ESEGESI DELL'AYAHUASCA PER PRINCIPIANTI
Inviato: lun nov 12, 2018 6:27 pm
lui dice che dopo che vi siete profondamente interessati all'ayahuasca e avete letto tutto quello che riuscite a trovare dentro e fuori questo forum, potete leggere questo:
CAPITOLO PRIMO
"da anni sento parlare di ayahuasca e negli ultimi due ho cominciato ad interessarmene più vivamente. negli ultimi mesi ho studiato tutto ciò che sono riuscito a trovare sul web, ho provato a consultarmi con amici con cui assumo sostanze, ma dato il loro scarso interesse ho deciso di proseguire gli studi da solo, finché qualche settimana fa ho acquistato alcuni ingredienti. non l'avevo mai assunta, né cucinata prima. ecco com'è andata.
PARTE TECNICA PREPARAZIONE:
50 gr di banisteriopsis caapi e 10 gr di mimosa hostilis (entrambe shredded).
DOMENICA 4: ho frullato (sì, col frullatore elettrico) separatamente le due radici. le ho messe in due piccole insalatiere in freezer per un paio d'ore. dopodiché le ho tirate fuori, ho preso due pentole grandi d'acciaio e riposto all'interno rispettivamente le due piante. ho riempito d'acqua, non facendo un calcolo litri/grammi, semplicemente TANTA acqua. tipo fra i 5 e i 10 litri (un po' di più nella caapi che nella mimosa). ho acceso i fuochi e aggiunto uno "scherzo" di succo di limone, appena una spruzzata di quello comprato. ho fatto bollire forte la caapi per 3 ore abbondanti e sobbollire (una bolla qua e là o nessuna bolla) la mimosa per 3 ore abbondanti. ho preso due posatini di lino abbastanza "larghi di maglie" e ho filtrato in due barattoli strizzando parecchio. ovviamente il liquido della caapi era molto meno di quello della mimosa (anche se c'era più acqua nella pentola della caapi), per via delle differenti intensità di cottura. i barattoli col liquido sono andati in frigo. i solidi rimasti nei posatini li ho recuperati con pazienza e messi in due piccole insalatiere in freezer.
LUNEDÌ 5: ho rimesso i solidi congelati nelle rispettive pentole (ognuna col suo mestolo di legno assegnato) e di nuovo ho riempito d'acqua come il primo giorno. ho fatto bollire forte la caapi per 3 ore abbondanti e sobbollire la mimosa per 3 ore abbondanti. durante la cottura ho nuovamente aggiunto lo "scherzo" di limone e spostato un cucchiaino di radice solida di caapi nella pentola della mimosa per acidificare ancora un po'. ho preso i due posatini e ho filtrato in due barattoli strizzando parecchio. i barattoli col liquido sono andati in frigo. i solidi rimasti nei posatini li ho messi in due piccole insalatiere in freezer.
MARTEDÌ 6: ho rimesso i solidi congelati nelle rispettive pentole (ognuna col suo mestolo di legno assegnato) e di nuovo ho riempito d'acqua come i giorni precedenti. ho fatto bollire forte la caapi per 3 ore abbondanti e sobbollire la mimosa per 3 ore abbondanti. durante la cottura ho nuovamente aggiunto lo "scherzo" di limone e spostato un ulteriore cucchiaino di radice solida di caapi nella pentola della mimosa. ho preso i due posatini e ho filtrato in due barattoli strizzando parecchio. i barattoli col liquido sono andati in frigo. i solidi rimasti nei posatini li ho messi in due piccole insalatiere in freezer.
MERCOLEDÌ 7: ecco qui potrei aver fatto una quarta bollitura ma non ricordo.
VENERDÌ 9: la sera ho fatto le prime ore di riduzione. potrebbero essere state 2, 3 o 4. avevo molto liquido alla fine delle bolliture, quindi una prima parte della riduzione la devo aver fatta nelle pentole stesse col fuoco al minimo, dopodiché ho spostato i liquidi in pentolini più piccoli (uno di vetro e uno d'acciaio...comunque non d'alluminio) per continuare la riduzione a bagnomaria.
SABATO 10: ho ripreso l'infinita riduzione, che suddivisa in due giorni è durata un totale di 10 ore circa, per arrivare ad ottenere due mezzi bicchieri di roba. alle ore 16.00 ho assunto la caapi, avvertendone il lieve torpore nell'arco di una ventina di minuti. alle 16.30 ho assunto 3/5 di mimosa, cominciando a sentirne i primi effetti estranianti più o meno nello stesso arco di tempo. approssimativamente il picco è durato un'ora, la parte "leggera" un'altra ora. dunque, alle 19.00 ho assunto i restanti 2/5 di mimosa, giusto sullo scemare quasi totale degli effetti precedenti. piacevole risalita, meno "cattiva" della prima, della durata totale di circa un'oretta. diciamo che per le otto e mezzo era finito tutto.
DOMENICA 11: ho provato a fare la "slavata" alla @Benway, ma ottenendo solo un lievissimo intorpidimento e vaga confusione dei sensi (reale, no placebo).
PARTE EMPIRICA-ESPERIENZIALE-SPIRITUALPSICHEDELICA
(comprensiva ahimé di lunga introduzione)
ho avuto molte discussioni con la mia ragazza riguardo gli psichedelici e le droghe in genere. dopo 3 o 4 esperienze con lsd nei miei primi vent'anni, a 24 mi sono messo con lei, la quale mi ha detto che era l'ora che io ci dessi un taglio con "quella roba". io mi sono detto che era ok, che non avevo avuto particolari rivelazioni dalla sostanza (voglio dire, sì, percezioni alterate ed amplificate flusso di pensieri e creatività...ma tutto vissuto in maniera abbastanza ricreativa) e che quindi ne potevo fare a meno. dico però a mio fratello di nascosto di drogarmi almeno una volta ancora a mia insaputa entro i miei trent'anni. passano SEI anni, e per i miei 30 mio fratello e i miei amici mi rapiscono per portarmi ovviamente ad amsterdam, ma nessuno parla di droghe. notare che andiamo IN MACCHINA (perché i miei amici sono idioti) e quindi con DUE macchine, impiegando tutta la prima giornata a viaggiare. la seconda è un po' "turistica", ovvero si fuma di tutto e a caso trascinandosi da un posto all'altro. su 8 persone, il penultimo giorno in 4 decidiamo che ci va di prendere i funghi e così battesimo con gli atlantis: dico battesimo perché ciò che ho provato in quel contesto non c'entrava niente con quello che avevo provato diverse volte con l'lsd. è stata una vera e propria rivelazione, un'epifania.
