Prima Ayahuasca - Albero del pensiero
Inviato: dom set 23, 2018 11:12 pm
Ciao a tutti! Sto per raccontare la mia prima esperienza con l'Ayahuasca, vorrei poter trasmettere tutto ciò che ho vissuto ma si sa, le parole hanno un grande limite.
Ho fatto bollire il giorno prima dell'assunzione 40 grammi di Caapi e 40 di Chacruna separatamente per qualche ora, è stata emozionante anche la preparazione. Il dosaggio non è alto, ma su un esile diciassettenne di 60-65 kg ha avuto modo di agire.
Arriva la notte dell'assunzione, vado con due amici (che poi staranno per conto loro, erano presenti per sicurezza in caso qualcosa andasse storto) in un prato all'aperto su un'altura della mia città, la vista è stupenda. Mi rilasso, bevo il Caapi e mezz'ora dopo la Chacruna. Metto le cuffie con musica super tranquilla che mi cullerà durante l'esperienza, mi sdraio ad occhi chiusi in attesa dei primi effetti.
Pian piano arriva un senso di stordimento e nausea, sempre più intenso, non sapevo se dopo il vomito sarebbe scomparso, ma mi dico tranquillamente che andrà come deve andare. Vomito, farlo mi fa molto male fisicamente, più del normale, ma lo vedo come il liberarmi dei miei mali. Vado a svuotare il secchio, camminare non è mai stato così difficile. Mi risdraio sul mio telo e mi ci avvolgo, non più nauseato, ma provo ancora un po' di dolore fisico e un senso di stordimento che andrà però ad affievolirsi fino a svanire più tardi. Qualcosa mi obbliga a chiudermi in posizione fetale, ancora non lo sapevo ma stavo facendo il "bozzolo" per diventare poi "farfalla". Inizia il cammino verso questa metamorfosi. Le prime visual sono delle geometrie che si fanno sempre più complesse, fino a ritrovarmi sdraiato su una nave in mare guardando il sole. Nel mentre penso a molte persone che fanno parte della mia vita. Tra queste, mio nonno, morto qualche anno fa, lutto che mi ha ferito molto. Ero ancora piccolo per poter godere a pieno della sua personalità e della sua saggezza, che ho potuto conoscere solo dai racconti di mia madre. Abbiamo lo stesso nome e da quello che so siamo molto simili. Ho pianto, poi dico "Non darmi solo il tuo nome, dammi il tuo spirito", per poi accorgermi che il suo spirito è in qualche modo già dentro me. Penso poi alla mia ragazza, che nonostante l'età reputo donna. Riscopro il mio amore per lei, vorrei averla lì perché mi accompagni nell'esperienza, vorrei abbracciarla, farci l'amore. Ora le persone lasciano spazio ai miei pensieri, man mano che penso vedo su sfondo nero un albero d'oro disegnato da una semplice linea che si dirama e arriccia con il procedere del pensare.
(Do all'esperienza questo titolo perché, al contrario di ciò che mi aspettavo, l'esperienza mi ha dato molti più pensieri che visual, il senso di stordimento iniziale aveva lasciato spazio a una sorta di "super lucidità" che mi ha fatto ragionare tantissimo e sono contentissimo così)
Inizialmente penso alle mie responsabilità che, in quanto adolescente, vedo piano piano aumentare nella mia vita. Mi rendo conto di dover inziare a prendere seriamente molte cose e diventare uomo, per la mia famiglia, per le persone che credono in me, per me. Mentre penso sento che il mio corpo rannicchiato è malato di "essere materia", sento che il mio spirito sta salendo verso il cielo, tendendo a un luogo dove esiste il pensiero puro, perfetto. Arrivo poi a ragionare sull'esistenza, fatta di opposti: bene e male, luce e buio etc. ma soprattutto essere e non essere. Mi rendo conto della paradossalità dell'esistenza, poiché nulla si genera dal nulla, quelle particelle che hanno formato il big bang devono pur essere saltate fuori da qualcosa e qualcosa dev'essere saltato fuori dal nulla (paradosso). Questo mondo, questo universo potrebbe quindi non essere, non esistere, non è necessario. Eppure è, esiste. Apro gli occhi, mi metto seduto, mi guardo intorno. Sono meravigliato da tutto ciò che vedo, che potrebbe non esistere eppure è qui intorno a me. Accarezzo l'erba, continuando a ripetere "È vita, è vita, è vita...". Mi sento come un bambino appena nato, che ha la capacità di meravigliarsi di tutto ciò che lo circonda, ma effettivamente io sono rinato, ho