E cosa muove l'animo umano alla spiegazione scientifica di un bagliore dello stesso assoluto, consequenzialmente ad un intuizione ineffabile e quasi mistica?
Credo che Einstein quando intuì che tutto è energia, abbia provato la stessa sensazione che antichi saggi sperimentarono in meditazione; forse nelle grotte, o nella foresta. Lontani dalle distrazioni mondane.
Forse quell'energia da cui nacquero tutte le religioni, tramutate poi in malati e folli dogmi; e in rituali morti.
Riti che originariamente contenevano ancora quell'energia, ma che come una parola che viene ripetuta continuamente perde significato; gli stessi divenivano un meccanico gesto inutile.
Del resto, gli umani sono umani. E la maggior parte delle uccisioni e genocidi sono stati attuati in nome di un presunto Dio; rigorosamente personificato.
Ciò può istigare ad un odio nei confronti delle religioni, ma penso che il male sia negli uomini; come penso che nell'amore tra due indivudui ci sia qualcosa di vero, e che siano gli stessi ad ucciderlo.
Se ci facciamo caso possiamo osservare nelle varie religioni delle forti similitudini, ma anche incongruenze, dovute al fatto che anche chi ha delle intuizioni, non essendo perfetto, puo fare errori, interpretare o tradurre male, e quindi dare il via a dei giri infiniti.
Ma la Verità è una, e malgrado tutte le spuculazioni a riguardo, nelle quali si è disquisito a sproposito su Dio con poca chiarezza e semplicità, arriverà il momento in cui quell'unica verità verrà rivelata a tutti. Affermazione un pò apocalittica effettivamente, ma nulla di sovrumano
o sovranaturale, la verità può essere carpita unicamente da dentro di noi.
Il resto è solo spazzatura da cui è meglio star lontani, dovremmo semplicemente abbandonare la cieca fede teista nei confronti di una vera spiritualità incentrata sull'esperienza diretta. Priva di dogmi, nomi e intelletualizzazioni. O per lo meno dando una valenza minore a quest'ultime.
Ma,,,,,, che cazzo c'entra la scienza?
Recenti ricerche hanno provato la veridicità di antichi miti presenti nei testi sacri, "tutto è uno, la dualita è apparente" delle filosofie orientali, conclusione a cui è arrivata anche la fisica atomica. <<Il mondo esterno e il mondo interiore sono due facce di uno stesso tessuto in cui i fili di tutte le forze, di tutti gli avvenimenti, di tutte le forme di coscienza e dei loro oggetti sono intrecciati in una inestricabile rete di relazioni infinite e
reciprocamente condizionate>>
Possono sembrare parole di un fisico, ma sono affermazioni di un buddista tantrico, perfettamente appropriate all'idea che ha la fisica atomica. Per gli
Indù il filo unificatore della rete cosmica è Brahman, la base ultima di tutto l'essere.
Sempre parlando di fisica;
Per ogni particella esiste un antiparticella con stessa massa ma con carica opposta, se l'energia a disposizione è sufficiente vengono a crearsi coppie di particelle e antiparticelle, che si distruggono ciclicamente. Non è questa la danza cosmica di shiva, che crea e distrugge l'universo con la sua danza sfrenata? Non è una della più chiare manifestazioni della verità intrinseca in noi?
Ad ogni modo, queste coppie di particelle e anti particelle a loro volta si trasformano in energia pura consequenzialmente ad un processo inverso di annichilazione.
CAZZO! È il nirvana della particella, la ruota del Dharma che trascende roteando vorticosamente!
SCIENZA E RELIGIONE
Apparentemente antitetiche, a mio avviso stralci intellettuali di un intuizione.
La prima più tecnica e pragmatica, la seconda più grossolana ed evocativa. Ma spunti verso la pura esperienza.

Voi che ne pensate?