l'accordo con i miei amici era che la mia ragazza non doveva sapere niente. la mia idea (quella decisione presa a 24 anni) era quella di di drogarmi un'ultima volta, vedere un paio di draghi viola e tornarmene a casa pronto per entrare nell'età adulta dei 30. ora so bene che quello che a vent'anni puoi pensare dei trenta è una marea nera di cazzate.
l'esperienza è stata talmente importante che appena tornato a casa sono stato io a dirlo direttamente alla mia ragazza: ci avevo rimuginato tutto il tempo e avevo capito che non potevo non dirle niente. prima reazione: mi fa un po' il culo ma diciamo col sorriso (scoprirò in seguito che semplicemente non aveva avuto il tempo di metabolizzare). passano giorni/settimane. seconda reazione: incazzatura. terza reazione: cazzi neri. poi le prime comprensioni, spesso accompagnate da subitanei passi indietro, generando così incazzature anche mie, and so on. sono passati quasi due anni e nel frattempo con mio fratello e altri due amici abbiamo creato questo piccolo gruppo di psiconauti, che vanno alla ricerca, coltivano, etc.
FATTO STA che qualche settimana fa mi decido ad attraversare la città per recarmi presso l'unico posto che poteva avere gli ingredienti che mi servivano, approfittando di un buco del lavoro. e incredibile, appena uscito incrocio la mia ragazza che per qualche motivo ha finito di lavorare prima, scoprendo che un suo collega le ha appena regalato...un legnetto di palo santo.
reduce dalla lettura di "considerazioni su un ciclo di changa" mi esalto e viene fuori il motivo per cui IO mi trovo dall'altra parte della città. e così cominciamo a parlare e si prospetta l'ennesima discussione delle ultime che sono comunque piuttosto calme e ci troviamo abbastanza. senonché...io le spiego che voglio fare da solo. allora lei cambia la sua prospettiva e di colpo non solo mi dice che va bene, ma che mi farà lei da sitter. io rimango stupito, ma prendo e porto a casa.
qualche giorno dopo comincia la cottura.
DOMENICA 4: mentre cucino voglio fare una sorta di percorso musicale autobiografico di gioventù. sono uno un po' all'antica e mi piacciono i cosiddetti "supporti fisici". mi rendo conto che in casa mia l'unico che funziona in questo momento è il giradischi, così mi ritornano in mente i miei 18 anni quando ne ebbi uno per la prima volta, ereditato da mio padre. frugo tra i vinili e gli album che trovo sono più o meno gli stessi di allora. decido quindi un ordine in cui andare e comincio col mettere su "four way street" di csn&y (per i fissati: nell'arco della settimana seguono "made in the shade" degli stones, "tarkus" elp, "inagaddadavida" iron butterfly, "maiden japan" dei maiden, "bat out of hell" meat loaf per chiudere con "tubular bells")
LUNEDÌ 5: a pranzo mangio pochino. il pomeriggio vado avanti a cuocere e dischi. su consiglio, cospargo la sala di palosanto (grazie amore) e alla sera ho una cena che non posso rimandare, quindi sono "costretto" a mangiare spaghetti pomodoro e ricotta, polpettone fritto e vino. non mi arrendo, riprenderò domani.
MARTEDÌ 6: al mattino cucinare e dischi. palosanto ovunque. a pranzo l'ultimo alimento fuoriluogo: una di quelle specie di merenda-yogurt con sopra la roba rossa. alla sera comincia la durezza: pollo all'acqua e insalata.
MERCOLEDÌ 7: cottura, dischi, palosanto. è l'ultimo giorno che assumo caffè.
GIOVEDÌ 8: giornata della vera tempra dello spirito. io e mio fratello dobbiamo andare a suonare a roma, pernottare lì e rincasare il giorno dopo. a lui non ho ancora detto niente, non ne ho avuta occasione. viene in mio "soccorso" un mal di testa con possibile influenza, e più o meno riesco a usarlo come scusa tutta la sera per non bere quei vini meravigliosi, non mangiare quei piatti che so che mi sognerò la notte, vai avanti forza. insalata portata da casa.
VENERDÌ 9: comincio a realizzare che ci siamo quasi, è il giorno dopo. la sera comincio la riduzione con il penultimo disco "bat out of hell", che mi mette di ottimo umore. la dieta rimane invariata: tutto ciò che ho mangiato da martedì sera a...ad oggi ora che ci penso, si divide fra petto di pollo (cotto con acqua, niente olio), petto di tacchino (idem), foglie di lattuga con pochissimo olio crudo e poco sale, scalogno crudo da aggiungere alla suddetta, mele, carote (UNA), mozzarella light (UNA). forse quando avrò finito di scrivere tutto questo mangerò la mia seconda carota.
SABATO 10: time has come. mi sveglio di buon'ora (per il sabato mattina di un musicista...le dieci) e rimetto a posto tutto ciò che mi urta in casa, lavo e spazzo quel che si può mentre la riduzione va avanti. digiuno totale. riesumo tutte le cazzate "etniche" che avevo in camera da ragazzo e cospargo la mia grande sala di questi oggetti mentre la ragazza dorme. quando si sveglia, prendo tutte le coperte spesse che ho, circa 7-8, e le stendo al centro della stanza. palosanto a tuono. incenso rain forest direttamente dagli anni zero. candele. verso le 16 sono pronto per la caapi. la mia ragazza mi dice che starà in camera e al limite ogni tanto passerà a vedere come sto, tipo per fare la pipì. le consiglio di guardarsi un film con le cuffie. ci baciamo e salutiamo. bevo la liana e metto su finalmente il primo lato di tubular bells usandolo come intervallo tra caapi e mimosa. accendo una sigaretta.
