ElnathB7III ha scritto: ↑lun ago 04, 2025 10:04 pm
socrate ha scritto: ↑lun ago 04, 2025 7:40 pm
No, non chiedo l'ipnosi. Chiedo esattamente il contrario: il risveglio. Vedere con i miei occhi e passare attraverso l'episodio per riportarlo dall'inconscio, digerito e assimilato, alla mente conscia. Con tutti i benefici del caso.
In questi 15+ anni di lavoro interiore ho guardato la mente, il corpo, le sensazioni, le intuizioni ecc. da vari punti di vista, penetrati in vari modi senza sostanze esterne e questo è il livello di consapevolezza a cui sono oggi.
Apprezzo la tua disponibilità all'aiuto. Scrivimi pure in privato.
L'ipnosi è proprio questo, rivivere il ricordo e renderlo cosciente.
Direi di non procedere oltre, su questo argomento (ipnosi) in questa conversazione, per non andare fuori argomento ("La setta di chi sperimenta").
Sia per rispetto di chi legge (magari si aspettano di approfondire l'argomento principale, mentre poi si è arrivati a parlare di ipnosi).
Sia perchè inizio a leggere informazioni non corrette. Nell'ipnosi non sei cosciente, viene fatto tutto "alle tue spalle". Non ci si risveglia, anzi, si rischia di aggiungere condizionamenti - positivi o negativi che siano. Ipnosi e risveglio sono 2 cose opposte. Basti solo pensare che la parola "ipnosi" deriva dal greco "hýpnos", che significa sonno. Puoi inconsciamente rielaborare l'esperienza con il sonno? Sì/no. Puoi portarla a livello conscio con il sonno? No.
Penso che ognuno abbia la/e sua/e sfera/e di competenza: io, infatti, mai penserei di parlare di chimica e, se proprio, prima di parlare di sostanze, controllerei di essere certo di ciò che scrivo. Ma siccome l'unica esperienza di chimica che faccio regolarmente è la dissoluzione del cloruro di sodio in acqua, preferisco parlare di ciò di cui sono competente e che ha un minimo di valore per gli altri. E di sapere ciò di cui sto parlando. Siccome di chimica ne so poco o niente, penso sia più saggio per me astenermi dal fare affermazioni in merito.
Ma, ahimè, la mente e la consapevolezza sono 2 tematiche non misurabili, non tangibili e apparentemente astratte. Di conseguenza, spesso si ha l'illusione di averle comprese facendo reiki o respirazione pranayama o ipnosi ecc. Sarebbe come se io mi definissi un tecnico chimico perchè ogni tanto ho fatto la lavatrice mischiando il detersivo con l'anticalcare e aggiungendo la candeggina e l'ammorbidente in separate sedi.
Ho fatto delle reazioni chimiche? Sì. Ho compreso cosa succede in questo miscuglio? No.
Ho fatto ipnosi? Sì. Ho capito che è successo durante l'ipnosi? No.
Cosa distingue un bambino che gioca ai lego da un ingegnere edile? Esperienza e consapevolezza. Sebbene, tutt'e due stiano compiendo la medesima azione: costruire edifici.
La cosa "facile" della chimica è che basta studiare per apprendere. Per quanto riguarda la consapevolezza e la mente, l'unica cosa è passarci attraverso. Con la chimica non devi (per fortuna) passare attraverso l'acido solforico per capirlo. Con la consapevolezza non hai alternative: puoi leggerne quanto vuoi, puoi studiarla, puoi immaginarla. Ma non serve a niente: anzi, ti allontana dalla comprensione.
Come se uno volesse capire gli effetti di una sostanza studiandoli su di un libro: che comprensione potrebbe ottenerne?
Non a caso, tradizionalmente, si è sempre portato più rispetto alle persone più anziane, poichè, avendo "visto più primavere", hanno accumulato mediamente più saggezza. Certo, questa non è certezza di infallibilità, ma un buon indice di saggezza.
Al contempo è comprensibile la gioventù che pensa di avere capito tutto e avere il mondo in mano. Lo capisco e ci sono passato anche io.
E ora, torniamo a parlare de "La setta di chi sperimenta". Che ne dite?
