Spesso quando si parla di bad trip, lo si considera come quella situazione in cui si perde il controllo, i pensieri iniziano a prendere una brutta piega e ci si ricollega a sensazioni spiacevoli come morte, paranoia, ansia, disagio. Quando si cade nel ripetersi "quand'è che finisce sta roba? Perchè ho assunto sta porcata ora muoio sicuro! Aiuto cazzo sto male, tutti mi odiano ecc".
Trattare e temere il bad trip in questo modo credo sia di gran lunga superficiale ed erroneo.
L'argomento in forum come questo non può restare a questo livello da dicerie popolari, ma è necessario indagare più a fondo.
Proverò a spiegare quello che secondo me andrebbe inteso con bad trip, aiutandomi (vista la mia povertà lessicale) con citazioni tratte da qui e da qui.
A mio avviso è necessario diversificare il bad trip in base alla natura, ed è importante precisare l' obiettivo del viaggio.
Il bad trip tanto temuto è secondo me quello che si verifica in condizioni di set o setting sbagliato. Prendere uno psichedelico in una situazione non idonea può portare a situazioni di forte disagio difficile da controllare e che difficilmente potrà esserci in qualche modo utile. Set & setting idonei sono molto soggettivi, ma facciamo un esempio banale(che vuole essere punto di partenza per intrapendere un discorso, non la soluzione finale):
Set: strutture mentali ben radicate, distinzioni nette tra bello e brutto, classificazione comportamenti idonei e non idonei, predisposizione al vedere il negativo, paura del cambiamento e adorazione del "restar fedele ai propri princìpi" ecc
Setting: rave, gente che raglia in ogni dove, spacciatori che urlano nomi di sostanze come al mercato, alcuni collassati per terra ecc (comportamenti generali classificati come non idonei), musica ritenuta assordante e ripetitiva e futile, nessun controllo ecc.
Un bad trip in un caso del genere non sarà probabilmente utile. Probabilmente ci sarebbe un rafforzamento della visione negativa, un consolidamento delle strutture, una più forte distinzione tra bello e brutto, la dualità che vince sulla totalità delle cose.
L'esperienza psichedelica non ha il compito di rafforzare nessuna struttura mentale, piuttosto di disintegrarla, di modificare, di aumentare la propria visione della realtà liberandola dalle "idee fisse" (come direbbe Stirner).
Con lo stesso Set, ma in contesto rituale, mettiamo con una guida esperta.
Una guida può aiutare certamente in questo e di fronte a personalità fortemente ancorate a disegni prescritti, un bad trip "guidato" è forse il più grande aiuto che si possa avere. Un bad trip nato cioè dal prendere coscienza i quanto siamo malati dentro. Quando una sostanza "ti picchia" e ti da del coglione (la DMT me l'avrà detto mille volte) non hai passato certo dei momenti piacevoli (secondo la classica definizione di "piacevole"), ma sono i momenti di maggior utilità per ciò che riguarda la crescita personale. Avere paura del bad trip in quanto tale, significa aver paura di scoprire i propri difetti, aver paura di migliorare, aver paura di rendersi conto che gran parte (se non tutto) di ciò che si credeva vero era falso e ciò che si credeva falso essere vero.
Chi ha un set come quello descritto, se conoscesse gli aspetti di un esperienza psichedelica, probabilmente non ci si vorrebbe nemmeno avvicinare. Invece spesso capita che queste esperienze vengano fatte senza conoscerne il valore, ma solo per divertimento o solo per sballare e quindi poi si sentono cose tipo: "se vai in bad trip poi ci rimani" e cose simili. Aggiungo che non c'è nulla di male secondo me in questo se fatto con consapevolezza, voler passare 12 ore in una festa a vedere draghi non è per forza sbagliato, ma il rischio è di confondere questo tipo di esperienza e l'eventuale bad trip derivante con l'esperienza psichedelica "vera" e dare al bad trip una connotazione negativa.
Avendo un set favorevole e il setting curato nel minimo dettaglio si può finire in bad trip, e in tal caso si possono veramente ottenere liberazioni e disfacimenti di costrutti mentali superflui e dannosi, in una maniera tale che nessun viaggetto felice e spensierato può fare.
In conclusione: W i bad trip! (consapevoli)

Invito chiunque voglia intervenire a leggere prima i due articoletti linkati sopra.