Ciao psiconauti.
Vista la recente piega che ha preso il forum, in cui sono iniziate a circolare parecchie voci infondate e leggende urbane anche su sostanze particolarmente note e di vecchia conoscenza, ho deciso di creare un primo post (magari di una serie) per fare chiarezza su alcuni aspetti, in questo caso: i sottoprodotti di degradazione o di sintesi dell'LSD. Nel farlo, mi appoggerò a studi scentifici e paper farmacologici che riporterò sotto forma di citazione o di intero link consultabile per chi volesse approfondire, ed ovviamente anche a esperienze dirette, indirette e report affidabili. Spero resti un topic dal quale attingere ogni qual volta ci si imbatta nel nostro forum in cerca di risposte verificate.
Per iniziare è bene fare una breve analitica sulla molecola che ci interessa: LSD.
La Dietilamide dell'Acido Lisergico (in sigla LSD-25, o più comunemente LSD) è un prodotto di sintesi semi-sintetico. La principale fonte di LSD in natura è l'Ergot, un fungo della segale cornuta che contiene alcaloidi quali Ergotamina (principale) ed Ergometrina (secondaria), che se estratti possono essere convertiti in LSD attraverso procedimenti più o meno complessi. E' possibile sintetizzare LSD partendo esclusivamente da prodotti chimici, ma tale pratica è molto rara perché intende conoscenze avanzate di chimica organica, procedimenti estremamente complessi e utilizzo di materiali altamente controllati. Esiste in natura anche LSA, altra molecola psichedelica, che può essere convertita in LSD, ma di per sè è già molto meno potente e la sintesi non risulta ottimale.
LSD-25 è una delle sostanze psicoattive più potenti, e anche generalmente parlando, una delle molecole con maggiore impatto farmacologico in relazione alla dose minima, risulta infatti essere già attiva alla soglia dei 20/50 microgrammi di principio ativo.
Gli effetti psichedelici prodotti dll'assunzione di LSD possono comprendere:
-Psicologici:
Alterazione della percezione sensoriale (visiva, uditiva, temporale)
Allucinazioni (soprattutto visive)
Sinestesia (es. “vedere” i suoni)
Espansione della coscienza, introspezione profonda
Cambiamenti emotivi rapidi
Possibili stati mistici o trascendenti
-Fisici:
Midriasi (dilatazione delle pupille)
Aumento della pressione sanguigna e della temperatura corporea
Insonnia, perdita di appetito, tremori
Ha una durata complessiva di 8-12 ore per gli effetti attivi (a volte anche di più, a volte poco meno), mentre effetti secondari e collaterali potrebbero perdurare anche per 24 ore, a seconda dei casi.
E in tutto questo ovviamente non è tuto rose e fiori perché sono presenti anche potenziali effetti collaterali quali:
Bad trip: esperienze negative con panico, paranoia, angoscia
Flashback: percezioni alterate anche giorni o settimane dopo l'assunzione (HPPD – Hallucinogen Persisting Perception Disorder)
Psicosi: può scatenare episodi psicotici in soggetti predisposti
Alterazioni della percezione pericolose in contesti non controllati.
LSD si presenta nella sua forma più pura sotto forma di cristallo di sale (di solito tartrato) in quanto unica forma abbastanza resistente alla degradazione. Spesso, nelle sue altre forme, liquido o in micropunte, viene associato a stabilizzanti e aggiunte che mirano ad allungarne la resistenza alla degradazione. Queste forme sono più comuni nei laboratori clandestini o "amatoriali", problema invece trascurabile per quanto riguarda i laboratori professionali dove si produce sempre a una purezza massima.
LSD è infatti una sostanza abbastanza suscettibile alla degradazione attraverso agenti quali calore, luce, ossigeno, umidità e altri contaminanti (questi a volte già presenti in fase di sintesi per via di processi "sporchi" e poco controllati, cosa che non avviene nei laboratori professionali).
Da qui possiamo andare al prossimo step.
LSD e le sue degradazioni
LSD e le sue degradazioni
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Re: LSD e le sue degradazioni
SOTTOPRODOTTI DI DEGRADAZIONE DEL d-LSD (Dietilamide dell'Acido Lisergico)
Logicamente un cristallo salino di puro LSD oppone molta più resistenza a "erosioni" varie e trasformazioni, anche se non ne è completamente esente. Lo stesso non si può pensare, invece, quando la molecola pure si trova in stato libero diluita nell'acqua o in altri supporti, magari associata ad antiossidanti e solventi di sintesi.
I fattori che più comunemente "rovinano" la molecola d-LSD sono esposizione alla luce, al calore, all'ossigeno, un ph errato e solventi associati.
Da queste degradazioni si formano allora dei sottoprodotti, spesso con forma molecolare molto simile all'originale, ma con piccole differenze che alterano pesantemente l'efficenza della molecola. Ecco i principali:
-Lumi-LSD: che a sua volta presenta altri isomeri, tra i quali Iso-Lumi-LSD. Si formano per esposizione alla luce UV. Questi composti hanno una bassissima o nessuna attività psichedelica, ma possono continuare a esistere nei campioni degradati.
