo particolarmente buono, buttarne giù quella quantità è stato non facile anche aiutandomi con della cioccolata 100% cacao, il sapore mi stava disgustando e la sensazione è durata per qualche tempo, ma niente di che.
Dopo una mezzora avverto una certa sonnolenza così decido di metter via il PC (stavo programmando per distrarmi nell'attesa) e di rilassarmi sul divano, nella penombra, ascoltando della musica. Cominciano a salire ad ondate sempre più forti come è ormai consuetudine, nei momenti più intensi noto delle lievi visuali ad occhi chiusi, niente di geometrico, solo sfumature di colore. Nel mentre anche a occhi aperti i colori stavano cambiando, i soliti stupendi bagliori verdi e magenta. Mi sentivo estremamente rilassato, se non che ho incominciato a battere i denti, ma non dal freddo, ho accettato la cosa e non mi ha dato particolarmente fastidio. Il tempo stava passando normalmente, mi godevo la musica e gli effetti (purtroppo privi di vere e proprie CEV), ormai l'appartamento aveva assunto un altro aspetto, era tutto moto più luminoso e uniforme, privo di difetti o dettagli inutili, non so come spiegarmi... In particolare, come sempre mi sorprendo del lavandino, che durante i trip è bellissimo (lol) e sembra anche molto più grande di quello che è. A quel punto decido di guardarmi allo specchio, è sempre affascinante, solitamente ho l'impressione di essere di gomma e mi diverto a vedere come mi cambia il volto facendo smorfie. Mi convinco che in quello stato riesco a percepire anche i più piccoli movimenti, quindi anche restando immobile mi diverto percepire questi piccoli cambiamenti della bocca o delle narici. Questa volta però mi sono guardato dritto negli occhi, a lungo, perdendo i confini dello specchio ero davvero di fronte a qualcuno, e quello che mi stava davanti non ero io, era familiare e diverso allo stesso tempo, è stato abbastanza intenso, ho la pelle d'oca anche adesso a scriverlo.
Poi mi sale, come spesso accade, un'incredibile eccitazione sessuale accompagnata, come spesso accade, dall'impossibilità di venire... Faccio sempre i miei trip da solo, non mi fido a coinvolgere qualcun altro, neanche la mia ragazza. Quindi decido di mettermi a guardare dei porno, mi sono reso conto che quel materiale costituisce degli stimoli incredibili per il cervello in quello stato, penso, sto vedendo animali, non siamo altro che quello, siamo solo carne che si muove... Anche le immagini ferme delle anteprime dei video si stanno ormai muovendo, soprattutto i capelli, e le ragazze sono diventate delle caricature di personaggi di anime giapponesi, occhi grandi, volto luminoso (non sono neanche fan delle anime giapponesi), è tutto bellissimo, ma non aiuta il mio scopo, quindi dopo un po', con estrema frustrazione, abbandono.
Non mi sono reso conto, ma così ho passato parecchio tempo e il trip stava salendo ancora, io però mi sentivo lucido (ovviamente non lo ero, almeno non nel vero senso del termine, non so spiegarmi) e mi stavo interrogando sulla cosa, come spesso accade mi chiedo "ma cosa diavolo è tutto questo?". Nel mentre mi era preso freddo e vagavo per l'appartamento con una coperta sulla testa per tenermi al caldo, e mi stava anche salendo una discreta nausea, credo in corrispondenza del picco locale dell'ondata, quindi diverse volte andavo verso il cesso a provare a vomitare, ma niente, alla fine avevo lo stomaco vuoto, e comunque dopo un po' ho fatto pace anche con quello, anzi ho trovato interessante vedere arcobaleni e macchie di colore mentre avevo la testa sulla tazza.
