
BELLADONNA (Atropa belladonna) ben conosciuta per la sua alta velenosità, è capace di indurre vari tipi di allucinazioni. E' nella mitologia e nel folklore delle persone di tutta Europa, che temono il suo potere mortale. Era uno degli ingredienti degli intrugli e delle pomate allucinogene preparati dalle cosìddette streghe medievali Europee. La bacca lucente ed attraente della pianta viene ancora ingerita accidentalmente, con conseguente avvelenamento.
Il nome belladonna deriva da un curioso costume praticato dalle donne italiane della nobiltà medievale. mettevano la linfa della pianta negli occhi per dilatare le pupille, creando una specie di sguardo cristallino, che in quel periodo era considerato bello e sensuale, ed aumentava la femminilità.
Il principio attivo della Belladonna è l'alcaloide hyoscyamina, ma è presente anche la scopolamina, molto più psicoattiva. E' stata anche trovata atropina, ma non è chiaro se sia presente nella pianta viva, o si forma durante l'estrazione. La Belladonna è la fonte di atropina, un alcaloide con una miriade di usi nella medicina moderna, specialmente come antispasmodico, antisecretorico, e stimolatore cardiaco e midriatico. Gli alcaloidi sono in tutta la pianta ma sono concentrati soprattutto nelle foglie e nelle radici.
Ci sono quattro speci di Atropa in Europa e dall'Asia centrale fino all'Himalaya. Atropa appartiene alla famiglia delle belle di notte, Solanaceae. La Belladonna è originaria dell'Europa e dell'Asia minore. Fino al XIX secolo, si trovava solo selvatica, ma da allora si è iniziata a coltivare ance negli stati Uniti ed in India, dove è un'importante fonte medica.