-N-oxy-LSD: si forma per ossidazione del gruppo amminico. Anche lui una bassissima affinità psichedelica ed è comune trovarlo nei campioni degradati.
-ISO-LSD: il più comune dei sottoprodotti, si può formare per degradazione spontanea (tempo), per esposizione prolungata al calore, per la presenza di solventi (es. acqua, umidità), ma anche per ambienti troppo acidi. Come i fratellini ha una bassissima o nulla interazione psichedelica.
-Nor-LSD: anche chiamato "desmetil-LSD", come si può intuire si forma dalla demetilazione del gruppo dietilamminico. Qui l'interazione psichedelica resta comunque molto bassa e trascurabile, ma non assente. E' inoltre un metabolita empatico dell'LSD.
-Acido Lisergico: quando l'ambiente di conservazione risulta avere un ph troppo acido oppure troppo basico, LSD può idrolizzarsi in due composti quali Acido Lisergico e Amide dell'Acido Lisergico (si, proprio LSA). Nonostante LSA abbia comprovate proprietà psichedeliche marcate, quando viene prodotto per degradazione dall'LSD la quantità è sempre minima è trascurabile, anche al netto di una minore potenza molecolare.
-Ossidazione del nucleo indolico: anche l'anello indolico dell'LSD è soggetto a ossidazione, e quando avviene possono formarsi: Dimeri inattivi, Composti polimerici e altri sottoprodotti non ben caratterizzati. Tutti questi composti sono inattivi.
-ALTRI COMPOSTI: succede anche che LSD venga scomposto all'interno del corpo umano, formando altri sottoprodotti quali: 2-oxy-3-hydroxy-LSD, Hydroxy-LSD e suoi isomeri, e altre quantità dei già visti Nor-LSD e N-oxy-LSD. Anche se non presenti all'interno del campione, potrebbero essere presenti nei fluidi biologici successivamente all'utilizzo, quindi risultanti in eventuali test e potenziali biomarcatori della molecola "madre".
Logicamente un cristallo salino di puro LSD oppone molta più resistenza a "erosioni" varie e trasformazioni, anche se non ne è completamente esente. Lo stesso non si può pensare, invece, quando la molecola pure si trova in stato libero diluita nell'acqua o in altri supporti, magari associata ad antiossidanti e solventi di sintesi.
I fattori che più comunemente "rovinano" la molecola d-LSD sono esposizione alla luce, al calore, all'ossigeno, un ph errato e solventi associati.
Da queste degradazioni si formano allora dei sottoprodotti, spesso con forma molecolare molto simile all'originale, ma con piccole differenze che alterano pesantemente l'efficenza della molecola. Ecco i principali:
-Lumi-LSD: che a sua volta presenta altri isomeri, tra i quali Iso-Lumi-LSD. Si formano per esposizione alla luce UV. Questi composti hanno una bassissima o nessuna attività psichedelica, ma possono continuare a esistere nei campioni degradati.
-N-oxy-LSD: si forma per ossidazione del gruppo amminico. Anche lui una bassissima affinità psichedelica ed è comune trovarlo nei campioni degradati.
-ISO-LSD: il più comune dei sottoprodotti, si può formare per degradazione spontanea (tempo), per esposizione prolungata al calore, per la presenza di solventi (es. acqua, umidità), ma anche per ambienti troppo acidi. Come i fratellini ha una bassissima o nulla interazione psichedelica.
-Nor-LSD: anche chiamato "desmetil-LSD", come si può intuire si forma dalla demetilazione del gruppo dietilamminico. Qui l'interazione psichedelica resta comunque molto bassa e trascurabile, ma non assente. E' inoltre un metabolita empatico dell'LSD.
-Acido Lisergico: quando l'ambiente di conservazione risulta avere un ph troppo acido oppure troppo basico, LSD può idrolizzarsi in due composti quali Acido Lisergico e Amide dell'Acido Lisergico (si, proprio LSA). Nonostante LSA abbia comprovate proprietà psichedeliche marcate, quando viene prodotto per degradazione dall'LSD la quantità è sempre minima è trascurabile, anche al netto di una minore potenza molecolare.
-Ossidazione del nucleo indolico: anche l'anello indolico dell'LSD è soggetto a ossidazione, e quando avviene possono formarsi: Dimeri inattivi, Composti polimerici e altri sottoprodotti non ben caratterizzati. Tutti questi composti sono inattivi.
-ALTRI COMPOSTI: succede anche che LSD venga scomposto all'interno del corpo umano, formando altri sottoprodotti quali: 2-oxy-3-hydroxy-LSD, Hydroxy-LSD e suoi isomeri, e altre quantità dei già visti Nor-LSD e N-oxy-LSD. Anche se non presenti all'interno del campione, potrebbero essere presenti nei fluidi biologici successivamente all'utilizzo, quindi risultanti in eventuali test e potenziali biomarcatori della molecola "madre".
