
Da uomo ovviamente posso avere una visione della questione limitata, ma non condivido la posizione di alcun* secondo la quale il non fare parte di una minoranza (in questo caso il genere femminile) tolga a prescindere la possibilità di parlare dei problemi di questa. Detto ciò un punto di vista femminile ovviamente sarà utile e ben accetto.
Non questiono l'esistenza, soprattutto in passato, di una cultura che sistematicamente sottomette il genere femminile e pone le donne in una condizione di totale dipendenza dall'uomo, che sia il padre o il marito. Ancora oggi, specie in certe aree geografiche e classi sociali il problema è estremamente attuale e pressante.
Mi domando invece se il concetto di "Patriarcato", così come viene trasmessa oggi nella cultura popolare (anche di internet), sia utile all'emancipazione femminile.
Mi chiedo se non sia un'idea invece molto più utile alle classi dominanti, un'astrazione sulla quale convogliare le frustrazioni di genere all'interno di una rappresentazione del sociale nella quale le donne sono in ogni caso vittime senza speranza.
Mi sembra ogni giorno più chiaro come siano le rappresentazioni e i discorsi condivisi a plasmare la realtà e come la nostra attenzione e percezione sia fondamentalmente CREATRICE ( questa è finora la lezione più grande che ho tratto dagli psichedelici).
Il miglior indicatore predittivo della buona riuscita o meno di un progetto (che sia lavorativo o la stessa esistenza) è quello che in gergo si chiama "locus of control" ossia la percezione di una "colpa" esterna attribuita agli altri piuttosto che una "responsabilità" propria, nel caso di difficoltà.
In quest'ottica, il concetto di patriarcato sarebbe un ottimo dispositivo del potere per de-responsabilizzare la donna e al contempo disarmarla, proteggendo lo status quo.
Scrivo questo piccolo sproloquio su un forum anonimo perchè altrove verrei linciato, tanto è sentita e dibattuta la questione in certi ambienti. Proprio questa indiscutibilità mi ha portato alla riflessione, quello che oggi viene chiamato patriarcato è per molti versi simile a ciò che Bourdieu chiamava Doxa, il "confine del pensabile", un dato di fatto scontato e in-questionabile oltre il quale non è permesso andare. Confine al di là del quale il potere, guarda caso, nasconde sistematicamente tutto ciò che può davvero portare ad un cambiamento sociale reale e apprezzabile.
Spero come sempre di essermi fatto almeno un pò capire e che ciò possa tornare utile a qualcun*
byee