alle 16.30 dunque bevo i primi 6gr circa di mimosa. la guardo e mi chiedo se lo sto facendo davvero, e cos'è che sto facendo. manda giù, è quel che cercavi. passano dieci minuti nel silenzio, forse un quarto d'ora e comincio ad avvertire un...qualcosa, niente di che, semplicemente un qualcosa. mi alzo e comincio a guardarmi intorno per vedere se la realtà cambia. per qualche motivo sono leggermente più nervoso e voglio vedere gli ultimi minuti di luce del giorno, quindi apro la porta di camera e dico alla ragazza che vado fuori in giardino (sì, sono un trentunenne con giardino...neanche io l'avrei mai detto) a fumare una sigaretta. lei mi chiede se sto bene, io dico di sì. mi aggiro fuori, cercando di capire se quello che vedo è normale, uguale, più o meno, insomma se è diverso dal solito. capiamoci, ho fatto tutto da solo e non l'ho mai assunta prima, intanto non avevo un termine di paragone, e poi non riuscivo a capire se si trattasse di placebo. pian piano c'è un lievissimo cambiamento di percezione, fuori è freddo, è piovuto durante le ultime due settimane, è tutto un po' freddo, goccioloso e distaccato. però sento che qualcosa sta accadendo. finisco la sigaretta, rientro e mi siedo sul giaciglio di coperte. dopo un poco avverto una strana "presa" alla testa, da dietro fino all'inizio della fronte. comincio a "sentirmi i denti in bocca" mi tornano in mente gli effetti dell'lsd di anni prima. seduto a gambe incrociate, mi concentro su un quadrato della coperta di lana a scacchi davanti a me e gli effetti veri cominciano a salire. dalle 16 ad ora, che sono circa le 17 c'è sempre stato un sottotono di paura in qualche modo. poi in generale sono uno che la tiene bene eh. a questo punto un mix di cose: la solita sensazione di quando sale la sostanza psichedelica del "che ti aspettavi? tutto è come è. ora lo sai, ma lo sapevi già" anche se un po' più cattiva, che mi trova a dondolare leggermente ripetendo "ho capito, ho capito, ho capito", poi qualche pensiero a cui suppongo dovermi lasciare andare, in quanto nei giorni precedenti mi sono chiesto quali sarebbero stati i miei traumi, allora provo a pensare a questo e quello, ma niente mi da soddisfazione (ho capito, ho capito), poi comincio a chiedermi se sto bene o male, e se deve peggiorare o cosa, ma a questo punto si innesta il pensiero della ragazza, cosa starà pensando, e se viene di qua e mi chiede se sto bene, io ho questa faccia qua come faccio a farle capire che sto bene, o forse no non sto un cazzo bene, starà in pensiero e tutto questo ping-pong di pensieri sul cosa lei penserà di come io sto in base a...insomma, l'arco di forse un venti minuti o poco più di effetto pieno mi porta a optare per la cosa che mi sembra più semplice. la chiamo, così lei sta un po' con me, io vedo che sta bene, lei vede che non sto bene ma le spiego che non è nulla di grave, in sé è dato più che altro da questo intreccio di fattori. e così appena dico il suo nome a voce alta, una sola volta, la mia voce suona già di per sé rassicurante, e mi rendo conto che la situazione è difficile ma non impossibile. lei arriva, e ovviamente...nonostante abbia avuto quel tipo di formazione data da una famiglia con storie di droga alle spalle che consiste più o meno nel complesso concetto di LE DROGHE NO, lei si rivela perfettamente all'altezza. non mi guarda strano, non insinua che forse sto troppo male, non niente. viene lì e mi dice stai male amore? io le dico un pochino, ma mi andava che stavi un po' con me, se ti va fumiamo una sigaretta. certo.
insomma trascorro il resto del viaggio con lei, e dite quel che vi pare, secondo me è stata un'ottima idea. la parte restante del picco è abbastanza difficile da gestire: senso di spersonalizzazione fortissimo, decomposizione della realtà molto marcata, mille realtà mischiate. e che ti aspettavi, direte voi. non lo so, io mi aspettavo i miei traumi. e mi aspettavo forse che fosse un po' meno frenetico. tutto cambia di continuo e "tutti i tipi di tutto" cambiano di continuo e "tutti i generi di tutti i tipi di tutto" cambiano di continuo e così via. a tratti cose tipo non so se ho freddo o se ho le gambe. va un po' oltre la sinestesia, no? non riesco a concentrarmi su niente, provo occhi chiusi occhi aperti, seduto sdraiato, parlare o zitto, guardare o ascoltare, non c'è niente che io possa portare avanti per un po', niente su cui riesca a rimanere concentrato, solo un grande caos. poi per carità, una volta accettato non spaventa così tanto...in compagnia.
lentamente il picco passa e trascorro un'altra ora a fumare, parlare, cercare di spiegare, ridere, provare varie posizioni, stare "mollo" (cosa che a me viene molto difficile), infine rimettere su sempre il primo lato di tubular bells. sì, qualche visual da "godersi" ma niente di che (o meglio, bisognerebbe aprire un capitolo a parte...forse lo faccio in fondo). poi prendo i restanti 4 gr. di mimosa quando tutto è tornato praticamente normale e aspetto. risalita interessante, mi fa pensare che forse avrei dovuto fare il contrario: spaventarmi prima, sverginarmi prima con poco e poi godermi una toma un po' più sostanziosa. ad ogni modo, butto su finalmente il secondo lato di tubular bells e ce lo godiamo al buio (in realtà spendo la maggior parte del rinforzino a cercare di tappare una finestra da cui entra luce perché sono forse finalmente pronto a godermi un po' gli occhi chiusi come si deve). per le otto e mezzo tutto è normale.
la sera scongelo di nuovo i solidi e comincio a farli andare 2/3 ore per la slavata.
DOMENICA 11: faccio andare, andare ancora, e fra bollitura e riduzione in totale un 10 ore partono. quando finisce l'acqua nella caapi la filtro (stavolta con un colino) e comincio a ridurre il liquido mentre il solido lo aggiungo tutto alla mimosa per acidificare ancora e facilitare l'estrazione, oltre ai soliti "scherzi" di limone (un po' più sostanziosi a sto giro). finisco di ridurre e assumo senza grossi risultati.
LUNEDÌ 12: sono qui a scrivere questo da ore. non ho ancora smesso la dieta per sicurezza.