Ultima modifica di Diennetti il dom mag 25, 2025 2:34 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: LSD e le sue degradazioni
CARATTERISTICHE DEI SOTTOPRODOTTI E INTERAZIONE CON d-LSD
Possiamo ora andare a guardare un po più da vicino queste molecole e capire che interazione hanno con il principio che risulta ATTIVO, e come esse incidono nell'esperienza psichedelica complessiva.
°Lumi-LSD:
-quando il nucleo indolico di LSD viene esposto alla luce UV, subisce una fotociclizzazione, e si forma uno scheletro che viene detto "lumisterolico". La molecola ha stessa composizione dell'originale ma diversa disposizione, questo non gli permette di mantenere la forma corretta per legarsi al suo recettore serotoninergico 5-HT2A, risultando inefficace e priva di effetti psichedelici. La competizione sui recettori con d-LSD è quindi altamente trascurabile. Un esperienza psichedelica che tenga in conto pari dosaggio di entrambe le molecole risulterebbe in un esperienza più diluita e meno impattante, entrambe le molecole utilizzano infatti gli stessi canali di assorbimento. Un più lento assorbimento del principio ATTIVO dovuto al contemporaneo assorbimento della PARI QUANTITA' di molecola inerte, può infatti diluire l'esperienza psichedelica per via di una maggiore lentezza nell'assorbimento del principio attivo, che agisce poco alla volta. Statisticamente, la quasi totalità dei campioni esistenti contiene una quantità troppo piccola di LUMI-LSD perché questo accada.
Se assunto puro, senza abbinarlo al principio attivo, non dimostra nessuna caratteristica psichedelica.
°N-oxy-LSD:
-abbiamo visto che viene fuori dal gruppo amminico, succede che in quel gruppo viene ossidato un atomo di azoto. Questa reazione può avvenire spontaneamente con esposizione "all'aria" ma anche in presenza di un ambiente con ph sballato (troppo acido/troppo basico). Alla molecola succede che compare un gruppo N-O che ne altera la geometria, ancora una volta impedendole di avere abbastanza compatibilità con il suo recettore (sempre 5-HT2A). Le proprietà psichedeliche risultano quindi assenti o trascurabili, sempre in favore del maggior impatto e della maggior potenza di d-LSD (principio attivo che invece ha un'altissima affinità con il suo recettore). Come per Lumi-LSD (e tutti gli altri sottoprodotti elencati), l'impatto sull'esperienza psichedelica risulta ancora una volta nullo, e solo nel caso di PARI DOSAGGIO con la controparte attiva, risulterà ancora una volta in un esperienza più blanda e diluita. Come ogni altro sottoprodotto, la sua presenza nei campioni è sempre in quantità trascurabile.
Possiamo ora andare a guardare un po più da vicino queste molecole e capire che interazione hanno con il principio che risulta ATTIVO, e come esse incidono nell'esperienza psichedelica complessiva.
°Lumi-LSD:
-quando il nucleo indolico di LSD viene esposto alla luce UV, subisce una fotociclizzazione, e si forma uno scheletro che viene detto "lumisterolico". La molecola ha stessa composizione dell'originale ma diversa disposizione, questo non gli permette di mantenere la forma corretta per legarsi al suo recettore serotoninergico 5-HT2A, risultando inefficace e priva di effetti psichedelici. La competizione sui recettori con d-LSD è quindi altamente trascurabile. Un esperienza psichedelica che tenga in conto pari dosaggio di entrambe le molecole risulterebbe in un esperienza più diluita e meno impattante, entrambe le molecole utilizzano infatti gli stessi canali di assorbimento. Un più lento assorbimento del principio ATTIVO dovuto al contemporaneo assorbimento della PARI QUANTITA' di molecola inerte, può infatti diluire l'esperienza psichedelica per via di una maggiore lentezza nell'assorbimento del principio attivo, che agisce poco alla volta. Statisticamente, la quasi totalità dei campioni esistenti contiene una quantità troppo piccola di LUMI-LSD perché questo accada.
Se assunto puro, senza abbinarlo al principio attivo, non dimostra nessuna caratteristica psichedelica.
°N-oxy-LSD:
-abbiamo visto che viene fuori dal gruppo amminico, succede che in quel gruppo viene ossidato un atomo di azoto. Questa reazione può avvenire spontaneamente con esposizione "all'aria" ma anche in presenza di un ambiente con ph sballato (troppo acido/troppo basico). Alla molecola succede che compare un gruppo N-O che ne altera la geometria, ancora una volta impedendole di avere abbastanza compatibilità con il suo recettore (sempre 5-HT2A). Le proprietà psichedeliche risultano quindi assenti o trascurabili, sempre in favore del maggior impatto e della maggior potenza di d-LSD (principio attivo che invece ha un'altissima affinità con il suo recettore). Come per Lumi-LSD (e tutti gli altri sottoprodotti elencati), l'impatto sull'esperienza psichedelica risulta ancora una volta nullo, e solo nel caso di PARI DOSAGGIO con la controparte attiva, risulterà ancora una volta in un esperienza più blanda e diluita. Come ogni altro sottoprodotto, la sua presenza nei campioni è sempre in quantità trascurabile.