completato la metamorfosi. Piango di gioia, perché sono vivo in mezzo a cose vive, nonostante io e queste cose non siamo necessarie. Torna uno dei miei due amici, che erano andati a mangiare, l'altro era rincasato. Vedendomi seduto, con gli occhi aperti, e vedendo che mi sono accorto di lui, mi chiede come sta andando. Si siede accanto a me e iniziamo una conversazione in cui io, con voce tremante, ancora estasiato, cerco inutilmente di mettere insieme parole per trasmettere ciò che stavo vivendo, lui finge di capirmi per farmi felice. Quando le parole non sono sufficienti, mi blocco e dico "è wow". Mi chiede se voglio una sigaretta, accetto volentieri, provo a rollarla ma non riesco quindi lo fa lui. Si alza in piedi per fumare, non so come lo faccio anche io. Mette "Wish you were here", io contentissimo. Fumiamo e ascoltiamo musica finché non accade una cosa stranissima: sento la musica andare velocissima. Pensando sia un errore di riproduzione gli chiedo se sentisse normale la musica, affermativo. Il dialogo avviene a velocità normale, provo a cantare e sento di farlo a velocità normale, eppure sono a tempo su quella musica che sento scorrere molto più veloce. Così mi chiedo cos'è il tempo...
Gli effetti scendono mentre continuiamo a parlare.
Sono davvero felice dell'esperienza, completamente diversa dalle mie aspettative. Spero la lettura sia piaciuta e magari qualcuno possa trovare qualcosa di utile in queste limitate parole. Purtroppo non posso scrivere tutto, un po' perché non saprei come spiegare certe cose, un po' perché dei pensieri sono inevitabilmente persi, un po' perché dovrei scrivere un libro per parlare e interpretare a pieno l'esperienza. Per la prossima volta penso di alzare la dose a 60 e 60. Grazie dell'ascolto, auguro a tutti una buona vita.
Rullo
Ho fatto bollire il giorno prima dell'assunzione 40 grammi di Caapi e 40 di Chacruna separatamente per qualche ora, è stata emozionante anche la preparazione. Il dosaggio non è alto, ma su un esile diciassettenne di 60-65 kg ha avuto modo di agire.
Arriva la notte dell'assunzione, vado con due amici (che poi staranno per conto loro, erano presenti per sicurezza in caso qualcosa andasse storto) in un prato all'aperto su un'altura della mia città, la vista è stupenda. Mi rilasso, bevo il Caapi e mezz'ora dopo la Chacruna. Metto le cuffie con musica super tranquilla che mi cullerà durante l'esperienza, mi sdraio ad occhi chiusi in attesa dei primi effetti.
Pian piano arriva un senso di stordimento e nausea, sempre più intenso, non sapevo se dopo il vomito sarebbe scomparso, ma mi dico tranquillamente che andrà come deve andare. Vomito, farlo mi fa molto male fisicamente, più del normale, ma lo vedo come il liberarmi dei miei mali. Vado a svuotare il secchio, camminare non è mai stato così difficile. Mi risdraio sul mio telo e mi ci avvolgo, non più nauseato, ma provo ancora un po' di dolore fisico e un senso di stordimento che andrà però ad affievolirsi fino a svanire più tardi. Qualcosa mi obbliga a chiudermi in posizione fetale, ancora non lo sapevo ma stavo facendo il "bozzolo" per diventare poi "farfalla". Inizia il cammino verso questa metamorfosi. Le prime visual sono delle geometrie che si fanno sempre più complesse, fino a ritrovarmi sdraiato su una nave in mare guardando il sole. Nel mentre penso a molte persone che fanno parte della mia vita. Tra queste, mio nonno, morto qualche anno fa, lutto che mi ha ferito molto. Ero ancora piccolo per poter godere a pieno della sua personalità e della sua saggezza, che ho potuto conoscere solo dai racconti di mia madre. Abbiamo lo stesso nome e da quello che so siamo molto simili. Ho pianto, poi dico "Non darmi solo il tuo nome, dammi il tuo spirito", per poi accorgermi che il suo spirito è in qualche modo già dentro me. Penso poi alla mia ragazza, che nonostante l'età reputo donna. Riscopro il mio amore per lei, vorrei averla lì perché mi accompagni nell'esperienza, vorrei abbracciarla, farci l'amore. Ora le persone lasciano spazio ai miei pensieri, man mano che penso vedo su sfondo nero un albero d'oro disegnato da una semplice linea che si dirama e arriccia con il procedere del pensare.
