Carmelo Bene
Inviato: sab apr 30, 2016 1:41 pm
Qualcuno lo conosce? Leggo cose sue già da un po' e ogni volta che mi ricapita di ascoltare qualche suo intervento mi tocca sempre. Nonostante io faccia veramente fatica a sentire qualcosa dai suoi film, a teatro dal vivo credo fosse qualcosa di inimmaginabile.
A volte i quesiti che pone sono talmente banali da spiazzare, come quello che (dice) si poneva da bambino:
"Ma se gli attori re-citano la parte di altri.... chi fa la parte dell'attore?"
Poi lui non si fa tanti problemi a dire ciò che pensa degli attori, "...sono dei mentitori, degli spergiuri, questa è gente che potrebbe mentire in tribunale, se lo spettatore medio non fosse pazzo, bisognerebbe chiamare la polizia e denunciare il reato, qua c'è gente che dice di essere qualcun'altro << oh salve marchese>> <<buonasera contessa>>..."
Il teatro, spiega, è un non luogo, che mette fine alla rappresentazione (di Stato) dei ruoli e dell' Io, per andare oltre, e per come l'ho intesa io per tacere la stupidità e la mediocrità della dualità e del tempo l'andare al teatro non serve per pensare, ma a de-pensare, e non si può riferire (per questo critici e stampa non erano ben accetti agli spettacoli) perchè re-censire un suo spettacolo significava riportare nel linguaggio e nella comprensione ciò che linguaggio e comprensione non era. Io trovo molte similitudini con gli psichedelici. Vanno bene i report e tutto, ma non si possono descrivere non si può portare nel linguaggio tutto ciò che si vive durante un esperienza psichedelica e così deve essere stata l'esperienza a teatro con Carmelo.
Alcuni link per chi volesse approfondire (comunque limitanti, negli scritti va più a fondo):
A volte i quesiti che pone sono talmente banali da spiazzare, come quello che (dice) si poneva da bambino:
"Ma se gli attori re-citano la parte di altri.... chi fa la parte dell'attore?"
Poi lui non si fa tanti problemi a dire ciò che pensa degli attori, "...sono dei mentitori, degli spergiuri, questa è gente che potrebbe mentire in tribunale, se lo spettatore medio non fosse pazzo, bisognerebbe chiamare la polizia e denunciare il reato, qua c'è gente che dice di essere qualcun'altro << oh salve marchese>> <<buonasera contessa>>..."
Il teatro, spiega, è un non luogo, che mette fine alla rappresentazione (di Stato) dei ruoli e dell' Io, per andare oltre, e per come l'ho intesa io per tacere la stupidità e la mediocrità della dualità e del tempo l'andare al teatro non serve per pensare, ma a de-pensare, e non si può riferire (per questo critici e stampa non erano ben accetti agli spettacoli) perchè re-censire un suo spettacolo significava riportare nel linguaggio e nella comprensione ciò che linguaggio e comprensione non era. Io trovo molte similitudini con gli psichedelici. Vanno bene i report e tutto, ma non si possono descrivere non si può portare nel linguaggio tutto ciò che si vive durante un esperienza psichedelica e così deve essere stata l'esperienza a teatro con Carmelo.
Alcuni link per chi volesse approfondire (comunque limitanti, negli scritti va più a fondo):