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Re: LSD e le sue degradazioni
°ISO-LSD:
-riguardo questa molecola Alexander Shulgin affermerà che, come tutti gli altri sottoprodotti, è inattiva anche ad alti dosaggi. Si forma per errore o per degradazione grazie alla epimerizzazione, ovvero la conversione reversibile di una molecola in un suo stereoisomero, per le cause che abbiamo già visto sopra. La configurazione del centro asimmetrico in posizione 8 della molecola, è all'inverso (S invece di R). E' una conversione reversibile, ma con il risultato che una piccola parte di d-LSD si trasformerà sempre e cmq in ISO-LSD. Questa piccola modifica alla struttura cambia drasticamente il rapporto tra la molecola e i suoi recettori, risultando in una bassissima affinità recettoriale e una bassissima competitività con la molecola madre. Ciò si traduce in assenza di proprietà psichedeliche e nessuna interazione con d-LSD.
C'è da sottolineare come questa molecola, benché la più comune, non venga prodotta a posta, in quanto inerte, priva di interesse sperimentale, priva di proprietà psichedeliche e considerata solo come impurità di sintesi o da degradazione. Viene infatti scartata se si presenta durante produzioni in laboratori professionali, in quanto ritenuta "impurità" e priva di interesse. Con una potenza che possiamo riassumere con 1/1000 rispetto a d-LSD, e un affinità recettoriale 25/30 (o più) volte inferiore a d-LSD, le interazione psichedliche sono assenti già se assunta isolata, totalmente trascurabili se vicine alla molecola attiva che non viene influenzata in alcun modo.
Alcuni report esprimono una sensazione di esperienza diluita e confusa grazie al mix tra ISO e d-LSD, situazione possibile solo grazie a un altissima dose dell'isomero inerte, che, come gli altri sottoprodotti, impedisce un più rapido assorbimento del principio attivo, risultando così in un esperienza poco definita. Tuttavia risulta tutto anedottico, non ci sono prove a riguardo e tutto potrebbe essere causato semplicemente dal più potente (e bastevole) d-LSD. Assumere una dose minore o maggiore di quanto si pensi potrebbe confondere sugli effetti. Si avrebbe quindi una differenza quantitativa dovuta alla differnza di dosaggio, e non qualitativa dovuta alla presenza di ISO-LSD, che invece è inattiva.
°Nor-LSD:
-questo sottoprodotto puo formarsi per degradazione chimica o enzimatica, come infatti avviene nel fegato umano quando d-LSD viene metabolizzato. Quello che succede è che si perde un gruppo metilamminico e se ne acquista uno dietilamminico. E' da notare come questo, tra i prodotti di degradazione inattivi, sia il "meno inattivo". Si parla sempre di una bassa affinità con i recettori, ma è presente. Va anche però considerata una potenza inferiore da 15 a 20 volte (o più) rispetto d-LSD, e una presenza nei campioni irrisoria che non va a inficiare sull'azione del principio attivo, in quanto i recettori 5HT2A preferiranno bloccarsi sulla molecola più adatta e con un affinità maggiore. In questo caso, con una quantià significativa, potrebbe modulare l'esperienza psichedelica di una bassa dose di d-LSD, rendendola meno intensa ma più lunga. Non ci sono molte prove a riguardo in quanto Nor-LSD (come tutti gli altri sottoprodotti) non viene prodotto di proposito, in quanto considerati scarto e privo di reale interesse farmacologico, e viene solitamente trovato come frutto di degradazione di d-LSD o errori di sintesi, in quantità trascurabili.
-riguardo questa molecola Alexander Shulgin affermerà che, come tutti gli altri sottoprodotti, è inattiva anche ad alti dosaggi. Si forma per errore o per degradazione grazie alla epimerizzazione, ovvero la conversione reversibile di una molecola in un suo stereoisomero, per le cause che abbiamo già visto sopra. La configurazione del centro asimmetrico in posizione 8 della molecola, è all'inverso (S invece di R). E' una conversione reversibile, ma con il risultato che una piccola parte di d-LSD si trasformerà sempre e cmq in ISO-LSD. Questa piccola modifica alla struttura cambia drasticamente il rapporto tra la molecola e i suoi recettori, risultando in una bassissima affinità recettoriale e una bassissima competitività con la molecola madre. Ciò si traduce in assenza di proprietà psichedeliche e nessuna interazione con d-LSD.
C'è da sottolineare come questa molecola, benché la più comune, non venga prodotta a posta, in quanto inerte, priva di interesse sperimentale, priva di proprietà psichedeliche e considerata solo come impurità di sintesi o da degradazione. Viene infatti scartata se si presenta durante produzioni in laboratori professionali, in quanto ritenuta "impurità" e priva di interesse. Con una potenza che possiamo riassumere con 1/1000 rispetto a d-LSD, e un affinità recettoriale 25/30 (o più) volte inferiore a d-LSD, le interazione psichedliche sono assenti già se assunta isolata, totalmente trascurabili se vicine alla molecola attiva che non viene influenzata in alcun modo.
