Dante ha scritto: ↑mar feb 19, 2019 12:16 am
Non ho compreso il concetto di dmt-0...
Più semplicemente la coordinata zero vorrebbe dire che soggettivamente ognuno di noi sta nel proprio corpo. Io essendo in me stesso mi trovo nella coordinata zero mia, tu la tua e così via.
Per preparare una dmt che abbia delle coordinate hyz nello spazio è necessario utilizzare sostanze eteriche. Che si tratti di estrazione a secco o con acqua è una questione di gusti. Quella a secco rende l'effetto veloce, se la temperatura è alta per il solvente, rende l'effetto lento, se la temperatura è bassa. Congelando il prodotto si impartisce date caratteristiche, riscaldandolo altre. Le alte temperature porterebbero la dmt solvatata etericamente alle regioni dello spazio caratterizzate dal caldo; la temperatura segnerebbe la caratteristica che dovrebbe avere, le sostanze chimiche la modellerebbero, entrambe le cose impartirebbero le coordinate da raggiungere. Per esempio, esponendo la chiave al fuoco, cercheremmo le zone infuocate; per arrivare al prodotto, però, utilizzeremmo comunque sostanze chimiche e queste, unitamente all'impartimento dei gradi dovuti (temperatura definita all'infinitesimo), si andrebbe alla ricerca del fuoco in varie regioni dello spazio, fino a dato limite, poichè esso sarebbe delimitato da una cerchia di fuoco che non è oltrepassabile. Oltre tale linea si giungerebbe nei grandi boschi nell'immaterialità, ove alloggiano e dimorano le entità mobili. Per quanto ne sò, oltre la linea materiale al di fuori di esso, vi è un fuoco acceso che darebbe spazio alla teoria che la Dea madre ha richiamato i propri esseri, portandoli lontano dagli altri (razza estinta). Pìù limpidi degli esseri forgiati dal Padre, dal Dio, essi sarebbero stati resi invisibili poichè semplici. Essendo questi nutriti dalle entità mobili, attraverso esse potrebbero giungere da noi, invisibilmente e intangibilmente, adattandosi alla temperatura istantanea. Nessuno degli esseri di fuoco, nemmeno portanti più tracce genetiche degli estinti, ha mai avuto accesso al grande bosco. Però è ovvio che se essi hanno manifestato il desiderio di farsi 'vedere e sentire', vi è in atto qualche cambiamento.
E' noto che ogni elemento (entità immobile) ha le sue caratteristiche. Potremmo vedere ciò come gusti e abitudini dell'atomo: chi predilige e dona freddo, chi predilige e dona il caldo, chi predilige essere liquido, chi solido, chi gassoso. Lo spazio è composto di regioni più calde o più fredde e le entità immobili potrebbero alloggiare in svariate regioni con le caratteristiche appetibili a dati elementi (soggettività degli atomi, dato che se li vediamo come entità, ognuno avrà i suoi gusti e le proprie origini (genealogie))(possiamo prendere in considerazione le nostre abitudini: chi abita in montagna, chi sulle isole, chi dove fà più freddo, chi dove il clima è più secco, chi ama essere iperattivo, chi è dedito alla meditazione ...senza fine).
L'iterazione esiste, ovviamente essendo un concetto troppo amplio da comprendere di primo acchito, risulta essere fuori schema e fuori modo, non esistono ricerche scientifiche attualmente riguardanti ciò, ma sarebbe bello scoprire la sinergia universale, tra pianeti, individuo, ambiente esterno, momento specifico...solo il tempo potrà dirci altro.
Il tempo, come descritto sopra, è un sistema matematico per contare gli avvenimenti. Fermarlo o invertirlo è una questione soggettiva. Vero è che gli avvenimenti hanno un verso, però farò un esempio attribuibile a zero: se tutte le entità, mobili o immobili che esse siano, si fermerebbero nel loro fare e pensare, come se tutto risultasse congelato, senza muoversi nè ragionare: di quale tempo si parlerebbe? Se gli avvenimenti non avessero scorrimento, il tempo non avrebbe modo di essere quantificato, pertanto anche durante lo scorrimento, esso non c'è, non è.
Non esistono ricerche scientifiche, hai detto giustamente e ciò rappresenta il bello: tutto da scoprire.
Ancora più strana è l'analogia tra la dmt e la morte...che si sia "scoperta" la chiave d'accesso verso ciò che verrà dopo? ...
Una cosa è certa, stiamo varcando orizzonti mai visti, o per meglio dire, dimenticati.
Forse dovremmo ringraziare gli estinti, che ci guidano nonostante gli abbiamo rubato casa e lavoro, scacciandoli lontano dal creato.