CONSIDERAZIONI FINALI
LA RICETTA: siccome ha funzionato credo che per ora cambierò poca roba, non le piante comunque. per esempio, eviterò il posatino di lino per filtrare con il colino, in quanto non sono preoccupato dai residui grossi, anzi, voglio ottenere il massimo, mentre il posatino si macchia e trattiene un po' di liquido. eviterò la slavata del giorno dopo, ma ho tenuto da parte in una sola insalatiera la caapi e la mimosa usate questa settimana: credo le metterò nella pentola della mimosa, magari all'ultima bolllitura la prossima volta. forse invece da un lato potrei provare un po' più di caapi, e assumere la mimosa prima 4gr e poi 6. d'altro canto mi viene da dire che siccome ci vuole così tanto a prepararla, potrei raddoppiare le dosi e congelarne metà. che dite?
IL VOMITO: io non ho vomitato. né alla prima, né alla seconda, né ieri sera il risciacquo. così come mi chiedo perché alcuni si inventIno mille tecniche impossibili per non sentire il gusto dei funghi. perché non lo devi sentire? è quello. abbandonatici. accettalo. esploralo, perché non è poi così schifoso. e poi boh mi sembra brutto e occidentale il fatto di voler prendere la sostanza psichedelica ma senza avere nulla di "bruttocattivo". se vuoi i funghi devi mangiare i funghi e poche menate. se vuoi l'aya...diciamo che non conoscendo il sapore (e ho scoperto che la caapi fa schifo, e forse la mimosa fa ancora più schifo) ho seguito il consiglio di @ayaxxx del cubetto di mela. chissà perché quel termine mi era rimasto impresso in tutti questi giorni e oh...ha funzionato. comunque fa schifo, ma ce n'è di cose che fanno schifo nella vita. trovo personalmente più fastidioso l'odore dell'ipersoap.
LE VISUALS: allora premetto che per me le visuals NON sono così importanti, quantomeno dal momento che non sono mai state come me le aspettavo io. dalle prime volte con lsd, da quella famosa ad amsterdam coi tartufi magici in cui SPERAVO PROFONDAMENTE DI VEDERE I DRAGHI VIOLA, così come tutte le ultime volte con cubi e lance nostrane, ho capito che le "allucinazioni" vere e proprie non esistono, non con questi mezzi quantomeno. o forse non per me. esistono distorsioni della realtà, che a me interessano fino ad un certo punto. belle, ma non sono qui per questo.
IL VIAGGIO: in realtà fino a qui ho trovato poche differenze con altri allucinogeni. mi sembrava solo tutto molto più caotico, più confuso. e devo aggiungere ahimé, che non ho trovato grandi nuove verità...riassumerei con:
- per brevissimo tempo riconferme di verità precedenti e losaichelosochelosai etc;
- caos totale per un'ora;
- momenti piacevoli un po' frammentari fino alla fine.
non è che abbia grandi pretese del tutto e subito (non sono proprio il tipo) semplicemente mi spiace un po' che non sembra essermi "rimasto" niente.
ma forse non era proprio un viaggio, era più un fare la conoscenza con l'ayahuasca e una sostanza mai provata, mai cucinata, in casa mia per la prima volta con la mia ragazza (per quanto ci siamo avvicinati lei ha paura, non mi ha mai visto in trip e io non ho mai "profanato" casa nostra), tutto fatto da solo...è andata fin benone direi. nessun rimorso, ritenterò.
IL MIO AGNOSTICISMO: questo è un tasto un po' dolente. il palosanto, i miei oggetti di quando ero ragazzo, la musica...non credo che ripeterò così. non fa per me. è stata bella la coincidenza del palosanto con la ragazza, ma fondamentalmente io non credo. è più forte di me. non credo in quel modo lì, e anche quando ci provo fallisco, perché? perché non credo. ho anche pensato di fare meditazione, ma quando sento parole chiave quali "energia", "forza vitale", "tutto è prana"...mi si smonta ogni cosa.
chiariamoci, non vorrei risultare spocchioso: il mio agnosticismo che tanto mi è servito nel mondo là fuori, in questo mondo è un freno. vorrei liberarmene ma comincio a pensare che non sia possibile, perché la mia persona è costruita su questo tipo di certezze: Dio è il tuo codice morale votato al bene. poi sono invidioso di chi ha splendide visioni e tutto quanto, ma boh. forse io no. vedremo. riproverò eh! è che devo trovare uno spiraglio da cui entrare. o forse non mi sono lasciato andare? dovevo forse sprofondare nel terrore per poi vedere se in fondo c'era una luce? forse non mi sono lasciato andare del tutto. o forse dovrei solo chiudere gli occhi e restare sdraiato in silent darkness come fanno altri. o variare le dosi? ripeto, il picco io l'ho avvertito abbastanza forte. forse più caapi lo renderebbe più calmo e meno frenetico? non so, non so. si va per tentativi.
E QUINDI: sono riuscito a cuocere la mimohuasca alla prima.
siccome non credo di essere un genio, suppongo che chi ha sbagliato tante volte all'inizio non abbia tanta dimestichezza coi fornelli in generale...e non guasta per niente averne. l'esperienza (che è durata tutta la settimana) mi ha insegnato per esempio che una buona metà di ciò che avevo letto era assolutamente soggettivo. poi non so, mi verrebbe da dire che non è che ci vuole tanto, ma semplicemente siete disposti a spendere tot giorni per preparare l'ayahuasca? sappiate che vuol dire più o meno fare in una settimana 3 o 4 volte il ragù. o "u tuccu" genovese. non ci sono cazzi, devi girare tutto ogni 5 minuti. eh.
capisco però che se uno in cucina non va oltre la pasta al burro e il riso in bianco possa avere bisogno di molti tentativi, o cominci a pensare che il segreto stia nelle danze e nei canti praticati durante la cottura. e non è che questi non contino! semplicemente non sconfiggono le leggi della fisica. sono non un "di più", ma qualcosa che incide su altri aspetti del viaggio e in un secondo momento, sicuramente non sulla prima istanza di inibizione delle monoamino ossidasi, né sull'estrazione della dimetiltriptammina. e io non so un cazzo di fisica eh. i miei due centesimi.
e quindi ne è valsa la pena e nell'arcata di un mese ripeterò.
nel frattempo mi piacerebbe scambiare pareri con voi! restano tanti dubbi.
P.S.: NON consiglio di fare quel che ho fatto io. mi sono accorto un po' in corso d'opera di quanto potesse essere rischioso. per un primo tentativo mi sentirei di consigliare 3/4 gr. di mimosa e A TUTTI I COSTI una persona nei paraggi. separata eh, però reperibile nell'immediato. disponibile a scambi d'opinione.