Alcuni report esprimono una sensazione di esperienza diluita e confusa grazie al mix tra ISO e d-LSD, situazione possibile solo grazie a un altissima dose dell'isomero inerte, che, come gli altri sottoprodotti, impedisce un più rapido assorbimento del principio attivo, risultando così in un esperienza poco definita. Tuttavia risulta tutto anedottico, non ci sono prove a riguardo e tutto potrebbe essere causato semplicemente dal più potente (e bastevole) d-LSD. Assumere una dose minore o maggiore di quanto si pensi potrebbe confondere sugli effetti. Si avrebbe quindi una differenza quantitativa dovuta alla differnza di dosaggio, e non qualitativa dovuta alla presenza di ISO-LSD, che invece è inattiva.
°Nor-LSD:
-questo sottoprodotto puo formarsi per degradazione chimica o enzimatica, come infatti avviene nel fegato umano quando d-LSD viene metabolizzato. Quello che succede è che si perde un gruppo metilamminico e se ne acquista uno dietilamminico. E' da notare come questo, tra i prodotti di degradazione inattivi, sia il "meno inattivo". Si parla sempre di una bassa affinità con i recettori, ma è presente. Va anche però considerata una potenza inferiore da 15 a 20 volte (o più) rispetto d-LSD, e una presenza nei campioni irrisoria che non va a inficiare sull'azione del principio attivo, in quanto i recettori 5HT2A preferiranno bloccarsi sulla molecola più adatta e con un affinità maggiore. In questo caso, con una quantià significativa, potrebbe modulare l'esperienza psichedelica di una bassa dose di d-LSD, rendendola meno intensa ma più lunga. Non ci sono molte prove a riguardo in quanto Nor-LSD (come tutti gli altri sottoprodotti) non viene prodotto di proposito, in quanto considerati scarto e privo di reale interesse farmacologico, e viene solitamente trovato come frutto di degradazione di d-LSD o errori di sintesi, in quantità trascurabili.
Ultima modifica di Diennetti il dom mag 25, 2025 5:47 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: LSD e le sue degradazioni
°Acido Lisergico:
-non parlerò di LSA che ha tutta una sua letteratura, ma mi soffermerò sull'acido lisergico. In situazioni di eccessivo calore, umidità, o ph troppo acido/basico, si può avere una rottura del legame dietilamminico. Questo fa mancare completamente la catena amminica responsabile degli effetti psichedelici. Nonostante sia precursore di molti alcalodi dell'ergot, in questo stato è completamente inattivo a livello psichedelico, risultando solo minimanente un vasocostrittore periferico ma senza proprietà psicoattive. Questa è la molecola che più palesemente non ha nessuna interazione con d-LSD. La sua presenza è indice di una degradazione avanzata e spesso nei campioni compromessi riduce significativamente l'attività totale (minore presenza di d-LSD, ormai trasformato in acido lisergico). Banale dirlo, ma utile a sapersi, non ha nessuna valenza in un esperienza psichedelica.
°Prodotti Polimerici:
-può succedere che con un ossidazione molto avanzata dei nuclei indolici, questi ultimi si trasformino spontaneamente in composti polimerici scuri e insolubili. La loro composizione comprende sempre vari tipi di polimeri in soluzione omogenea, e benché siano anch'essi inattivi, potrebbero essere irritanti se somministrati isolati. In questo stato e nelle quantita comunemente registrate sono inattivi e non interagiscono ma sono segno di una degradazione molto avanzata, e potrebbero anche scurire la soluzione o la carta che li contiene. Non hanno nessuna valenza nell'esperienza psichedelica (se mai presente visto lo stato di degradazione di d-LSD, che a questo punto dovrebbe essere quasi totale).
°I sottoprodotti formati dentro il corpo umano grazie al metabolismo di d-LSD, sono anch'essi tutti privi di proprietà psichedeliche e presentano tutti una qualche differenza che li rende inutilizzabili dal loro recettore. Sono più comunemente indicati come marcatori successivi all'utilizzo della molecola originale.
-non parlerò di LSA che ha tutta una sua letteratura, ma mi soffermerò sull'acido lisergico. In situazioni di eccessivo calore, umidità, o ph troppo acido/basico, si può avere una rottura del legame dietilamminico. Questo fa mancare completamente la catena amminica responsabile degli effetti psichedelici. Nonostante sia precursore di molti alcalodi dell'ergot, in questo stato è completamente inattivo a livello psichedelico, risultando solo minimanente un vasocostrittore periferico ma senza proprietà psicoattive. Questa è la molecola che più palesemente non ha nessuna interazione con d-LSD. La sua presenza è indice di una degradazione avanzata e spesso nei campioni compromessi riduce significativamente l'attività totale (minore presenza di d-LSD, ormai trasformato in acido lisergico). Banale dirlo, ma utile a sapersi, non ha nessuna valenza in un esperienza psichedelica.