Ad un certo punto vedo ciò voluto, ma non dalle marionette del fuoco, dato che è sempre la femmina a decidere gli avvenimenti più importanti. Nel senso che i procedimenti in atto non sono variabili.
La dmt porta alla morte, ma in realtà non è così: sono tutte le entità che ci compongono che ci danno il 'tempo' per poter comprendere come riuscire a cambiare le loro decisioni.
Come durante la preparazione della dmt (è una molecola, non un'entità) è sconsigliato impartire ordini (noi piccoletti impartiremmo ordini a chi è antico e saggio?

; esaminando bene vi sarebbe una possibilità: le entità, se raggiunto un ottimo grado di amicizia, si metterebbero al cospetto di colui che è, cosa data a chiunque. Per raggiungere tale meta, però, sottolineerò che bisogna conquistare l'amicizia, il chè non è poco), così è consigliato appellarsi alla propria semplicità, che oggigiorno sembra essere stata dimenticata.
Ed ora l'evoluzione ha portato all'unicità? parlo in grande, tra un 10000 anni, l'essere umano non avrà più una razza, visto lo scambio delle varie etnie..
L'evoluzione, se così dovremmo chiamarla, porta verso il caos, come se il tempo viaggiasse all'indietro verso la concettualizzazione del sè da parte della Dea e del Dio. Si può immaginare che quando non vi erano ancora nè materialità, ne immaterialità, nè entità, vi fossero soltanto la Dea e il Dio. Essi sarebbero divenuti dopo la concettualizzazione che potrebbe essere stata anticipata dal caos primigenio (sono rotte che non si possono invertire, però si potrebbe immaginare a dove porta questa strada, guardando nel futuro sempre più lontano). I concetti che portiamo in sè possono farci capire che non vi erano coordinate nè tangibilità, il concetto del sè è un segreto che è inviolabile e che forse comprenderemo senza tempo. Da quanto si può appurare da alcune caratteristiche osservabili in ciò che potremmo definire 'vuoto' (che vuoto non è), sia il Dio che la Dea erano invisibili, intangibili e non localizzati. Però anche quì, portando il concetto del sè in quel vuoto, potremmo trovare contrazione e espansione (quando il concetto del sè nasceva - non vi sono alto o basso nè altre caratteristiche comprensibili/appurabili nel/dal materiale), rotazione e oscillazione. La contrazione sarebbe caratteristica del finito, l'espansione la caratteristica dell'infinità.
Individuate queste due caratteristiche, si potrebbe attribuire la contrazione al maschio e l'espansione alla femmina. Il maschio visto come fuoco che non arde, perchè ancora invisibile e intangibile, la femmina vista come temperatura, perchè più ponderata. Entrambi sono riscontrabili anche nel nulla (dato che nulla o niente vuol dire non fare, non pensare,, quindi concetti che sono attribuibili al fatto che pensiamo: ogni volta il desiderio di sapere ciò che non è, riporterebbe al sè, dato che non siamo capaci di superare noi stessi.), nel vuto essi sono, perchè nel vuoto immateriale si riproporrebbe la condizione prima, ove la temperatura è misurabile e il fuoco è concepibile, dato che maschio senza femmina e viceversa, non avrebbero potuto creare la realtà che viviamo.
Visto il verso dell'umanità, non vi è altra visione che non il baratro, l'oblio. Ci siamo persi e ci siamo innalzati al di sopra delle entità: come se un neonato impartisse ordini ad un anziano. Ovvio che l'anziano non andrebbe a eliminare ciò che è stato creato, anche perchè proprio e frutto di ciò da cui l'anziano stesso deriva, però non è da escludere che l'umano, corrotto e marcio potrebbe essere riformato sotto forma innocua, mantenedo soltanto il concetto del sè, senza poter interagire. Nel frattempo, forse gli anziani si prenderebbero una pausa e non desidererebbero più avere a che fare con neonati. Perciò il Dio e la Dea avrebbero fatto 'sparire' una delle otto razze, tanto per avere una riserva. Compreso questo, l'umanità è oggigiorno posta di fronte ad una scelta: essere e divenire o soltanto essere?
Volendo quantificare ciò in tempo, un istante di riformazione è dire niente, tempi lunghi vorrebbero dire sofferenze atroci. Ma questo è stato voluto da noi stessi, perchè siamo l'impersonificazione della Dea e de Dio. I tempi sono marci quanto la società e chi se ne rende conto, sà che il fuoco che arde è stato acceso poco tempo fà, settimane fà. Quindi l'inizio della fine è arrivato: chi ha tempo non aspetti tempo o come si direbbe: ambiasciator non porta pena, che stavolta non è morte.
Non ho tempo.