P.P.S.: se devo fare qualcosa di meglio con questa esperienza me lo spiegate? sono un cane col computer.
CAPITOLO PRIMO
"da anni sento parlare di ayahuasca e negli ultimi due ho cominciato ad interessarmene più vivamente. negli ultimi mesi ho studiato tutto ciò che sono riuscito a trovare sul web, ho provato a consultarmi con amici con cui assumo sostanze, ma dato il loro scarso interesse ho deciso di proseguire gli studi da solo, finché qualche settimana fa ho acquistato alcuni ingredienti. non l'avevo mai assunta, né cucinata prima. ecco com'è andata.
PARTE TECNICA PREPARAZIONE:
50 gr di banisteriopsis caapi e 10 gr di mimosa hostilis (entrambe shredded).
DOMENICA 4: ho frullato (sì, col frullatore elettrico) separatamente le due radici. le ho messe in due piccole insalatiere in freezer per un paio d'ore. dopodiché le ho tirate fuori, ho preso due pentole grandi d'acciaio e riposto all'interno rispettivamente le due piante. ho riempito d'acqua, non facendo un calcolo litri/grammi, semplicemente TANTA acqua. tipo fra i 5 e i 10 litri (un po' di più nella caapi che nella mimosa). ho acceso i fuochi e aggiunto uno "scherzo" di succo di limone, appena una spruzzata di quello comprato. ho fatto bollire forte la caapi per 3 ore abbondanti e sobbollire (una bolla qua e là o nessuna bolla) la mimosa per 3 ore abbondanti. ho preso due posatini di lino abbastanza "larghi di maglie" e ho filtrato in due barattoli strizzando parecchio. ovviamente il liquido della caapi era molto meno di quello della mimosa (anche se c'era più acqua nella pentola della caapi), per via delle differenti intensità di cottura. i barattoli col liquido sono andati in frigo. i solidi rimasti nei posatini li ho recuperati con pazienza e messi in due piccole insalatiere in freezer.
LUNEDÌ 5: ho rimesso i solidi congelati nelle rispettive pentole (ognuna col suo mestolo di legno assegnato) e di nuovo ho riempito d'acqua come il primo giorno. ho fatto bollire forte la caapi per 3 ore abbondanti e sobbollire la mimosa per 3 ore abbondanti. durante la cottura ho nuovamente aggiunto lo "scherzo" di limone e spostato un cucchiaino di radice solida di caapi nella pentola della mimosa per acidificare ancora un po'. ho preso i due posatini e ho filtrato in due barattoli strizzando parecchio. i barattoli col liquido sono andati in frigo. i solidi rimasti nei posatini li ho messi in due piccole insalatiere in freezer.
MARTEDÌ 6: ho rimesso i solidi congelati nelle rispettive pentole (ognuna col suo mestolo di legno assegnato) e di nuovo ho riempito d'acqua come i giorni precedenti. ho fatto bollire forte la caapi per 3 ore abbondanti e sobbollire la mimosa per 3 ore abbondanti. durante la cottura ho nuovamente aggiunto lo "scherzo" di limone e spostato un ulteriore cucchiaino di radice solida di caapi nella pentola della mimosa. ho preso i due posatini e ho filtrato in due barattoli strizzando parecchio. i barattoli col liquido sono andati in frigo. i solidi rimasti nei posatini li ho messi in due piccole insalatiere in freezer.
MERCOLEDÌ 7: ecco qui potrei aver fatto una quarta bollitura ma non ricordo.
VENERDÌ 9: la sera ho fatto le prime ore di riduzione. potrebbero essere state 2, 3 o 4. avevo molto liquido alla fine delle bolliture, quindi una prima parte della riduzione la devo aver fatta nelle pentole stesse col fuoco al minimo, dopodiché ho spostato i liquidi in pentolini più piccoli (uno di vetro e uno d'acciaio...comunque non d'alluminio) per continuare la riduzione a bagnomaria.
SABATO 10: ho ripreso l'infinita riduzione, che suddivisa in due giorni è durata un totale di 10 ore circa, per arrivare ad ottenere due mezzi bicchieri di roba. alle ore 16.00 ho assunto la caapi, avvertendone il lieve torpore nell'arco di una ventina di minuti. alle 16.30 ho assunto 3/5 di mimosa, cominciando a sentirne i primi effetti estranianti più o meno nello stesso arco di tempo. approssimativamente il picco è durato un'ora, la parte "leggera" un'altra ora. dunque, alle 19.00 ho assunto i restanti 2/5 di mimosa, giusto sullo scemare quasi totale degli effetti precedenti. piacevole risalita, meno "cattiva" della prima, della durata totale di circa un'oretta. diciamo che per le otto e mezzo era finito tutto.
DOMENICA 11: ho provato a fare la "slavata" alla @Benway, ma ottenendo solo un lievissimo intorpidimento e vaga confusione dei sensi (reale, no placebo).
PARTE EMPIRICA-ESPERIENZIALE-SPIRITUALPSICHEDELICA
(comprensiva ahimé di lunga introduzione)
ho avuto molte discussioni con la mia ragazza riguardo gli psichedelici e le droghe in genere. dopo 3 o 4 esperienze con lsd nei miei primi vent'anni, a 24 mi sono messo con lei, la quale mi ha detto che era l'ora che io ci dessi un taglio con "quella roba". io mi sono detto che era ok, che non avevo avuto particolari rivelazioni dalla sostanza (voglio dire, sì, percezioni alterate ed amplificate flusso di pensieri e creatività...ma tutto vissuto in maniera abbastanza ricreativa) e che quindi ne potevo fare a meno. dico però a mio fratello di nascosto di drogarmi almeno una volta ancora a mia insaputa entro i miei trent'anni. passano SEI anni, e per i miei 30 mio fratello e i miei amici mi rapiscono per portarmi ovviamente ad amsterdam, ma nessuno parla di droghe. notare che andiamo IN MACCHINA (perché i miei amici sono idioti) e quindi con DUE macchine, impiegando tutta la prima giornata a viaggiare. la seconda è un po' "turistica", ovvero si fuma di tutto e a caso trascinandosi da un posto all'altro. su 8 persone, il penultimo giorno in 4 decidiamo che ci va di prendere i funghi e così battesimo con gli atlantis: dico battesimo perché ciò che ho provato in quel contesto non c'entrava niente con quello che avevo provato diverse volte con l'lsd. è stata una vera e propria rivelazione, un'epifania.