°Prodotti Polimerici:
-può succedere che con un ossidazione molto avanzata dei nuclei indolici, questi ultimi si trasformino spontaneamente in composti polimerici scuri e insolubili. La loro composizione comprende sempre vari tipi di polimeri in soluzione omogenea, e benché siano anch'essi inattivi, potrebbero essere irritanti se somministrati isolati. In questo stato e nelle quantita comunemente registrate sono inattivi e non interagiscono ma sono segno di una degradazione molto avanzata, e potrebbero anche scurire la soluzione o la carta che li contiene. Non hanno nessuna valenza nell'esperienza psichedelica (se mai presente visto lo stato di degradazione di d-LSD, che a questo punto dovrebbe essere quasi totale).
°I sottoprodotti formati dentro il corpo umano grazie al metabolismo di d-LSD, sono anch'essi tutti privi di proprietà psichedeliche e presentano tutti una qualche differenza che li rende inutilizzabili dal loro recettore. Sono più comunemente indicati come marcatori successivi all'utilizzo della molecola originale.
Ultima modifica di Diennetti il dom mag 25, 2025 5:52 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: LSD e le sue degradazioni
L' IMPORTANZA DELLO STUDIO SUGLI ISOMERI
Abbiamo visto che d-LSD può essere accompagnato, per degradazione di se stesso o per errore di sintesi, o per contaminazione, da minime parti di questi sottoprodotti. Per ogniuna di loro abbiamo appurato una trasformazione nello scheletro molecolare, a volte minima, che non permette più alla molecola di agire come vorrebbe, trasformando completamente il suo "significato" e perdendo le proprietà psicoattive della molecola originale. Solo d-LSD riesce ad avere un altissima affinità con i recettori, solo quella molecola possiede tutte quelle caratteristiche, quella potenza incredibile con così poca presenza.
Questo dimostra l'importanza della struttura di una molecola, l'importanza di avere una certa dimensione e una certa disposizione degli atomi, una certa forma. Ed è altrettanto importante capire perché i nostri recettori accettano proprio quella molecola, e non le altre che sono inattive. Questo dovrebbe rendere ancora più affascinante il funzionamento di d-LSD, che ad ogni modo non è ad oggi totalmente chiaro, viste le differenze soggettive negli effetti. Al tempo stesso non si può sminuire una fonte così ricca di spunti come d-LSD, in favore di isomeri dimostrati inerti, privi di valore sperimentale, accantonati e messi da parte proprio dal potenziale esaurito, in favore di una maggiore comprensione e ricerca sulla molecola attiva. Se iniziamo ad attribuire a molecole inattive ciò che invece proviene da quelle attive, non si fa che una gran confusione che non aiuta la ricerca, e alla fine una cosa vale l'altra, vanificando anni di studi, di esperienze, condivisioni.
L'IMPORTANZA DELLA RICERCA
Ad oggi siamo forniti di strumenti di ricerca molto più avanzati rispetto qualche anno fa. Raccogliere le informazioni che ci interessano può aiutarci nella nostra ricerca, può fissare un punto dal quale ripartire, perché quasi sicuramente in questo campo altra gente ci è già passata prima di noi, quindi prima di mettere tutto in discussione possiamo benissimo informarci e capire come stanno le cose. A volte c'è bisogno di esperienze personali per verificare quanto è già stato provato da altri centinaia di volte, ed è giusto così, a quel punto FORSE saremmo pronti a conoscere di più, a spingerci oltre per avere una conoscenza più orizzontale o più verticale di quello ci interessa. I progressi scentifici, e perché no, anche quelli psichedelici, sono frutto di condivisione, di confronto, di esperienze condivise che vengono confermate da tutti. Ricercare vuol dire anche raccogliere tutto quello che gli altri hanno già ottenuto e usarlo per arrivare al gradino succesivo, ringraziando chi prima di noi ha dedicato il suo tempo allo stesso obiettivo, nella speranza che tutti si comprenda un po meglio l'argomento in questione.
Abbiamo visto che d-LSD può essere accompagnato, per degradazione di se stesso o per errore di sintesi, o per contaminazione, da minime parti di questi sottoprodotti. Per ogniuna di loro abbiamo appurato una trasformazione nello scheletro molecolare, a volte minima, che non permette più alla molecola di agire come vorrebbe, trasformando completamente il suo "significato" e perdendo le proprietà psicoattive della molecola originale. Solo d-LSD riesce ad avere un altissima affinità con i recettori, solo quella molecola possiede tutte quelle caratteristiche, quella potenza incredibile con così poca presenza.
Questo dimostra l'importanza della struttura di una molecola, l'importanza di avere una certa dimensione e una certa disposizione degli atomi, una certa forma. Ed è altrettanto importante capire perché i nostri recettori accettano proprio quella molecola, e non le altre che sono inattive. Questo dovrebbe rendere ancora più affascinante il funzionamento di d-LSD, che ad ogni modo non è ad oggi totalmente chiaro, viste le differenze soggettive negli effetti. Al tempo stesso non si può sminuire una fonte così ricca di spunti come d-LSD, in favore di isomeri dimostrati inerti, privi di valore sperimentale, accantonati e messi da parte proprio dal potenziale esaurito, in favore di una maggiore comprensione e ricerca sulla molecola attiva. Se iniziamo ad attribuire a molecole inattive ciò che invece proviene da quelle attive, non si fa che una gran confusione che non aiuta la ricerca, e alla fine una cosa vale l'altra, vanificando anni di studi, di esperienze, condivisioni.
