Sostanza assunta:DMT+Menta(enchanted leaf)
Dosaggio:30-40mg
Setting:con la mia ragazza, in un posto al confine tra natura e paesaggio urbano
Sono circa le 14.00, il posto si presenta tranquillo, il sole é un po' deboluccio. Sono tranquillo, la presenza di altre persone nelle "vicinanze" non mi turba affatto, anche perché c'é la mia ragazza con me e mi da un senso di serenità.
Comincio a preparare "l'attrezzatura" (composta da un minuscolo bong, accendino anti-vento e ovviamenta la spezia).
Il profumo che emana demetra fatta con questa combinazione non mi fa di certo impazzire ma la mia ragazza ne va pazza

Metto tutto nel bracere posto in cima al bong, per la base ho utilizzato del semplice tabacco, faccio gli ultimi respiri per tranquillizzarmi, mi avvicino al bong, comincio a tirare piano e con l'accendino al minimo comincio ad avvicinarmi al cono.
Il fumo scende tranquillo nella mia gola e la culla, cedo il bong alla mia ragazza e socchiudo gli occhi, conto mentalmente una ventina di secondi e lascio andare il fumo.
Sento il tipico indolenzimento delle spalle a cui segue la graduale scomparsa dello scenario, mi appoggio a lei e cado giù.
Il mondo é scomparso, la mia ragazza anche.
Infondo che senso ha la scoparsa di qualcuno o qualcosa se non si sa dare presenza nella carne. Carne che non percepivo più, mi rimaneva il pensiero, la mente...già la mente colei che ti ricorda che sei qualcuno e non qualcosa.
Questi erano alcuni dei pochi pensieri che mi balenavano mentre naufrago verso un oceano di vuoto e caleidoscopi.
In alte parole ero morto.
Non sentivo alcuna parte del mio corpo, alcun rumore arrivava alle orecchie, ma vedevo l'infinito di cui é composto ogni essere dell'universo.
Sono rimasto lì neanche per 5 minuti ma quando ti unisci con Demetra il tempo non ha tanto senso. Sono stato circa una vita nell'oblio convinto di essere morto, non era inquietante, anzi, era solo una strana barca dove potersi cullare all'infinito senza ricordi o rimorsi.
Se dovrei definire il tempo con poche parole che denomini quel istante beh direi: per sempre.
Ad un certo punto di quel per sempre il ciclo s'interrupe e vidi una luce.
Luce che divenne fuoco.
Fuoco sulla mia pelle.
La luce solare cominciò a ridarmi la vita.
Ero vivo e vedevo.
Io e il mondo.
In quel momento ricordai tutta la mia vita e il motivo per cui mi ritrvassi in quel posto e abbracciai la mia ragazza. Vedevo caleisoscopi ovunque.
Le zone d'ombra avanzavano rispetto a quelle inondate da luce solare.
Le scritte sui muri avevano vita propria e le lettere si mischiavano tra loro.
Le persone e gli animali sembravano non partecipare a questa danza frenetica di colori intensi.
La collina però respirava e si muoveva. Pareva infinita. Un albero a me vicino prese a colorarsi di viola ed era certamente un qualsosa di divino non solo dato dalla sua altezza ma anche da qualcos altro...
Rimasi circa dieci minuti ad ammirare la bellezza della vita e della natura.
Ho voluto riportare quest'esperienza perché mi sta molto a cuore. É parte di me ormai. So che sembra strano ma alcune esperienze seppur di breve durata ti segnano, ti lasciano un marchio addosso. Sarai tu in futuro a decidere se far vedere quel marchio o nasconderlo.
Quest'episodio in particolare mi ha riavvicinato alla natura e alla bellezza genuina.
Grazie dell'attenzione.