A quel punto stava maturando in me un pensiero, assolutamente serio: mi stavo depurando, questa è una cerimonia, io sono il sacerdote o lo sciamano che dir si voglia, sono chi fa da tramite, chi va dall'altra parte a vedere cosa c'è. Mentre facevo questi pensieri ero di nuovo allo specchio, coperta sulla testa, musica nelle orecchie e mi guardavo, dopo un po' la coperta stava diventando dei rasta, era un'immagine bellissima, avrei voluto catturarla. Ormai mi ero deciso che la dovevo fare questa cerimonia, nella mia testa ero abbastanza sobrio, immagino perché ormai mi ero abituato allo stato attuale, alle distorsioni e tutto quanto. Accendo candele, l'appartamento era come sempre tutto al buio, buio anche fuori, cerco con una fatica estrema di chiudere le persiane, pensando tra me e me "ma quanto è furbo sporgersi dalla finestra mentre sei fatto come un copertone?" [cit.] e ovviamente nella mia testa tutti i vicini mi stavano guardando, ma dovevo farlo, dovevo avere privacy per la mia cerimonia, per il mio rituale, qualunque cosa abbia voluto dire, non era nulla di definitivo, era una sensazione, era l'atmosfera che si respirava. A quel punto ho capito le origini e l'importanza dello sciamanesimo, c'è sempre stato un momento e/o un luogo nella storia dell'uomo dove si deve abbandonare lo stato standard di coscienza, un occasione di spingersi oltre, di esplorare, di fare qualcosa di intenso e di peso, qualcosa anche di pericoloso se vogliamo, fa parte di noi questa ricerca, è sempre stato così, e lo sarà sempre nonostante tutto quello che la società moderna cerca di inculcarci. Stavo rievocando nella mia testa immagini random di rituali e cerimonie presi da film o documentari, tutte cose che sul momento liquidavo con "hm, sì, gente che crede nelle favole", non troppo diverso da quello che penso della gente che va in chiesa. Sta volta però le stavo vedendo con occhi diversi, mi sono reso conto che il punto non è recitare qualche gesto o frase, quelli sono solo i rimasugli di quello che è stato portato di qua dal sacerdote o dallo sciamano di turno, dove per loro era semplicemente quello che andava fatto, e poi ripetuti a pappagallo dagli altri; certe cose vanno vissute. (Non riesco a spiegarlo meglio di così.)
Così avevo deciso che parte del mio rituale era fumare dell'erba, mi siedo al tavolo di cucina, grindo una discreta quantità di erba, preparo la pipetta... in quel momento mi sentivo addirittura parte di un dipinto religioso, l'erba era il sacramento, la guardavo (si muoveva allegramente) con i palmi delle mani rivolti verso l'alto, come appunto si vede in certi dipinti. A quel punto vengo assalito da un dubbio atroce, so con certezza matematica che in quello stato, fumare vorrebbe dire perdere totalmente il controllo di me stesso, in quel momento ho capito l'importanza di avere un trip sitter fidato, stavo pure pensando di chiamare un amico, ma ho desistito, mi sono reso conto che nessuno sarebbe stato in grado di gestire la cosa; avevo il terrore che avrebbe potuto chiamare un'ambulanza o cose del genere. Sono stato diversi minuti cercando di affrontare ragionevolmente la cosa (e cercando di non finire in una spirale di paranoia nel mentre), da una parte non potevo rischiare quanto sopra, ma dall'altra non volevo rinunciare all'esperienza. Non avevo tanto paura per me, quanto di fare danni in casa, o qualunque altra cosa che avrebbe potuto attirare l'attenzione e mettermi in ridicolo (questo forse la dice lunga sul mio carattere...). Quindi mi preparo un protocollo, metto una bacinella con dell'acqua vicino al divano nel caso dovessi vomitare o se qualcosa dovesse andare a fuoco (alla fine avevo una coperta di pile e un accendino), mi preparo una bottiglia d'acqua con degli elettroliti per non disidratarmi, scottex e quant'altro. Era tutto in regola, inizio a fumare sempre assalito da tutte queste paranoie, dopo qualche tiro decido che forse è abbastanza, quindi mi alzo e mi nascondo la pipetta, ma a quel punto ho la paranoia opposta che mi sto perdendo qualcosa, quindi la riprendo e la finisco, mi dico di stare tranquillo che sto facendo tutto secondo le regole, che anche nella vita è così, che non riesco a togliermi di dosso l'ansia costante che ho anche quando le cose vanno bene, non ci sono abituato, non so gestirlo, cerco sempre il problema. Una canzone mi colpisce dalla playlist che stavo ascoltando, aveva un qualcosa di tribale, quindi decido di metterla in loop e di "rilassarmi".