L'IMPORTANZA DELLA RICERCA
Ad oggi siamo forniti di strumenti di ricerca molto più avanzati rispetto qualche anno fa. Raccogliere le informazioni che ci interessano può aiutarci nella nostra ricerca, può fissare un punto dal quale ripartire, perché quasi sicuramente in questo campo altra gente ci è già passata prima di noi, quindi prima di mettere tutto in discussione possiamo benissimo informarci e capire come stanno le cose. A volte c'è bisogno di esperienze personali per verificare quanto è già stato provato da altri centinaia di volte, ed è giusto così, a quel punto FORSE saremmo pronti a conoscere di più, a spingerci oltre per avere una conoscenza più orizzontale o più verticale di quello ci interessa. I progressi scentifici, e perché no, anche quelli psichedelici, sono frutto di condivisione, di confronto, di esperienze condivise che vengono confermate da tutti. Ricercare vuol dire anche raccogliere tutto quello che gli altri hanno già ottenuto e usarlo per arrivare al gradino succesivo, ringraziando chi prima di noi ha dedicato il suo tempo allo stesso obiettivo, nella speranza che tutti si comprenda un po meglio l'argomento in questione.
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Re: LSD e le sue degradazioni
IMPATTO SOCIALE E FARMACOLOGICO DEI SOTTOPRODOTTI DI d-LSD
Riconsiderando ancora una volta le varie forme, le quantità, e le modalità con le quali si presentano questi sottoprodotti, possiamo sicuramente assumere, e ciò è avvalorato dai test di laboratorio, che nei campioni di d-LSD, siano essi interi lotti appena sintetizzati, o singoli campioni proveniente da vari mercati leciti o illeciti, sono sempre presente PIU' COMPOSTI di degradazione.
Per esempio su un cartoncino che nominalmente doveva contenere 150 microgrammi di LSD, sono stati ritrovati 137,3 microgrammi di d-LSD, e il resto in quantità variabili di ISO-LSD, Lumi-LSD, ISO-Lumi-LSD, N-oxy-LSD, altro.
Quindi non è mai un solo sottoprodotto a essere presente associato a d-LSD, ma quasi sempre un insieme di tutti gli altri.
Questo va ad abbassare ancora di più le possibilità che tali sottocomposti abbiano un effetto rilevante nell'esperienza psichedelica, oltretutto quasi sempre associati a percentuali di principio attivo molto maggiori, in quanto non sinergizzano e non collaborano in alcun modo.
Abbiamo visto che TEORICAMENTE con alte dosi di questo sottoprodotti, in combinazione con una dose attiva di d-LSD, potrebbero rendere l'esperienza più lenta e diluita, meno intensa. Ma non ci sono mai state prove a riguardo, anche considerando la netta inferiorità di potenza delle molecole, infatti non è farmacologicamente plausibile che ci siano interazioni psicoattive. Si parla di dosi di 2000/3000 microgrammi per pareggiare la minima potenza di soglia di d-LSD.
Differenze nelle percezioni dell'esperienza psichedelica sono piuttosto da ricercare nella poca informazione, poca comprensione della farmacocinetica, magari anche in presenza di pre concetti derivanti da fonti anedottiche che mancano di prendere in considerazione molti aspetti cruciali indispensabili per determinare una prova. Così come potrebbero essere frutto di condizionamenti pre esistenti dovuti a informazioni errate, legende urbane, passaparola o più comunemente dalla mancanza di informazioni reali e dal disinteresse verso l'argomento.
Nella maggior parte dei casi, chi assume un acido non ha idea di come operino le sostanze al suo interno, figuriamoci quelle che non sa nemmeno che esistono. Anche alcuni utenti più navigati sanno cosa aspettarsi, ma non sanno perché o cosa succede, e non gli interessa. E questo può essere comprensibile perché non cercano la conoscenza della sostanza ma solo i suoi effetti collaterali.
Però succede che se dici a una di queste persone che dentro il suo acido c'erano due microgrammi di LUMI-LSD, è molto probabile che inizierà a sentire l'effetto di una molecola inerte. Ripeto: una persona che fino a 10 secondi prima non ne conosceva l'esistenza.
E' bene distinguere i reali effetti che questi sottoprodotti possono avere e cosa invece è solo frutto di altri fattori, il maggiore dei quali, a mio avviso, il condizionamento esterno. In questo caso ci va molto bene perché LSD è una delle sostanze più sicure da usare e i suoi sottoprodotti sono inattivi, ma se capita su altre sostanze di altro genere non starei così tranquillo, a volte si rischiano forti intossicazioni se non peggio. Così come è bene sapere se una credenza è fondata o meno per evitare di turbare il nostro stato d'animo per motivi sbagliati o inesistenti, rischiando di rovinare bei momenti tranquilli.
