Sostanza: cannabis
Via di somministrazione: orale
Quantità: sconosciuta
PREMESSA
Io e il mio ragazzo F. (con cui le cose non stanno andando troppo bene) siamo andati in vacanza insieme. Una vacanza prenotata da tempo ma a cui non sarei voluta andare a causa della mia situazione sentimentale. Prima della partenza ho avuto una tra le settimane più piene di ansia e di stress della mia vita, il giorno prima della partenza ho avuto un vero e proprio crollo nervoso.
Dopo 8 ore di viaggio finalmente raggiungiamo la località, eravamo quindi stanchi morti. Dopo cena decidiamo di provare dei dolcetti alla marijuana dati da un amico al mio ragazzo. Era due anni che non fumavo ma l'erba non mi aveva mai dato problemi, a scuola per esempio la assumevo tranquillamente a ricreazione e poi facevo le interrogazioni, quindi non mi preoccupo degli effetti, penso solo che visto lo stress mi possa far non pensare per un po', rilassare. Del fatto che sia orale penso solo che l'effetto possa essere lo stesso un po' più accentuato, mai avrei immaginato di provare tutto un altro tipo di droga, affatto leggera.
ESPERIENZA
Subito dopo l'assunzione ci mettiamo a vedere un film. L'effetto si inizia a far sentire dopo una quarantina di minuti, mi accorgo di non riuscire più a fare pensieri complessi e che allo stesso tempo tutte le ansie e le preoccupazioni che avevo non mi appartengono più. Nel frattempo ho sempre più sonno e decido di dormire, mentre il mio ragazzo resta sveglio. Poco dopo a lui inizia a salire ed ecco che gli parte la ridarella sfrenata. Anche a me sale e capisco sempre meno, ma mi sale male, inizio ad avere ansia di quella situazione anche perché il mio ragazzo (meno avvezzo all'erba di me) dice che quella sensazione di non controllo non gli piace. Decidiamo comunque di avere un rapporto. Nel mentre non mi più io, sono puro istinto, puro corpo, un mi sento un animale letteralmente . Poi vado letteralmente in un'altra dimensione e quando riprendo coscienza mi accorgo che anche F. è scatenato e mi sta facendo molto male. Ci fermiamo e mi spavento di quello che è successo. Mi parte la tachicardia, vado in bagno, e inizio ad avere un vero e proprio attacco di panico, ma lo riconosco e provo a gestirlo. Nel frattempo vedo che il mio ragazzo si fa bianco in volto, mi riprendo e lo accompagno a letto dove lui collassa per qualche secondo. Quando si riprende io inizio sentirmi male di nuovo, non riesco più a stare in piedi e mi sdraio. Ormai la percezione del tempo è sfumata, 10 minuti sembrano ore. Il cuore sembra schizzarmi fuori dal petto, il cervello mi pulsa, il petto mi brucia, respiro a fatica, ho spasmi muscolari, non riesco a tenere gli occhi aperti e la salivazione è a zero. L'idea che con me non ci sia una persona lucida poi non aiuta di certo. Non sono mai stata tanto male, penso di stare per morire. Ma non per modo di dire, lo penso davvero perché sento il mio corpo abbandonarmi sempre di più mentre il pensiero si fa sempre più prepotente, è quasi come se vedessi i miei pensieri anche quelli più astratti. Prego F. di chiamare il 118 ma lui continua a rifiutare (e menomale col senno di poi). Alla fine chiamiamo comunque sua sorella che è quasi dottoressa e che ha assunto anche lei il dolcetto qualche giorno prima. Mi spiega che non mi succederà nulla e che è tutto nella mia mente, mi dice che anche lei è stata male come me, che ha avuto le allucinazioni ma che poi passa. Mi tranquillizzo e capisco che continuerò a vivere

Mi sento sprofondare, collassare. In pochissimo tempo perdo completamente la percezione del mio corpo, devo immaginarmi sdraiata nel letto per restare un minimo appigliata alla realtà. Non sono più corpo, sono solo pensiero astratto, sensazioni ed emozioni. Non percepisco più la mia materialità pur restando cosciente. Non so neanche se ho gli occhi aperti o chiusi, non so in che posizione sono. Una depersonalizzazione violenta e inaspettata. Il trip si articola in varie fasi che si ripetono ciclicamente fino alle prime luci dell'alba. A momenti ho pensieri profondi e intuizioni: vedo l'universo con una luce davanti a me e sento qualcosa (la mia coscienza?) che mi dice che sono solo una persona e che non sono pronta/in grado di conoscere ogni verità, vedo un leone che uccide una gazzella mentre capisco profondamente l'essenza della natura, che bontà e violenza sono facce della stessa medaglia e che anche nell'apparente caos vi è del senso anche se non riesco a coglierlo, vedo anche una spirale ordinatissima fatta di tanti quadratini che hanno le sfumature del rosa, viola, bianco e marrone. Vedo delle specie di chiazze di vernice in movimento che creano varie figure, alcune descrivibili altre no, ma che in quel momento avevano senso. Il tempo non è più lineare ma il presente diventa passato e il passato futuro (è assurdo ma è così e questo è il miglior modo per spiegarlo).