Da quel momento, inizia la discesa all'inferno. Mi trovo con la testa a fare pensieri in loop, cerco di dare un senso a tutto questo e una catena infinita di pensieri mi porta all'idea che tutto si può riassumete in un punto o un disco (•), non esiste altro, è il tutto e il niente, è il presente e l'eternità, è una cosa così importante che solo uno stupido non se la tatuerebbe sul petto per ricordarsela ogni giorno della sua vita (sono uno stupido). Poi non so come ma dal precedente loop mi trovo a pensare a "un paradosso" o all'idea stessa del paradosso, nello stato mentale in cui sono non posso solo pensare a un paradosso in modo astratto, io devo viverlo, e a quel punto qualcosa in me si rompe, è come dividere per zero, è come un loop infinito nel senso informatico del termine, non è la prima volta che mi succede, ma mai in modo così stretto. Quindi per cercare di uscirci mi dico "non può essere un loop infinito, vedi, adesso sto pensando a X" e quindi penso a X, poi a un'altra cosa, poi a un'altra, cose random, ma velocissime, mi trovo a pensare a TUTTO in una spirale di depravazione sempre più oscura, mi passano davanti scene orribili, come scopare mi madre o sezionare mia nonna, ma vedo il tutto da una posizione distaccata, ormai mi ero convinto che ero definitivamente impazzito e che per quanto mi riguarda potevo davvero averle fatte quelle cose, ho dovuto fare pace con questa idea, con l'idea di aver perso tutto, era la fine, ero andato, la vita come la conoscevo fin'ora non sarebbe mai più tornata.
A questo punto i loop diventano anche fisici, provo a muovermi ma mi rendo conto che è impossibile, o meglio posso solo decidere di muovermi oppure no ma non posso decidere cosa fare, quindi decido e mi muovo, e in loop: cerco di prendere il telefono (giusto per capire dov'è non per fare qualche cazzata) non riuscendoci, cerco di togliermi la coperta di dosso non riuscendoci, qualunque cosa faccia ho comunque in mano il cavo delle cuffie, do un sorso all'acqua, cerco di vomitare, mi metto la pipa in bocca come per ingoiarla (!?), cerco di alzarmi ma non riesco a fare nemmeno un passo perché è come se avessi la bacinella e la bottiglia dell'acqua incollate ai piedi, quindi torno a sedermi, e poi tutto si ripete, ancora e ancora e ancora... ero posseduto.
Decido allora di non muovermi più, fissando la cucina, terrorizzato al solo pensiero di muovermi, e poco dopo mi paralizzo, riesco solo a fare smorfie con la faccia, quasi come se fossero tic, mi trovo intrappolato in questo corpo, ormai certo di esser pazzo e di aver fatto le peggiori cose, e adesso anche convinto di restare un vegetale per il resto della mia vita, mi dicevo "ecco quindi è così che ci si sente quando ti prende un colpo", mi immagino di vedere la luce del mattino che arriva e io sempre lì, il telefono che suona e io lì, il campanello, qualcuno bussa, qualcuno prima o poi sfonderà la porta e mi troveranno lì, probabilmente ancora facendo smorfie ogni 2 secondi. Non è la prima volta che mi succede qualcosa di intenso con le sostanze e credo di sapermela gestire ragionevolmente, quindi cerco di calmarmi e mi dico che è solo questione di tempo, ma questi loop stavano diventando di volta in volta sempre più opprimenti, e non sapevo quanto ancora avrei potuto resistere. Poi mi balena in testa un altro pensiero, e se devo andare in bagno? E infatti di lì a poco dovrò. Sempre come se fossi sui binari, in qualche modo mi dirigo verso il bagno e ho l'impressione di urinare per ore. Prendere la carta igienica mi risulta impossibile, in qualche modo torna al suo posto da sola, non so quanto tempo perdo in quel modo, prima di alzarmi dal cesso e vagare su e giù senza meta, vorrei tornare sul divano ma non posso, c'è la coperta sopra! La coperta in realtà ero io che non mi sono mai mosso dal divano e la cosa mi terrorizzava.
Piano piano stava calando e riesco a mettermi a letto, avevo un freddo indicibile, ma non riesco a dormire, mi ricordo che sono sempre a digiuno, quindi mi alzo per mangiare qualcosa e poi torno a letto, stavo ritornando alla normalità, dopo circa 8 ore di trip. Mi sveglio molto presto e mi sento abbastanza bene, solo decisamente provato da tutta questa cosa.
Vorrei avere una bella conclusione e una morale ma non ce l'ho. Non cerco approvazione, ho solo postato qui un resoconto dell'esperienza.