IN CONCLUSIONE:
Nessuno dei sottoprodotti da degradazione di d-LSD risulta di alcun interesse sperimentale o farmacologico, a eccezion fatta forse per la bassa ma non assente affinità di Nor-LSD. Nessuno di loro risulta inoltre nocivo nell'esperienza psichedelica, risultando soltanto come marcatore o elemento di scarto, facilmente metabolizzato dal nostro organismo.
La qualità dell'esperienza psichedelica si può benissimo attribuire esclusivamente a d-LSD, valutandone purezza e quantità assunta, niente valgono gli altri isomeri esaminati se non come un indicazione della diminuizione di quantità (e gioco forza potenza) di d-LSD e come indicatori di innocua degradazione o errori di sintesi.
Riconsiderando ancora una volta le varie forme, le quantità, e le modalità con le quali si presentano questi sottoprodotti, possiamo sicuramente assumere, e ciò è avvalorato dai test di laboratorio, che nei campioni di d-LSD, siano essi interi lotti appena sintetizzati, o singoli campioni proveniente da vari mercati leciti o illeciti, sono sempre presente PIU' COMPOSTI di degradazione.
Per esempio su un cartoncino che nominalmente doveva contenere 150 microgrammi di LSD, sono stati ritrovati 137,3 microgrammi di d-LSD, e il resto in quantità variabili di ISO-LSD, Lumi-LSD, ISO-Lumi-LSD, N-oxy-LSD, altro.
Quindi non è mai un solo sottoprodotto a essere presente associato a d-LSD, ma quasi sempre un insieme di tutti gli altri.
Questo va ad abbassare ancora di più le possibilità che tali sottocomposti abbiano un effetto rilevante nell'esperienza psichedelica, oltretutto quasi sempre associati a percentuali di principio attivo molto maggiori, in quanto non sinergizzano e non collaborano in alcun modo.
Abbiamo visto che TEORICAMENTE con alte dosi di questo sottoprodotti, in combinazione con una dose attiva di d-LSD, potrebbero rendere l'esperienza più lenta e diluita, meno intensa. Ma non ci sono mai state prove a riguardo, anche considerando la netta inferiorità di potenza delle molecole, infatti non è farmacologicamente plausibile che ci siano interazioni psicoattive. Si parla di dosi di 2000/3000 microgrammi per pareggiare la minima potenza di soglia di d-LSD.
Differenze nelle percezioni dell'esperienza psichedelica sono piuttosto da ricercare nella poca informazione, poca comprensione della farmacocinetica, magari anche in presenza di pre concetti derivanti da fonti anedottiche che mancano di prendere in considerazione molti aspetti cruciali indispensabili per determinare una prova. Così come potrebbero essere frutto di condizionamenti pre esistenti dovuti a informazioni errate, legende urbane, passaparola o più comunemente dalla mancanza di informazioni reali e dal disinteresse verso l'argomento.
Nella maggior parte dei casi, chi assume un acido non ha idea di come operino le sostanze al suo interno, figuriamoci quelle che non sa nemmeno che esistono. Anche alcuni utenti più navigati sanno cosa aspettarsi, ma non sanno perché o cosa succede, e non gli interessa. E questo può essere comprensibile perché non cercano la conoscenza della sostanza ma solo i suoi effetti collaterali.
Però succede che se dici a una di queste persone che dentro il suo acido c'erano due microgrammi di LUMI-LSD, è molto probabile che inizierà a sentire l'effetto di una molecola inerte. Ripeto: una persona che fino a 10 secondi prima non ne conosceva l'esistenza.
E' bene distinguere i reali effetti che questi sottoprodotti possono avere e cosa invece è solo frutto di altri fattori, il maggiore dei quali, a mio avviso, il condizionamento esterno. In questo caso ci va molto bene perché LSD è una delle sostanze più sicure da usare e i suoi sottoprodotti sono inattivi, ma se capita su altre sostanze di altro genere non starei così tranquillo, a volte si rischiano forti intossicazioni se non peggio. Così come è bene sapere se una credenza è fondata o meno per evitare di turbare il nostro stato d'animo per motivi sbagliati o inesistenti, rischiando di rovinare bei momenti tranquilli.
IN CONCLUSIONE:
Nessuno dei sottoprodotti da degradazione di d-LSD risulta di alcun interesse sperimentale o farmacologico, a eccezion fatta forse per la bassa ma non assente affinità di Nor-LSD. Nessuno di loro risulta inoltre nocivo nell'esperienza psichedelica, risultando soltanto come marcatore o elemento di scarto, facilmente metabolizzato dal nostro organismo.
La qualità dell'esperienza psichedelica si può benissimo attribuire esclusivamente a d-LSD, valutandone purezza e quantità assunta, niente valgono gli altri isomeri esaminati se non come un indicazione della diminuizione di quantità (e gioco forza potenza) di d-LSD e come indicatori di innocua degradazione o errori di sintesi.
--==-Love is the only Solution-==--