In altre fasi del trip invece sono nel nulla ma mantenendo in qualche modo una forma di coscienza. Non è il nulla che ad esempio sperimentiamo durante il sonno. Forse è anche sbagliato chiamarlo nulla. Una sorta di altra dimensione priva di spazio e tempo, con una sua consistenza antitetica a quella della materia e forse anche alla coscienza individuale. Un posto né bello né brutto, in cui semplicemente si esiste pur non percependo niente. Nessun suono, odore, sapore, emozione. Non si percepisce neanche se stessi ma una volta "tornati" si ha un ricordo, che è più una sensazione indescrivibile, di esserci stati.
A tratti invece avevo allucinazioni più classiche ovvero vedevo cose assurde (arti che si staccavano, insetti che non c'erano), sentivo cose mai dette, percepivo palline sotto il mio corpo (era la coperta

Tutto questo è durato fino al mattino e poi sia io che il mio ragazzo siamo stati fatti in maniera più classica, anche se con postumi forti, fino alla sera successiva.
CONCLUSIONI
Per le mie precedenti esperienza con l'erba mai avrei immaginato che potesse essere così potente, manco riuscivo tanto a definirla droga. La equivalevo alla caffeina o alla nicotina per l'effetto che mi dava. solo una volta mi è salita ma avevo anche bevuto e comunque nulla di troppo sconvolgente, tipici effetti da canna. Mangiata, in dosi elevate e con una bassa tolleranza diventa tutta un'altra sostanza, nulla ha a che fare col fumo. Per me ha avuto effetti psichedelici e di alterazione della coscienza fortissimi. Posso dire che ha cambiato il modo in cui percepisco la realtà, ma lo ha fatto in modo troppo violento e per questo la assumerei di nuovo solo se di buon umore e con consapevolezza. Gli allucinogeni mi hanno sempre intricato e ho sempre pensato che li avrei provati se ne avessi avuto occasione, ma mai li avrei assunti nello stato psico-fisico in cui mi trovavo, semplicemente le proprietà della cannabis mi hanno sconvolto. Ho comunque ancora un po' il sospetto che ci fosse altro, visto che non sono stata l'unica su cui ha avuto questi effetti. Era erba coltivata dallo stesso ragazzo quindi non poteva essere robaccia tagliata male.
A voi è mai successa un'esperienza simile con la marijuana? Esistono droghe allucinogene che garantiscano un viaggio più dolce, piacevole, che non viri in un attimo dall'illuminazione all'incubo e che faccia mantenere una coscienza maggiore? E poi voi che siete più esperti e navigati di me potete aiutarmi a dare un senso alle varie cose che ho vissuto? Specialmente a quel "nulla" che in qualche modo era anche "tutto"? Mi sono fatta delle mie idee ovviamente, delle idee ben precise, ma mi farebbe piacere sentire anche altre voci e pareri, visto che è la mia prima esperienza del genere.