l'accordo con i miei amici era che la mia ragazza non doveva sapere niente. la mia idea (quella decisione presa a 24 anni) era quella di di drogarmi un'ultima volta, vedere un paio di draghi viola e tornarmene a casa pronto per entrare nell'età adulta dei 30. ora so bene che quello che a vent'anni puoi pensare dei trenta è una marea nera di cazzate.
l'esperienza è stata talmente importante che appena tornato a casa sono stato io a dirlo direttamente alla mia ragazza: ci avevo rimuginato tutto il tempo e avevo capito che non potevo non dirle niente. prima reazione: mi fa un po' il culo ma diciamo col sorriso (scoprirò in seguito che semplicemente non aveva avuto il tempo di metabolizzare). passano giorni/settimane. seconda reazione: incazzatura. terza reazione: cazzi neri. poi le prime comprensioni, spesso accompagnate da subitanei passi indietro, generando così incazzature anche mie, and so on. sono passati quasi due anni e nel frattempo con mio fratello e altri due amici abbiamo creato questo piccolo gruppo di psiconauti, che vanno alla ricerca, coltivano, etc.
FATTO STA che qualche settimana fa mi decido ad attraversare la città per recarmi presso l'unico posto che poteva avere gli ingredienti che mi servivano, approfittando di un buco del lavoro. e incredibile, appena uscito incrocio la mia ragazza che per qualche motivo ha finito di lavorare prima, scoprendo che un suo collega le ha appena regalato...un legnetto di palo santo.
reduce dalla lettura di "considerazioni su un ciclo di changa" mi esalto e viene fuori il motivo per cui IO mi trovo dall'altra parte della città. e così cominciamo a parlare e si prospetta l'ennesima discussione delle ultime che sono comunque piuttosto calme e ci troviamo abbastanza. senonché...io le spiego che voglio fare da solo. allora lei cambia la sua prospettiva e di colpo non solo mi dice che va bene, ma che mi farà lei da sitter. io rimango stupito, ma prendo e porto a casa.
qualche giorno dopo comincia la cottura.
DOMENICA 4: mentre cucino voglio fare una sorta di percorso musicale autobiografico di gioventù. sono uno un po' all'antica e mi piacciono i cosiddetti "supporti fisici". mi rendo conto che in casa mia l'unico che funziona in questo momento è il giradischi, così mi ritornano in mente i miei 18 anni quando ne ebbi uno per la prima volta, ereditato da mio padre. frugo tra i vinili e gli album che trovo sono più o meno gli stessi di allora. decido quindi un ordine in cui andare e comincio col mettere su "four way street" di csn&y (per i fissati: nell'arco della settimana seguono "made in the shade" degli stones, "tarkus" elp, "inagaddadavida" iron butterfly, "maiden japan" dei maiden, "bat out of hell" meat loaf per chiudere con "tubular bells")
LUNEDÌ 5: a pranzo mangio pochino. il pomeriggio vado avanti a cuocere e dischi. su consiglio, cospargo la sala di palosanto (grazie amore) e alla sera ho una cena che non posso rimandare, quindi sono "costretto" a mangiare spaghetti pomodoro e ricotta, polpettone fritto e vino. non mi arrendo, riprenderò domani.
MARTEDÌ 6: al mattino cucinare e dischi. palosanto ovunque. a pranzo l'ultimo alimento fuoriluogo: una di quelle specie di merenda-yogurt con sopra la roba rossa. alla sera comincia la durezza: pollo all'acqua e insalata.
MERCOLEDÌ 7: cottura, dischi, palosanto. è l'ultimo giorno che assumo caffè.
GIOVEDÌ 8: giornata della vera tempra dello spirito. io e mio fratello dobbiamo andare a suonare a roma, pernottare lì e rincasare il giorno dopo. a lui non ho ancora detto niente, non ne ho avuta occasione. viene in mio "soccorso" un mal di testa con possibile influenza, e più o meno riesco a usarlo come scusa tutta la sera per non bere quei vini meravigliosi, non mangiare quei piatti che so che mi sognerò la notte, vai avanti forza. insalata portata da casa.
VENERDÌ 9: comincio a realizzare che ci siamo quasi, è il giorno dopo. la sera comincio la riduzione con il penultimo disco "bat out of hell", che mi mette di ottimo umore. la dieta rimane invariata: tutto ciò che ho mangiato da martedì sera a...ad oggi ora che ci penso, si divide fra petto di pollo (cotto con acqua, niente olio), petto di tacchino (idem), foglie di lattuga con pochissimo olio crudo e poco sale, scalogno crudo da aggiungere alla suddetta, mele, carote (UNA), mozzarella light (UNA). forse quando avrò finito di scrivere tutto questo mangerò la mia seconda carota.
SABATO 10: time has come. mi sveglio di buon'ora (per il sabato mattina di un musicista...le dieci) e rimetto a posto tutto ciò che mi urta in casa, lavo e spazzo quel che si può mentre la riduzione va avanti. digiuno totale. riesumo tutte le cazzate "etniche" che avevo in camera da ragazzo e cospargo la mia grande sala di questi oggetti mentre la ragazza dorme. quando si sveglia, prendo tutte le coperte spesse che ho, circa 7-8, e le stendo al centro della stanza. palosanto a tuono. incenso rain forest direttamente dagli anni zero. candele. verso le 16 sono pronto per la caapi. la mia ragazza mi dice che starà in camera e al limite ogni tanto passerà a vedere come sto, tipo per fare la pipì. le consiglio di guardarsi un film con le cuffie. ci baciamo e salutiamo. bevo la liana e metto su finalmente il primo lato di tubular bells usandolo come intervallo tra caapi e mimosa. accendo una sigaretta.
