Ormai frequento questo forum da un po', mi sto pian piano avvicinando al mondo della psichedelia e amo questo forum perché mi dà l'occasione di imparare tanto a riguardo, ma mi sto accorgendo che è un percorso lungo, fatto di esperienze, prove, fallimenti.. e per questo motivo non sempre semplice.
La mia prima esperienza risale all'anno scorso ed è stata coi funghetti allucinogeni. In tutta sincerità, ho deciso di prenderli con un po' di superficialità (ho già scritto un'esperienza a riguardo). Dopo più di un anno, sentivo fosse arrivato il momento di riprovare, e decido di puntare sull'anahuasca (Acacia simplex + Ruta Siriana), vista la facile reperibilità della materia prima.
Cosa importante, ho voluto provare con un intento diverso rispetto ai funghetti.. Volevo che la sostanza mi rivelasse qualcosa, qualcosa di me. Questo non perché la prima volta non mi sia piaciuto, anzi. Ma leggendo le varie opinioni e scambiando pareri con voi, mi sono convinto che il potenziale di queste sostanze può andare ben oltre le semplici visual.
Per questo motivo, prima di mandare giù il decotto, ho scritto su un foglio alcune cose che volevo scoprire di me, omettendo intenzionalmente però la cosa più importante: vengo da una rottura sentimentale (non molto recente in realtà, è successo un anno fa) che mi ha lasciato ferite che sono tutt'ora aperte. Non ho scritto questo punto perché mi accorgo che potrebbe essere un argomento "periocoloso" e la paura di avere un bad trip era tanta.
Il primo tentativo (6g+3g) è stato un totale fallimento, effetti quasi 0.
Decido di alzare la dose (8g+4g) ma con procedimento di cottura più lungo e con alcuni accorgimenti: ho congelato un giorno prima la sostanza inumidita con acqua e limone per indebolire le pareti; ho cotto di più (5 ore in totale) la brew. Ho filtrato con un panno a maglie molto strette. Difatti, mentre filtravo il tutto scorreva quasi a goccia e nella brew non c'era traccia di granelli.
Non volevo esagerare con le dosi, visto che sarebbe stata la mia prima esperienza con la sostanza.
Ho fatto l'errore di non ridurla abbastanza; o meglio, credevo fosse ridotta abbastanza (mezzo bicchiere), ma il sapore era così disgustoso che ho fatto davvero tanta fatica a mandarla giù. Sono quindi riuscito a berne solo metà. Dopo circa 20 minuti ho sentito i primi intorpidimenti. Decido di stendermi sul letto..
La mia mente inizia a creare immagini.. immagini colorate, vive e bellissime.. la natura è il tema ricorrente. Le immagini si creavano, evolvevano e deformavano a seconda del ritmo della musica. La musica non era solo un suono.. la musica aveva una sua dimensione che andava oltre la semplice melodia.
Però mi accorgo di non essere completamente immerso.. La sensazione era bellissima ma non ho mai davvero perso il controllo di me.. Probabilmente perché ne ho bevuto solo metà.
Dopo circa due ore la discesa.. a questo punto non so che fare.. Bere o non bere l'altra metà?
Una parte di me era per il no.. Avevo già fatto un'esperienza bella e appagante, seppur leggera. Avrei dovuto già essere felice e soddisfatto di ciò. In più, non mi allettava l'idea di dover provare nuovamente quel sapore disgustoso che ho tanto odiato.
L'altra parte era per il sì.. Avrei voluto continuare il mio viaggio perché incompleto.
Decido di bere. E' stato ancora più difficile mandare giù il tutto, e infatti, tra mille conati di vomito nel tentativo di berla, gli ultimi due sorsi non riesco proprio (quelli più potente probabilmente). Poco male, dopo aver mangiato un po' di anguria per aggiustarmi la bocca, il viaggio riparte.. Le immagini iniziano di nuovo a formarsi nella mia mente più belle che mai.
A questo punto mi accorgo che il viaggio che sto facendo è davvero bello e piacevole, ma c'è un ma..
Non è quello che avevo in mente all'inizio. Mi viene in mente il mio ex, e decido che è arrivato il momento di analizzare la cosa ma.. non riesco! le immagini decidono di eliminare il pensiero, faccio fatica a mantenere la concentrazione su un pensiero fisso perché la mia mente non me lo permette..
A questo punto inizio un dialogo interiore.. mi chiedo: qual è lo scopo del viaggio? Perché lo faccio? Qual è il fine ultimo?
E la risposta: il fine ultimo è che tu ti senta bene.. il fine ultime è che tu passi dei momenti felice e sereni. Quindi perché stressarti nel dover costringere te stesso a pensare a cose "spiacevoli" o meglio "scomode".. se non ti senti di volerlo fare?
Questo dialogo è durato per un po'.. E' come se la sostanza mi stesse cercando di comunicare che io non ero pronto! Ma non ne sono certo in realtà.
Dopodichè, inizio a pensare a quello che stavo vivendo.. e mi chiedo: L'anahuasca come comunica? Come faccio a parlare con lei? Le immagini, così belle e meravigliose che mi sta donando.. hanno un significato? Sono io che non riesco a coglierlo? E come faccio? Non sono riuscito a trovare una risposta.
Dopo un po' inizio a sentire la discesa.. Erano ormai le 6 del mattino (assunzione ore 1:00) e stanchissimo, mi addormento.
Ragazzi, io non so che pensare! L'esperienza in sè mi è piaciuta, però non so, mi sento di "fallire" nel mio intento.. che è quello di usare le sostanze come un mezzo introspettivo. Cosa fare? So che non devo avere fretta.. In fondo, questa è solo la mia terza esperienza della vita con le sostante psichedeliche.
Secondo voi, è stato a causa della dose 'troppo bassa' che non sono riuscito?
E perché la dose era troppo bassa? Forse ho filtrato troppo? Difatti, a parte la nausea iniziale non ho avuto nessun problema di stomaco, nè vomito nè purga!
Aggiungo che set e setting erano entrambi ottimi, sebbene non avessi un sitter.
Grazie in anticipo per eventuali risposte