(Do all'esperienza questo titolo perché, al contrario di ciò che mi aspettavo, l'esperienza mi ha dato molti più pensieri che visual, il senso di stordimento iniziale aveva lasciato spazio a una sorta di "super lucidità" che mi ha fatto ragionare tantissimo e sono contentissimo così)
Inizialmente penso alle mie responsabilità che, in quanto adolescente, vedo piano piano aumentare nella mia vita. Mi rendo conto di dover inziare a prendere seriamente molte cose e diventare uomo, per la mia famiglia, per le persone che credono in me, per me. Mentre penso sento che il mio corpo rannicchiato è malato di "essere materia", sento che il mio spirito sta salendo verso il cielo, tendendo a un luogo dove esiste il pensiero puro, perfetto. Arrivo poi a ragionare sull'esistenza, fatta di opposti: bene e male, luce e buio etc. ma soprattutto essere e non essere. Mi rendo conto della paradossalità dell'esistenza, poiché nulla si genera dal nulla, quelle particelle che hanno formato il big bang devono pur essere saltate fuori da qualcosa e qualcosa dev'essere saltato fuori dal nulla (paradosso). Questo mondo, questo universo potrebbe quindi non essere, non esistere, non è necessario. Eppure è, esiste. Apro gli occhi, mi metto seduto, mi guardo intorno. Sono meravigliato da tutto ciò che vedo, che potrebbe non esistere eppure è qui intorno a me. Accarezzo l'erba, continuando a ripetere "È vita, è vita, è vita...". Mi sento come un bambino appena nato, che ha la capacità di meravigliarsi di tutto ciò che lo circonda, ma effettivamente io sono rinato, ho completato la metamorfosi. Piango di gioia, perché sono vivo in mezzo a cose vive, nonostante io e queste cose non siamo necessarie. Torna uno dei miei due amici, che erano andati a mangiare, l'altro era rincasato. Vedendomi seduto, con gli occhi aperti, e vedendo che mi sono accorto di lui, mi chiede come sta andando. Si siede accanto a me e iniziamo una conversazione in cui io, con voce tremante, ancora estasiato, cerco inutilmente di mettere insieme parole per trasmettere ciò che stavo vivendo, lui finge di capirmi per farmi felice. Quando le parole non sono sufficienti, mi blocco e dico "è wow". Mi chiede se voglio una sigaretta, accetto volentieri, provo a rollarla ma non riesco quindi lo fa lui. Si alza in piedi per fumare, non so come lo faccio anche io. Mette "Wish you were here", io contentissimo. Fumiamo e ascoltiamo musica finché non accade una cosa stranissima: sento la musica andare velocissima. Pensando sia un errore di riproduzione gli chiedo se sentisse normale la musica, affermativo. Il dialogo avviene a velocità normale, provo a cantare e sento di farlo a velocità normale, eppure sono a tempo su quella musica che sento scorrere molto più veloce. Così mi chiedo cos'è il tempo...
Gli effetti scendono mentre continuiamo a parlare.
Sono davvero felice dell'esperienza, completamente diversa dalle mie aspettative. Spero la lettura sia piaciuta e magari qualcuno possa trovare qualcosa di utile in queste limitate parole. Purtroppo non posso scrivere tutto, un po' perché non saprei come spiegare certe cose, un po' perché dei pensieri sono inevitabilmente persi, un po' perché dovrei scrivere un libro per parlare e interpretare a pieno l'esperienza. Per la prossima volta penso di alzare la dose a 60 e 60. Grazie dell'ascolto, auguro a tutti una buona vita.
Rullo