alle 16.30 dunque bevo i primi 6gr circa di mimosa. la guardo e mi chiedo se lo sto facendo davvero, e cos'è che sto facendo. manda giù, è quel che cercavi. passano dieci minuti nel silenzio, forse un quarto d'ora e comincio ad avvertire un...qualcosa, niente di che, semplicemente un qualcosa. mi alzo e comincio a guardarmi intorno per vedere se la realtà cambia. per qualche motivo sono leggermente più nervoso e voglio vedere gli ultimi minuti di luce del giorno, quindi apro la porta di camera e dico alla ragazza che vado fuori in giardino (sì, sono un trentunenne con giardino...neanche io l'avrei mai detto) a fumare una sigaretta. lei mi chiede se sto bene, io dico di sì. mi aggiro fuori, cercando di capire se quello che vedo è normale, uguale, più o meno, insomma se è diverso dal solito. capiamoci, ho fatto tutto da solo e non l'ho mai assunta prima, intanto non avevo un termine di paragone, e poi non riuscivo a capire se si trattasse di placebo. pian piano c'è un lievissimo cambiamento di percezione, fuori è freddo, è piovuto durante le ultime due settimane, è tutto un po' freddo, goccioloso e distaccato. però sento che qualcosa sta accadendo. finisco la sigaretta, rientro e mi siedo sul giaciglio di coperte. dopo un poco avverto una strana "presa" alla testa, da dietro fino all'inizio della fronte. comincio a "sentirmi i denti in bocca" mi tornano in mente gli effetti dell'lsd di anni prima. seduto a gambe incrociate, mi concentro su un quadrato della coperta di lana a scacchi davanti a me e gli effetti veri cominciano a salire. dalle 16 ad ora, che sono circa le 17 c'è sempre stato un sottotono di paura in qualche modo. poi in generale sono uno che la tiene bene eh. a questo punto un mix di cose: la solita sensazione di quando sale la sostanza psichedelica del "che ti aspettavi? tutto è come è. ora lo sai, ma lo sapevi già" anche se un po' più cattiva, che mi trova a dondolare leggermente ripetendo "ho capito, ho capito, ho capito", poi qualche pensiero a cui suppongo dovermi lasciare andare, in quanto nei giorni precedenti mi sono chiesto quali sarebbero stati i miei traumi, allora provo a pensare a questo e quello, ma niente mi da soddisfazione (ho capito, ho capito), poi comincio a chiedermi se sto bene o male, e se deve peggiorare o cosa, ma a questo punto si innesta il pensiero della ragazza, cosa starà pensando, e se viene di qua e mi chiede se sto bene, io ho questa faccia qua come faccio a farle capire che sto bene, o forse no non sto un cazzo bene, starà in pensiero e tutto questo ping-pong di pensieri sul cosa lei penserà di come io sto in base a...insomma, l'arco di forse un venti minuti o poco più di effetto pieno mi porta a optare per la cosa che mi sembra più semplice. la chiamo, così lei sta un po' con me, io vedo che sta bene, lei vede che non sto bene ma le spiego che non è nulla di grave, in sé è dato più che altro da questo intreccio di fattori. e così appena dico il suo nome a voce alta, una sola volta, la mia voce suona già di per sé rassicurante, e mi rendo conto che la situazione è difficile ma non impossibile. lei arriva, e ovviamente...nonostante abbia avuto quel tipo di formazione data da una famiglia con storie di droga alle spalle che consiste più o meno nel complesso concetto di LE DROGHE NO, lei si rivela perfettamente all'altezza. non mi guarda strano, non insinua che forse sto troppo male, non niente. viene lì e mi dice stai male amore? io le dico un pochino, ma mi andava che stavi un po' con me, se ti va fumiamo una sigaretta. certo.
insomma trascorro il resto del viaggio con lei, e dite quel che vi pare, secondo me è stata un'ottima idea. la parte restante del picco è abbastanza difficile da gestire: senso di spersonalizzazione fortissimo, decomposizione della realtà molto marcata, mille realtà mischiate. e che ti aspettavi, direte voi. non lo so, io mi aspettavo i miei traumi. e mi aspettavo forse che fosse un po' meno frenetico. tutto cambia di continuo e "tutti i tipi di tutto" cambiano di continuo e "tutti i generi di tutti i tipi di tutto" cambiano di continuo e così via. a tratti cose tipo non so se ho freddo o se ho le gambe. va un po' oltre la sinestesia, no? non riesco a concentrarmi su niente, provo occhi chiusi occhi aperti, seduto sdraiato, parlare o zitto, guardare o ascoltare, non c'è niente che io possa portare avanti per un po', niente su cui riesca a rimanere concentrato, solo un grande caos. poi per carità, una volta accettato non spaventa così tanto...in compagnia.
lentamente il picco passa e trascorro un'altra ora a fumare, parlare, cercare di spiegare, ridere, provare varie posizioni, stare "mollo" (cosa che a me viene molto difficile), infine rimettere su sempre il primo lato di tubular bells. sì, qualche visual da "godersi" ma niente di che (o meglio, bisognerebbe aprire un capitolo a parte...forse lo faccio in fondo). poi prendo i restanti 4 gr. di mimosa quando tutto è tornato praticamente normale e aspetto. risalita interessante, mi fa pensare che forse avrei dovuto fare il contrario: spaventarmi prima, sverginarmi prima con poco e poi godermi una toma un po' più sostanziosa. ad ogni modo, butto su finalmente il secondo lato di tubular bells e ce lo godiamo al buio (in realtà spendo la maggior parte del rinforzino a cercare di tappare una finestra da cui entra luce perché sono forse finalmente pronto a godermi un po' gli occhi chiusi come si deve). per le otto e mezzo tutto è normale.
la sera scongelo di nuovo i solidi e comincio a farli andare 2/3 ore per la slavata.
DOMENICA 11: faccio andare, andare ancora, e fra bollitura e riduzione in totale un 10 ore partono. quando finisce l'acqua nella caapi la filtro (stavolta con un colino) e comincio a ridurre il liquido mentre il solido lo aggiungo tutto alla mimosa per acidificare ancora e facilitare l'estrazione, oltre ai soliti "scherzi" di limone (un po' più sostanziosi a sto giro). finisco di ridurre e assumo senza grossi risultati.
LUNEDÌ 12: sono qui a scrivere questo da ore. non ho ancora smesso la dieta per sicurezza.
CONSIDERAZIONI FINALI
LA RICETTA: siccome ha funzionato credo che per ora cambierò poca roba, non le piante comunque. per esempio, eviterò il posatino di lino per filtrare con il colino, in quanto non sono preoccupato dai residui grossi, anzi, voglio ottenere il massimo, mentre il posatino si macchia e trattiene un po' di liquido. eviterò la slavata del giorno dopo, ma ho tenuto da parte in una sola insalatiera la caapi e la mimosa usate questa settimana: credo le metterò nella pentola della mimosa, magari all'ultima bolllitura la prossima volta. forse invece da un lato potrei provare un po' più di caapi, e assumere la mimosa prima 4gr e poi 6. d'altro canto mi viene da dire che siccome ci vuole così tanto a prepararla, potrei raddoppiare le dosi e congelarne metà. che dite?
IL VOMITO: io non ho vomitato. né alla prima, né alla seconda, né ieri sera il risciacquo. così come mi chiedo perché alcuni si inventIno mille tecniche impossibili per non sentire il gusto dei funghi. perché non lo devi sentire? è quello. abbandonatici. accettalo. esploralo, perché non è poi così schifoso. e poi boh mi sembra brutto e occidentale il fatto di voler prendere la sostanza psichedelica ma senza avere nulla di "bruttocattivo". se vuoi i funghi devi mangiare i funghi e poche menate. se vuoi l'aya...diciamo che non conoscendo il sapore (e ho scoperto che la caapi fa schifo, e forse la mimosa fa ancora più schifo) ho seguito il consiglio di @ayaxxx del cubetto di mela. chissà perché quel termine mi era rimasto impresso in tutti questi giorni e oh...ha funzionato. comunque fa schifo, ma ce n'è di cose che fanno schifo nella vita. trovo personalmente più fastidioso l'odore dell'ipersoap.
LE VISUALS: allora premetto che per me le visuals NON sono così importanti, quantomeno dal momento che non sono mai state come me le aspettavo io. dalle prime volte con lsd, da quella famosa ad amsterdam coi tartufi magici in cui SPERAVO PROFONDAMENTE DI VEDERE I DRAGHI VIOLA, così come tutte le ultime volte con cubi e lance nostrane, ho capito che le "allucinazioni" vere e proprie non esistono, non con questi mezzi quantomeno. o forse non per me. esistono distorsioni della realtà, che a me interessano fino ad un certo punto. belle, ma non sono qui per questo.
IL VIAGGIO: in realtà fino a qui ho trovato poche differenze con altri allucinogeni. mi sembrava solo tutto molto più caotico, più confuso. e devo aggiungere ahimé, che non ho trovato grandi nuove verità...riassumerei con:
- per brevissimo tempo riconferme di verità precedenti e losaichelosochelosai etc;
- caos totale per un'ora;
- momenti piacevoli un po' frammentari fino alla fine.
non è che abbia grandi pretese del tutto e subito (non sono proprio il tipo) semplicemente mi spiace un po' che non sembra essermi "rimasto" niente.
ma forse non era proprio un viaggio, era più un fare la conoscenza con l'ayahuasca e una sostanza mai provata, mai cucinata, in casa mia per la prima volta con la mia ragazza (per quanto ci siamo avvicinati lei ha paura, non mi ha mai visto in trip e io non ho mai "profanato" casa nostra), tutto fatto da solo...è andata fin benone direi. nessun rimorso, ritenterò.
IL MIO AGNOSTICISMO: questo è un tasto un po' dolente. il palosanto, i miei oggetti di quando ero ragazzo, la musica...non credo che ripeterò così. non fa per me. è stata bella la coincidenza del palosanto con la ragazza, ma fondamentalmente io non credo. è più forte di me. non credo in quel modo lì, e anche quando ci provo fallisco, perché? perché non credo. ho anche pensato di fare meditazione, ma quando sento parole chiave quali "energia", "forza vitale", "tutto è prana"...mi si smonta ogni cosa.
chiariamoci, non vorrei risultare spocchioso: il mio agnosticismo che tanto mi è servito nel mondo là fuori, in questo mondo è un freno. vorrei liberarmene ma comincio a pensare che non sia possibile, perché la mia persona è costruita su questo tipo di certezze: Dio è il tuo codice morale votato al bene. poi sono invidioso di chi ha splendide visioni e tutto quanto, ma boh. forse io no. vedremo. riproverò eh! è che devo trovare uno spiraglio da cui entrare. o forse non mi sono lasciato andare? dovevo forse sprofondare nel terrore per poi vedere se in fondo c'era una luce? forse non mi sono lasciato andare del tutto. o forse dovrei solo chiudere gli occhi e restare sdraiato in silent darkness come fanno altri. o variare le dosi? ripeto, il picco io l'ho avvertito abbastanza forte. forse più caapi lo renderebbe più calmo e meno frenetico? non so, non so. si va per tentativi.
E QUINDI: sono riuscito a cuocere la mimohuasca alla prima.
siccome non credo di essere un genio, suppongo che chi ha sbagliato tante volte all'inizio non abbia tanta dimestichezza coi fornelli in generale...e non guasta per niente averne. l'esperienza (che è durata tutta la settimana) mi ha insegnato per esempio che una buona metà di ciò che avevo letto era assolutamente soggettivo. poi non so, mi verrebbe da dire che non è che ci vuole tanto, ma semplicemente siete disposti a spendere tot giorni per preparare l'ayahuasca? sappiate che vuol dire più o meno fare in una settimana 3 o 4 volte il ragù. o "u tuccu" genovese. non ci sono cazzi, devi girare tutto ogni 5 minuti. eh.
capisco però che se uno in cucina non va oltre la pasta al burro e il riso in bianco possa avere bisogno di molti tentativi, o cominci a pensare che il segreto stia nelle danze e nei canti praticati durante la cottura. e non è che questi non contino! semplicemente non sconfiggono le leggi della fisica. sono non un "di più", ma qualcosa che incide su altri aspetti del viaggio e in un secondo momento, sicuramente non sulla prima istanza di inibizione delle monoamino ossidasi, né sull'estrazione della dimetiltriptammina. e io non so un cazzo di fisica eh. i miei due centesimi.
e quindi ne è valsa la pena e nell'arcata di un mese ripeterò.
nel frattempo mi piacerebbe scambiare pareri con voi! restano tanti dubbi.
P.S.: NON consiglio di fare quel che ho fatto io. mi sono accorto un po' in corso d'opera di quanto potesse essere rischioso. per un primo tentativo mi sentirei di consigliare 3/4 gr. di mimosa e A TUTTI I COSTI una persona nei paraggi. separata eh, però reperibile nell'immediato. disponibile a scambi d'opinione.
P.P.S.: se devo fare qualcosa di meglio con questa esperienza me lo spiegate? sono un cane col computer.